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Widespace: quando l’intuizione diventa certezza

Autore: Redazione


L’azienda leader in Europa nel mobile advertising, che ha da poco festeggiato il suo primo anno di attività in Italia, interverrà all’Upgrade Mobile Summit, con uno speach del suo heas of sales Nicolò Palestino. Nelle pagine seguenti alcuni spunti sulle differenze tra un approccio di branding tradizionale rispetto a uno sviluppato sulla base dell’analisi dei dati e degli insight. L’importanza di tecnologia, interattività, partner qualificati per prevedere i gusti dell’utente in modo da suggerire, attraverso l’advertising, un prodotto a chi effettivamente ne ha bisogno

Widespace, l’azienda leader in Europa nel mobile advertising, ha da poco festeggiato il suo primo anno di attività in Italia, dove ha raggiunto una copertura di circa il 60% della mobile audience, accreditandosi come uno dei player più esperti del settore. Grazie all’introduzione di soluzioni innovative come StreamView che garantisce la viewability al 100% Widespace raggiunge 128 milioni di utenti unici nei 19 paesi europei in cui opera, più della metà della popolazione che usa smartphone, oltre 12 milioni di utenti mensili nella regione MENA e 50 milioni in USA. Nicolò Palestino, head of sales di Widespace in Italia, interverrà in qualità di relatore alla prima edizione di Upgrade Mobile Summit, l’evento che si terrà il prossimo 18 novembre a Palazzo Mezzanotte, dove parlerà delle differenze tra un approccio di branding tradizionale rispetto a uno sviluppato sulla base dell’analisi dei dati e degli insight. «Nel mondo digital assistiamo pressoché quotidianamente al ripetersi di un errore comune - anticipa lo stesso Palestino a DailyMedia -: l’applicazione di modelli usati per l’offline all’online. Il branding non ha fatto eccezione. Infatti ancora oggi ci imbattiamo in situazioni in cui il branding viene visto semplicemente come la distribuzione di un messaggio pubblicitario da indirizzare a un determinato target: ciò significa che si dà per scontato che chi atterra, ad esempio, su una testata femminile sia interessato all’acquisto di cosmetici. Questo è un approccio superato che nei nostri giorni non vale più nemmeno per la comunicazione tradizionale, figuriamoci per quella digitale. Oggi gli operatori del mercato pubblicitario possono ottimizzare i propri investimenti facendo leva sui dati che permettono di approfondire la conoscenza del pubblico in maniera molto specifica. E’ necessario però essere dotati degli strumenti giusti per interpretare e analizzare questi dati. Per questo Widespace è da tempo impegnata a sviluppare strumenti capaci di analizzare una grandissima mole di dati in modo da poter determinare se un utente è interessato o meno al brand che comunica attraverso la nostra piattaforma. La nostra tecnologia è in grado di elaborare e valutare fino a 200 parametri in 20 millisecondi per decidere se esporre l’utente ad un particolare messaggio. Il risultato è un concreto beneficio dell’impatto di una campagna». upgrade Qual è l’importanza della tecnologia nel mobile branding? «Il branding, la relazione tra un brand e un consumatore, si compone di molti ingredienti. Il più importante è sicuramente avere la consapevolezza che un determinato marchio, attraverso il proprio prodotto o servizio, può sopperire a una necessità o a un desiderio di un utente. Dal punto di vista del brand significa, quindi, raggiungere solo utenti che desiderano quel prodotto, far associare a un consumatore quel preciso marchio che è la soluzione dei suoi bisogni. Queste considerazioni valgono anche quando si comunica attraverso dispositivi mobili e anche in questo caso sorge la necessità di poter contare su strumenti capaci di analizzare un volume immenso di dati relativi a chi naviga, agli interessi e allo storico di interazione con i brand. Di nuovo sorge quindi la necessità di poter avere accesso ad avanzate tecnologie di intelligenza artificiale che possano prendere decisioni in tempi brevissimi. La nostra dmp va appunto in questa direzione: prevede i gusti dell’utente in modo da suggerire, attraverso l’advertising, un prodotto giusto a chi effettivamente ne ha bisogno. L’importanza dell’interattività in una campagna mobile «Un device mobile, lo smartphone in particolare, viene utilizzato con dinamiche molto diverse dal desktop, e la soglia di attenzione di un utente è molto bassa, quindi è difficile avere un forte impatto utilizzando dei formati statici o con qualità visiva bassa. L’interazione è uno stimolo grandissimo e una metrica di interesse molto più rilevante del semplice click. Secondo i dati provenienti dalle nostre campagne, quando un utente interagisce con un formato dinamico l’effetto di “brand Recall” è fino al 30% superiore ad un formato standard». Come è possibile avere il controllo sul tipo di pubblico che l’annuncio mobile raggiunge? «Ci sono due percorsi che si possono scegliere quando si tratta di selezionare il target: il primo, più tradizionale, nasce dalla convinzione di alcuni inserzionisti di conoscere al 100% le caratteristiche e le abitudini dei propri consumatori. Ad esempio un brand può voler comunicare solo in determinate aree geografiche a utenti esclusivamente femminili tra i 18 e i 24 anni. In questo caso la tecnologia, non solo quella di Widespace, permette di selezionare tutti questi parametri in fase di pianificazione. Il secondo percorso, invece, necessita l’ascolto dell’utente “leggendo” i modelli di comportamento in rete. È facile intuire ad esempio che se un gruppo di device-id nelle ultime settimane ha navigato esclusivamente su testate sportive, ha cercato informazioni su automobili, rasoi, e interagito con alcuni messaggi pubblicitari di marchi sportivi sia il target potenziale di un brand automotive. Se queste informazioni vengono elaborate e interpretate da una piattaforma in grado di analizzare una scala di 200 parametri, a quel punto l’intuizione diventa certezza». Quali caratteristiche deve avere un partner editoriale di qualità oggi? «Reach, cura nei contenuti, e selezione ristretta di partner pubblicitari sono sicuramente le caratteristiche principali. Gli editori più grandi in Italia, quelli con cui collaboriamo, sicuramente hanno una forte attenzione su ognuno dei punti. Noi poi andiamo incontro ai nostri publisher lavorando per continuare a sviluppare soluzioni innovative per l’ottimizzazione degli investimenti e per garantire ambienti 100% “Brand Safe” in cui pubblicare gli ad dei nostri clienti».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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