Autore: Redazione
22/07/2016

Arrestato Veneziani, spunta un'offerta per le testate

Andate deserte due aste da 5 e 3,5 milioni di euro, arriva una proposta per 3,3 milioni dall'imprenditore Giovanni Corsi, al vaglio della D.Print che ha il diritto di prelazione

Arrestato Veneziani, spunta un'offerta per le testate

L’imprenditore ed editore Guido Veneziani è stato arrestato martedì a Milano per bancarotta fraudolenta. L’indagine era partita dalla Procura di Asti dopo il fallimento della Roto Alba, la storica stamperia dell’omonima località in provincia di Cuneo. Veneziani - che aveva puntato, tra l’altro, al rilancio del quotidiano l’Unità - controllava anche altre stamperie, come la Mazzucchelli di Seriate e la Ilte di Moncalieri che, pure, risultano fallite. Nelle scorse settimane era andata deserta la prima asta per la vendita di alcuni macchinari dello stabilimento. I proventi della liquidazione servirebbero a pagare i debiti dell’editore nei confronti dei 130 lavoratori. Il pm di Asti Laura Deodato ha disposto anche i domiciliari per Gianmaria Basile, socio storico di minoranza di Veneziani e direttore generale di Guido Veneziani Editore (GVE), e della sorella Patrizia Basile. Risultano indagate, inoltre, altre cinque persone.

Dopo le aste andate deserte, per i periodici spunta l'offerta di Giovanni Corsi

A fine maggio, nessun’offerta per la base d’asta, fissata in 5.125.000 euro, era infatti pervenuta sul tavolo dei curatori fallimentari della Guido Veneziani Periodici (GVP) e della GVE. Due giorni fa, inoltre, si è poi tenuta, secondo quanto ricostruito da DailyMedia, la seconda sessione d’asta, su una base di 3,5 milioni, anch’essa andata deserta. Contestualmente, però, è giunta una proposta da 3,3 milioni complessivi per le testate e, poi, per la casa editrice, da parte - in proprio o attraverso un suo veicolo societario - dell’imprenditore Giovanni Corsi. Quest’ultimo opera anche attraverso la srl Crescendo (società capitolina di cui è presidente che ha come mission di aiutare la crescita delle aziende e sul cui relativo sito viene indicato come attivo nel settore della metallurgia ed esperto in produzione industriale, controllo di gestione e finanza aziendale) e che risulta già impegnato con gli stessi Veneziani e Basile nella costituzione di una nuova casa editrice di giornali popolari.

Le condizioni di Corsi

La proposta prevede un affitto-ponte per 10 mesi a un canone mensile di 30.000 euro per le testate attualmente gestite dalla D.Print di Vittorio Farina, che sono: Vero, Vero Tv e gli spin off Salute, Casa, Cucina; Donna al Top, Settimanale Stop, Rakam, Miracoli, Confessioni Donna e Confessioni Donna Serie Oro; e, contemporaneamente, l’impegno a formulare una proposta d’acquisto di GVE (che include, oltre ai citati periodici, anche Vero Astri, Best Tours e Amori, e i marchi Vero, Vero Tv, Donna al Top, Rakam, Miracoli, Confessioni Donna, Serie Oro, Vero Tv - Sane & Belle, Vera, Vera Style, Chef, Arte in cucina e Stop, oltre ad archivi fotografici e redazionali, licenza d’uso del sistema editoriale, beni strumentali, e il personale giornalistico e poligrafico, che dovrebbe essere di 45 persone) per 3 milioni di euro. Il contratto d’affitto conferisce, però, a Farina il diritto di prelazione da esercitare entro cinque giorni dalla comunicazione della valutazione dell’offerta di Corsi, alle stesse condizioni presentate nell’offerta aggiudicataria. Lo stesso Farina sembra che deciderà cosa fare dopo aver esaminato tutte le tecnicalità dell’offerta concorrente.