Autore: Redazione
11/10/2016

Snapchat, tre domande del WSJ sul suo rapporto con l’advertising in vista dell’IPO

Profilazione, automazione e misurazione sono solo alcune delle parole chiave della piattaforma

Snapchat, tre domande del WSJ sul suo rapporto con l’advertising in vista dell’IPO

Il Wall Street Journal dopo aver riportato la notizia che Snap Inc, la capogruppo di Snapchat, sta lavorando a un’offerta pubblica iniziale che potrebbe aver luogo già agli inizi di marzo a una valutazione di 25 miliardi di dollari o più, lancia tre domande a proposito del social network e la pubblicità.

per_qualche_millennial_in_piu_instagram_vs_snapchat_3-k2rb-u10701137930800mid-1024x576atlastampa.it_-e1473361459668

Qual’è l’approccio di Snapchat all’evoluzione della pubblicità?

Fino a poco tempo fa, i marchi pubblicitari su Snapchat profilavano i consumatori in base all’età o al genere, ma i marketer hanno voluto andare oltre queste categorie piuttosto rudimentali. Il mese scorso, Snapchat ha lanciato tre nuove opzioni di targeting, tra cui una feature in cui gli investitori sono in grado di prendere il loro elenco di indirizzi email e abbinarlo in modo anonimo con i dati di proprietà di Snapchat. I marketer possono anche erogare gli annunci solo a persone che guardano alcuni tipi di video, come quelli sportivi. Questo tipo di targeting, banale altrove sul web, ma ha comunque segnato un grande passo avanti per Snapchat. Più di recente, come riportato Recode, Snapchat ha lanciato la sua nuova API, unendosi a piattaforme come Facebook e Twitter nel permettere a terzi di vendere i sui annunci. Questo dovrebbe contribuire ad accelerare l’attività pubblicitaria, consentendo agli annunci di essere venduti in modo più automatizzato.

Può Snapchat attrarre i dollari della televisione?

Con l’impennata del consumo di video online e da quando i giovani hanno tagliato il cordone della tv via cavo, aziende come Facebook e YouTube sono a pieno titolo in lizza per i dollari pubblicitari televisivi. E Snapchat non fa eccezione. All’inizio di quest’anno, l’azienda ha firmato un accordo di raccolta pubblicitaria con Viacom, e poi ne ha assunto il capo delle vendite pubblicitarie, Jeff Lucas, a dirigere le sue vendite globali.

Può Snapchat dare i numeri?

I marketers vogliono prove da terze parti che le persone stanno veramente guardando i loro annunci e la parola di una sola piattaforma non è abbastanza. Snapchat ha assunto dirigenti specializzati nella misurazione e ha stretto partnership con aziende come Nielsen e Moat affinché i suoi investitori possano verificare in modo indipendente le loro campagne.