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Uno storytelling digitale per raccontare l’universo Imperial

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Matteo Margini, head of digital marketing di Imperial Group, spiega nel dettaglio i termini del progetto di collaborazione con l’Alma Mater e, più in generale, fa il punto sulle strategie future della società d’abbigliamento bolognese

Imperial, azienda di Bologna fondata nel 1978 da Adriano Aere ed Emilia Giberti, rappresenta oggi l’azienda di riferimento del Fast Fashion nel nostro Paese, con un occhio sempre vigile all’innovazione e al futuro. Per questo motivo sono stati fatti diversi e importanti investimenti in questa direzione, sia in termini di business sia di capitale umano: tra questi rientra la partnership con l’Università di Bologna, che prende vita a un anno dal lancio del Creative Lab, un modello unico di collaborazione tra privato e pubblico sviluppato per creare uno spazio in cui dare voce alle nuove generazioni e alle loro idee. Tra i primi progetti nati dal laboratorio creativo, lo storytelling digitale è divenuto una leva di comunicazione fondamentale per l’azienda italiana. Matteo Margini, head of digital marketing di Imperial Group, fa il punto della situazione riguardo la collaborazione con l’Alma Mater e, in generale, sulle strategie future della società bolognese.

Ci racconta qualcosa in più della collaborazione con l’Università di Bologna?

«Riteniamo che la partnership con l’Università di Bologna sia stato un passo importante per il nostro Gruppo. A un anno dal lancio del Creative Lab, questo il nome del progetto di collaborazione, stiamo iniziando a raccogliere feedback interessanti che saranno la base del futuro di Imperial. Il Creative Lab ideato con l’Alma Mater di Bologna è una piattaforma di confronto tra Imperial e l’Università che permette all’azienda di ottenere risposte a problemi specifici e a docenti e ricercatori dell’Ateneo di proporre nuove idee ed innovazioni di potenziale interesse sulle quali Imperial può poi investire. Il Creative Lab ha consentito di sviluppare strumenti tecnologici per favorire il trasferimento tecnologico e di know how, aumentare la competitività dell’azienda nel campo della progettazione e della produzione, dotarsi di soluzioni innovative, modellazione e simulazione 3D, per la presentazione e vendita dei prodotti, per analizzare in tempo reale le vendite e monitorare il mercato. Siamo consapevoli che il Creative Lab è un costante work in progress ma siamo sicuri che non solo riuscirà a formare giovani talenti ma anche a portare avanti progetti innovativi sui quali continueremo a investire per traghettare Imperial in una nuova era».

Quali sono le vostre modalità preferite per ingaggiare i consumatori sui canali online?

«Per noi l’engagement con il consumatore è fondamentale soprattutto sui canali social. Presidiamo da protagonisti sia Instagram sia Facebook in quanto riteniamo che questi canali siano assolutamente in linea con il nostro modello di business. Il Gruppo Imperial è infatti la realtà italiana leader nel comparto fast fashion: questo si traduce in proposte nuove ogni settimana e solo un canale immediato e fruibile può garantire la stessa freschezza e immediatezza. Inoltre, questo tipo di approccio ci consente di sfruttare appieno la nuova modalità del “see now, buy now” della quale, grazie al nostro modello di business, siamo precursori.

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Con quali agenzie collaborate?

«Per far fronte alla crescente mole di lavoro, stiamo creando direttamente all’interno dell’azienda una digital agency che si occupi dalla media production fino alla pianificazione sui vari canali e relativa misura dei KPIs».

Capitolo social: come utilizzate queste piattaforme per promuovere il vostro marchio/gruppo?

«Per promuovere i nostri brand sui canali social, abbiamo ideato dei veri e propri editoriali digitali che illustrano le nostre collezioni. I marchi in portfolio al Gruppo Imperial - Imperial, Please e Dixie - raccontano le tendenze del momento attraverso #Imperialstories, i #PleaseDiaries  e le #DixieIcon, appuntamenti fashion che ogni 10-15 giorni propongono le  novità dei rispettivi marchi sull’online ein boutique e che l’utente può scoprire sui social dell’azienda. La nostra prima serie di editoriali è stata ambientata a Bologna in quanto volevamo creare un legame sempre più forte tra il territorio e la nostra azienda e soprattutto valorizzare il Made in Italy rappresentato così bene dal capoluogo emiliano e fiore all’occhiello della nostra produzione. Realizziamo i nostri capi con partner situati nel raggio di 50 Km da Bologna e legati al Gruppo Imperial da oltre 30 anni».

Qual è il vostro approccio al programmatic? E con chi lavorate in questo segmento?

«Attualmente il programmatic non è un canale sul quale investiamo, sebbene sia in fortissima crescita negli ultimi anni. Valuteremo nel corso del prossimo anno se ci sarà spazio per intraprendere anche questo percorso».

Nell’ultimo periodo stiamo assistendo al fiorire del native advertising a discapito di tecniche di comunicazione più tradizionali come il display. Quale considerazione avete della pubblicità nativa?

«Il native advertising è un’evoluzione naturale del display in quanto, rispetto a quest’ultimo, consente di raggiungere in maniera più capillare il consumatore finale, ovviando in parte al crescente problema dell’Ad Blocking. Il native advertising risulta essere pertanto più coinvolgente ed emozionale per l’utente, creando così maggiore engagement. Inoltre nella sua declinazione sul mobile, è più fruibile e immediato rispetto al display».

Avete in programma lanci pubblicitari nei prossimi sei mesi? Quale percentuale del vostro budget riservate all’online?

«Sicuramente nei prossimi mesi ci saranno importanti lanci pubblicitari e stiamo prevedendo uno shift del budget advertising, concentrando la parte più consistente dello stesso sul digital».  


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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