Autore: Redazione
14/04/2016

Tavolo Editori Radio disponibile al confronto con UPA

Il primo consiglio di amministrazione della srl presieduta da Nicola Sinisi ha eletto il comitato tecnico, ora al lavoro sulla ricerca del 2017; ma gli investitori pubblicitari non ci sono

Tavolo Editori Radio disponibile  al confronto con UPA

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Nicola Sinisi, direttore RadioRai e presidente Tavolo Editori Radio La Tavolo Editori Radio srl (TER) ha tenuto ieri a Milano il primo consiglio di amministrazione presieduto da Nicola Sinisi, direttore di RadioRai, nel corso del quale si sono gettate le basi per la realizzazione della ricerca sugli ascolti che dovrebbe partire nel 2017. In primo luogo è stato nominato il comitato tecnico, composto da 16 membri (uno in meno del CdA). Per la Rai, che ha due rappresentanti diversamente dai tre che siedono nel consiglio, sono stati nominati Michele Gulinucci e Marco Catena; per Aer Anticorallo Fabrizio Berrini e Gianni Prandi; per FRT, Stefano Ghezzi e Carlo Momigliano; per Finelco Maurizio Sina e Rosanna Viggiano; per Elemedia Elisabetta Tamagni e Gianni Barbieri. RTL 102.5 ha nominato Stefania Niccolai, RDS Giovanni Riepolo, Radio Italia Marco Pontini, Radio 24 Barbara Leonesio, Radio Kiss Kiss Angelo Tomaselli e RTI (Mediaset) Francesco Ottoveggio. Sui tempi per la gara che individuerà gli istituti di ricerca da coinvolgere non ci sono novità, troppo presto. La ricerca sugli ascolti dovrà riflettere con imparzialità gli andamenti della radiofonia nazionale e locale che partecipano alla srl, «la prima – commenta Sinisi – a rappresentare tutte le componenti del mercato radiofonico» dopo la fine di Audiradio. Il presidente di Radio Italia,
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Mario Volanti, presidente di Radio Italia Mario Volanti, sottolinea che gli editori radiofonici «passano da un’adesione alla ricerca prodotta da GfK (Radio Monitor, ndr) a proprietari della ricerca. Questa società ha in sé gli equilibri giusti per fare ciò che teoricamente avrebbe dovuto fare Audiradio». Sui rapporti con UPA, che non è stata coinvolta e non sembra desiderare di esserlo, per ora, aggiunge: «Ne abbiamo parlato ma non avendo trovato un punto di incontro preciso abbiamo pensato di procedere comunque, e trovare una formula coerente con il nostro mercato». Nessuno lo dice apertamente, ma la divergenza con l’associazione degli investitori potrebbe essere sulla metodologia di rilevazione. La UPA vorrebbe che la rilevazione fosse effettuata attraverso meter mentre gli editori radiofonici ritengono che sia troppo costosa, e l’attuale sistema non la può sostenere. «In un mercato che produce fatturati per 360 milioni di euro, noi ci stiamo confrontando su un’indagine che deve costare il giusto» e misurare correttamente tutto l’universo rappresentato da Tavolo Editori Radio, comprese le radio locali che da un eventuale meter sarebbero probabilmente penalizzate. Un esperimento di combinazione tra telefonica (GfK) e rilevazione passiva (Ipsos) è stata fatta anche tre anni fa, ma poi abbandonato. A questo proposito, il consiglio ha già cominciato a esaminare le metodologie utilizzate all’estero. Nei mercati europei simili al nostro prevale la metodologia CATI (l’attuale adottata da GfK per Radio Monitor), mentre la combinazione CATI più meter viene utilizzata nei paesi scandinavi e il solo meter esclusivamente in Svizzera. I diari, che in parte determinarono la fine di Audiradio anche per il loro costo significativo (6 milioni di euro), vengono utilizzati negli Usa, in Canada, in UK e in Olanda. L’obiettivo della nuova ricerca sarà riflettere anche le nuove modalità d’ascolto che la CATI non è in grado di rilevare, dato che la recente ricerca di base, realizzata da Gfk e Ipsos, ha rivelato una base di ascolto più ampia di quella certificata da Radio Monitor. In ogni caso, le decisioni in materia di ricerca saranno sottoposte ad approvazione con maggioranza qualificata: il che, sottolinea Marco Rossignoli di Aer Anticorallo «garantisce alle radio locali un ruolo determinante». La TER, afferma Sinisi, avrà il compito di condurre il confronto con l’Authority per le comunicazione e con gli utenti pubblicitari, nonché di promuovere il mezzo in tutte le sedi opportune. Conclude Volanti: «Oggi (ieri, ndr), abbiamo fatto il primo CdA di una società che non c’era. Questa iniziativa è l’espressione della maturità raggiunta dal settore radiofonico», e assicura rapidità nelle procedure di avvio della gara che dovrà individuare l’istituto o gli istituti che realizzeranno la ricerca.