Questo è quanto emerso dall’ultimo rapporto che ha raccolto dati grazie a una innovativa tecnologia di eye-tracking
- La velocità di scroll conta: gli utenti scrollano il 50% in più nel Feed dei Social Network riducendo, così, il coinvolgimento con i contenuti pubblicitari. Sui siti web di publisher premium, invece, si muovono lentamente, scrollano meno e leggono i contenuti con più attenzione. Così, un video, inserito all’interno di una navigazione lenta e attenta, ha più chance di attrarre l’attenzione rispetto ad uno caricato in un ambiente come quello del Feed dei Social Network.
- Gli ambienti web impattano sull’audience: quasi 9 utenti su 10 hanno guardato un annuncio video In-Article all’interno di contenuti editoriali premium, contro 6 utenti su 10 nel caso di articoli all’interno del Feed dei Social Network.
- Tempo di permanenza su un video: gli utenti guardano il 24% più a lungo un annuncio video In-Article rispetto alla pubblicità inserita nel Feed dei Social Network.
- Il tempo di lettura porta a un aumento del coinvolgimento: i consumatori che navigano siti web di publisher premium occupano l’80% del tempo in lettura, contro il 65% degli utenti che navigano all’interno del Feed dei Social Network.
- Gli annunci nativi, garantiscono un recall maggiore sui millennial: le nuove generazioni sono cresciute con i media digitali e quindi meno sorprese dagli annunci nativi e hanno una capacità cognitiva più precisa nel processare contenuti paralleli in rapida successione. I millennial sono predisposti il doppio, rispetto agli over 40, nel ricordare un annuncio nativo dopo l’esposizione.