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RadiumOne, per vincere nell’era del Programmatic 2.0

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Nominato country manager Mattia Stuani e pronto l'ampliamento del team italiano

RadiumOne LogoA circa sei mesi dall’apertura degli uffici nel nostro Paese, arrivano le prime importanti novità in casa RadiumOne Italia. Il country manager Dario Caiazzo, infatti, passa il testimone a Mattia Stuani. «Quello che abbiamo fatto in questo breve lasso di tempo mi rende davvero orgoglioso. Siamo riusciti ad affermare sul mercato una realtà come la nostra, nota a livello globale, in un contesto in cui la conoscenza del programmatic è a un livello molto alto, specialmente tra i Trading Desk. È difficile lasciare una società solida sia dal punto di vista di business sia come riconoscibilità, in questo senso sono sicuro che le specificità di RadiumOne hanno aiutato e aiuteranno l’azienda ad aggredire il comparto. Mattia e il team, molto valido e ormai costituito da sei persone con ottime competenze, potranno crescere ulteriormente», ha affermato Caiazzo a DailyNet. «Per concludere vorrei sottolineare che RadiumOne poggia su solide capabilities in ambito tecnologico ma il valore del servizio e della cura del cliente non è messo in secondo piano. Anzi è fondamentale». Programmatic 2.0: il posizionamento di RadiumOne Quindi Stuani ha introdotto quelli che sono i punti di forza di RadiumOne e che caratterizzano la proposta societaria rispetto ai competitor. «Tralasciando gli over the top, solo RadiumOne può vantare un’offerta full-funnel che segue il cliente su vari livelli. Oltre alla copertura di tutte le esigenze mobile, infatti, forniamo un servizio DSP e DMP totalmente trasparente: c’è una soluzione full-managed, gestita interamente da noi, una semi-managed dove collaboriamo con il cliente e una self-service. Con RadiumOne, insomma, l’advertiser può scegliere di essere a totale conoscenza della data strategy e avere una visione totalmente trasparente pre-, durante- e post-campagna. È quello che chiamiamo “Programmatic 2.0”, un concetto che esprime il superamento di un modello ormai anacronistico di programmatic, dove il dato viene considerato separatamente rispetto alla delivery e il budget del brand, una volta investito, non si sa come viene utilizzato esattamente». In particolare il tema del supporto ai clienti è centrale nelle operazioni dell’azienda. «Il vero KPI a cui guardiamo è il ROI, ovvero puntiamo a portare risultati concreti ai nostri clienti, massimizzando la copertura e riducendo al minimo la dispersione». I due temi, però, su cui RadiumOne si pone veramente all’avanguardia sono Social e Programmatic Mobile. «Siamo gli unici a ricavare informazioni direttamente dai social e in quanto a mobile abbiamo un SDK proprietaria integrata con la nostra DMP». L’importanza del dato, tra trasparenza e protezione del brand Gestire una mole così ampia di dati non è semplice ma RadiumOne è impegnata per offrire al cliente qualsiasi tipologia di servizio data-driven totalmente trasparente. «Il nostro algoritmo ShareGraph riceve informazioni da diversi touchpoint, le raccoglie e le rielabora per amplificare il messaggio a seconda delle esigenze dell’inserzionista, con l’obiettivo di arrivare a conoscere l’utente/target - spiega Stuani -. Ovviamente, per tornare al discorso di prima, ShareGraph lavora anche sui dati social e può farlo anche sui dati di terze parti perché la nostra piattaforma DMP-DSP full-stack può essere integrata rapidamente con le principali DMP di analytics del mercato (Oracle, BlueKai, Adobe, ecc.). Ci tengo a precisare che non vendiamo dati: il tema della protezione delle informazioni in capo ai brand è fondamentale. E dico di più: la trasparenza non afferisce solo ai dati ma anche al processo di gestione con cui gli advertiser possono accedere alla nostra dashboard per gestire una comunicazione». I prossimi passi, tra ampliamento del team ed educazione al programmatic Il tema della differenziazione e delle specificità tra i vari operatori del programmatic sta finalmente conquistando aziende e agenzie, che stanno acquisendo consapevolezza. «Il prossimo step è quello di inserire figure professionali con competenze tecnologiche che permettano di scegliere il partner programmatic migliore. Insomma, i clienti hanno capito il comparto, il passo successivo sarà capire quale tipologia di programmatic e quale partner adottare. Perché non stiamo parlando di una moda ma di una modalità di pianificazione data-driven che permette di razionalizzare ed ottimizzare la propria attività pubblicitaria». Anche alla luce di queste affermazioni RadiumOne è pronta ad aumentare il presidio di mercato assumendo nuovi talenti: «Entro l’estate arriveranno tre figure sales, che ci consentiranno di crescere ulteriormente e affermare al meglio i nostri punti di forza», conclude Stuani.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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