Prosegue la rubrica sul Marketing Collaborativo in collaborazione con trnd
Per decenni il ruolo di consumatore è stato quello di “consumare” un prodotto o un servizio. Ma siamo davvero sicuri che destinare tutti gli sforzi a convincere qualcuno a comprare un prodotto sia la strada giusta? I consumatori possono fare molto più che “semplicemente acquistare” un prodotto: possono effettivamente aiutare in vari aspetti del marketing. Ma come farlo? Semplicemente, bisogna evitare il cliché del “consumatore finale” e osare in modo maggiore, includendo i consumatori nell’azienda come se fossero dei veri e propri Assistenti Marketing. Forse non tutti i marketer sono consapevoli del fatto che ai consumatori possono essere affidati alcuni compiti che finora erano rimasti confinati all’interno del dipartimento marketing di un’azienda: aumentare la brand awareness e il trial di un prodotto, generare recensioni credibili e di qualità, identificare l’intenzione d’acquisto e creare contenuti autentici che possono essere facilmente riutilizzati su vari canali a beneficio di altri consumatori, oltre ovviamente a fornire insight e feedback estremamente utili. Affidare questi compiti ai consumatori non solo li motiva ed entusiasma, trasformandoli in Assistenti Marketing dedicati e fedeli, ma aumenta l’efficacia stessa di queste azioni, proprio perché partirebbero da coloro a cui sono destinate. A permettere tutto ciò è il Marketing Collaborativo, che consente a brand e consumatori di lavorare fianco a fianco in un circuito chiuso detto feedback system: questo sistema non solo è più stabile del vecchio top-down, ma rappresenta anche un win-win per entrambe le parti. I consumatori si divertono a dare sostegno alle loro marche preferite poiché in questo modo potranno disporre di prodotti sempre migliori. Dal canto loro, le marche risparmiano sui costi, costruiscono un grande team di Assistenti Marketing, aumentano le vendite e si preparano al marketing del futuro.