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Yahoo, giù le revenue nel primo quarter

Autore: Redazione


Scende il giro d’affari legato a search e display, mentre il WSJ fa chiarezza sulle diverse realtà interessate a rilevare il core business: sarebbero arrivate offerte tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari

Non c’è pace per Yahoo e per il suo ceo Marissa Mayer: nel Q1 del 2016 il fatturato della società di Sunnyvale è stato pari a 1,087 miliardi di dollari, in calo dell’11% mentre il rosso è stato di poco inferiore ai 100 milioni. Il risultato è stato sostanzialmente in linea con le previsioni. Come ha svelato una ricerca eMarketer, la quota globale del business pubblicitario di Yahoo scenderà dal 2,4% dell’anno scorso all’1,5% nel 2016. Le revenue search Preoccupante l’andamento delle gross search revenue, in diminuzione del 15% yoy a quota 820 milioni di dollari. Epurando il valore, i ricavi da questo segmento hanno raggiunto i 492 milioni, -9%. I costi di acquisizione traffico sono stati pari a 144 milioni, portando il fatturato search a 347 milioni circa. Il numero dei click è in caduta del 21% mentre il prezzo per click è incrementato del 7%. Le revenue display Le entrate display sono state pari a 463 milioni, con un leggero decremento dell’1% sullo stesso trimestre dell’anno precedente. I costi dei partner sono stati di 83 milioni, in aumento dell’1%. Il numero di annunci venduti è salito dell’8% ma il prezzo per unità pubblicitaria si è contratto del 6%. Mavens, rallenta la crescita Un ulteriore fattore che complica la posizione di Yahoo è il tema del Mavens - acronimo di Mobile, Video, Native e Social - su cui Mayer ha investito molto: nel Q1 le entrate da quest’area sono cresciute a 390 milioni, dai 365 del pari periodo dell’anno precedente. Un incremento del 6,8%, molto più modesto del 26% fatto registrare nel Q4 del 2015, del 43% del Q3, e del 60% nel secondo trimestre. Come spiega la stampa estera, questo indicatore soffre la competizione nel campo del mobile search. Le revenue mobile sono state di 260 milioni. La vendita del core business Al centro dell’interesse mediatico dell’ultimo periodo c’è sicuramente il processo per la vendita delle attività core di Yahoo. A presentare le offerte preliminari, secondo il Wall Street Journal, sono stati Verizon Communications, che controlla AOL e potrebbe così creare un polo alternativo a Google e Facebook, il Daily Mail (che però ha detto di non aver avanzato offerte formali ma di aver parlato con alcuni fondi di private equity) e TPG. Si è fatto avanti, poi, un gruppo di investitori che include Bain Capital, Vista Equity Partners e il precedente ceo di Yahoo Ross Levinsohn. Anche altre due firme, Silver Lake e Advent International, avrebbero espresso interesse. Secondo una fonte del WSJ, le proposte sono comprese tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari. Sul tema è intervenuta Mayer, che si è limitata a dire che il board sta agendo nell’interesse degli azionisti. Nel primo trimestre dell’anno Yahoo ha avviato un piano di licenziamenti globale, che ha portato alla chiusura degli uffici italiani e a un accordo commerciale con Mediamond, che prenderà il via da questo maggio. DailyNet stima una raccolta di 15 milioni nel nostro Paese dalle properties Yahoo nel 2015.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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