Autore: Redazione
19/06/2017

Approvati dal Senato la “web tax transitoria” e il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali

Via libera definitivo alla “manovrina” da 3,4 miliardi per la correzione dei conti pubblici, che non ha subito modifiche rispetto a quello licenziato dalla Camera il 1° giugno

Approvati dal Senato la “web tax transitoria” e il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali

Approvata in Senato la “manovrina” da 3,4 miliardi per la correzione dei conti pubblici chiesta dall’Europa. La “web tax transitoria” e il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali delle aziende diventano legge e non subiscono modifiche rispetto a quanto licenziato dalla Camera il 1° giugno. Per quanto riguarda la prima, “transitoria” in attesa di regole comuni a livello europeo, il testo prevede che le società o gli enti “che appartengono a gruppi multinazionali con ricavi consolidati superiori al miliardo di euro e che effettuino cessioni di beni e prestazioni di servizi nel territorio dello Stato per un ammontare superiore a 50 milioni di euro”, possano stringere accordi preventivi con l’Agenzia delle entrate. I grandi player internazionali del digital potranno anche chiedere il riconoscimento della stabile organizzazione e regolare i conti con il fisco rispetto al passato, attraverso un accertamento con adesione, sanzioni dimezzate e il rischio di un procedimento penale azzerato. Sempre in area digitale, il governo varerà un bando annuale per l’assegnazione di finanziamenti alle imprese editrici di nuova costituzione a vocazione digital. Misure per contrastare la crisi dell’editoria Dal 2018, le imprese che effettuino investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.