Autore: Redazione
02/02/2017

Il 13 e 14 febbraio appuntamento con “C’era una volta Studio Uno”

Il 13 e 14 febbraio appuntamento con “C’era una volta Studio Uno”

Lunedì 13 e martedì 14 febbraio, in prima serata, Rai1 trasmetterà una nuova miniserie tv intitolata “C’era una volta Studio Uno”. La fiction racconterà le storie di tre giovani donne, Giulia, Rita ed Elena - interpretate rispettivamente da Alessandra Mastronardi, Diana Del Bufalo e Giusy Buscemi – per narrare la nascita del celebre programma televisivo della Rai “Studio Uno”, che andò in onda dal 1961 al 1966 con data di inizio 21 ottobre del 1961. Al timone vi era la nota e discussa cantante Mina, che già cavalcava l’onda della sua carriera musicale e che, in quella prima edizione dello show, aveva dato spazio a diversi volti noti del mondo dello spettacolo dell’epoca. In studio con Mina si trovavano sempre anche le gemelle Kessler, il Quartetto Cetra e Don Lurio. Le protagoniste della nuova serie sono tre ragazze, desiderose di far parte dello scenario televisivo italiano e che si ritroveranno negli studi di quella storica trasmissione. Nel corso delle loro vicende Giulia si innamorerà di Lorenzo, il programmista di Studio Uno, noto play boy. Rita invece è una ragazza madre, che inizierà a provare dei forti sentimenti Renato, un macchinista della tv, ma la ragazza vorrà andarci con i piedi di piombo. Infine troviamo Elena, aspirante ballerina che entrerà in confidenza con il responsabile del corpo di ballo del programma. Due appuntamenti per rivivere, attraverso la storia di un gruppo di giovani che inseguono il sogno di lavorare in televisione, il programma degli anni Sessanta più innovativo e memorabile della Rai, per regia, coreografie e qualità artistica dei suoi protagonisti. “C’era una volta Studio Uno” è una coproduzione Rai Fiction – Lux Vide. La regia è di Riccardo Donna. Eleonora Andreatta, alla presentazione di ieri, fa notare: “C’è anche la linea narrativa del dietro le quinte, di Antonello Falqui, di Ettore Bernabei. C’è poi il racconto delle ragazze che fanno da filo conduttore; c’è una grande sapienza narrativa. Si tratta di tre ragazze con debolezze ma anche grande forza di voler entrare nel progetto che riguarda il futuro, tale era all’epoca la tv. Il cuore di questa fiction è il racconto della televisione che in modo prepotente entra nelle case di tutti gli italiani. Li coinvolge, li commuove, li fa sognare. Studio Uno è un mito incarnato nel corpo di Mina”.