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PR Hub si rivolge a Cantone e a Delrio

Autore: Redazione


L’organizzazione propone, nella sua lettera, una serie di otto punti per garantire la libertà di accesso, la trasparenza e regolarità dei bandi che vengono emessi da Stato, Regioni, Comuni e altri enti pubblici, e partecipa alla consultazione pubblica indetta dall’Anac

“Il deficit di trasparenza delle gare di comunicazione pubblica non è solo un problema di legalità e di correttezza del mercato ma coinvolge anche il diritto del cittadino a essere informato in modo chiaro ed efficace dalla pubblica amministrazione ed è quindi in ultima analisi un problema di democrazia”. Si apre così la lettera che Andrea Cornelli, coordinatore di PR Hub (la piattaforma partecipativa di società di Relazioni Pubbliche e Comunicazione aderente ad Assocom), ha scritto al Ministro dei Lavori Pubblici Delrio e al Presidente dell’Authority Anticorruzione, Cantone, per sottoporre alla loro attenzione una serie di proposte che l’Associazione intende presentare ai decisori nel momento in cui è in corso la stesura dei decreti attuativi del decreto legislativo (n. 50 del 18 aprile 2016, in vigore dal giorno successivo) sul codice degli appalti pubblici e delle concessioni, e in occasione della scadenza - prevista per ieri, 16 maggio - della consultazione pubblica indetta dall’Autorità anticorruzione su alcuni articoli del codice, tra i quali le procedure di aggiudicazione degli appalti sotto la soglia comunitaria (art. 36) e sull’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 95). “Operando da sempre nel campo della comunicazione e delle Relazioni pubbliche, le Agenzie associate - prosegue Cornelli - hanno partecipato e partecipano a gare pubbliche, riscontrando costantemente i medesimi problemi: bandi fatti su misura per “i soliti noti”, amici degli amici, che puntualmente si aggiudicano commesse pubbliche; tempi di presentazione dei documenti impossibili da rispettare (strettissimi per dossier corposi, fissati in prossimità di feste nazionali o nel mese di agosto); ribassi vertiginosi. Una prassi ormai consolidata, che scoraggia imprese oneste e virtuose di tutte le dimensioni dal prendere parte a competizioni pubbliche. E’ insomma l’Italia che non abbiamo mai voluto e alla quale non vogliamo rassegnarci”. “Chiediamo regole chiare e certe, libero accesso ai dati e agli atti, tempi congrui per lo svolgimento delle gare, un controllore che controlli davvero. Strumenti che – ne siamo convinti – ci consentiranno di poter partecipare alle gare pubbliche essendo certi di competere ad armi pari con gli altri attori presenti sul mercato”, conclude il coordinatore di PR Hub. Gli otto punti che l’organismo ritiene cruciali per il corretto svolgimento di gare pubbliche per la concessione di servizi: - impedire che i capitolati per le gare di servizi vengano redatti “ad hoc”, in modo da far vincere un determinato soggetto;  inoltre i requisiti devono essere chiari e credibili. - divieto di prevedere sbarramenti che precludano ad aziende nuove o che vogliano entrare in un determinato ambito in cui non hanno mai operato, di partecipare alle gare pubbliche. - prevedere termini temporali adeguati tra la pubblicazione della gara e la consegna degli elaborati, in molti casi ridotti al minimo (14 giorni per consegnare documentazioni corpose!). Utile sarebbe vietare di bandire gare nei periodi di agosto e fine dicembre, e stabilire ex ante tempi certi per l’apertura delle buste. Prevedere, inoltre, una valutazione stringente da parte dell’Anac delle motivazioni di urgenza nel caso in cui la stazione appaltante bandisca una gara in tempi ristretti. - porre un limite al ribasso economico per le forniture sotto il milione di euro (per le quali è valido il criterio del minor prezzo, come stabilito dall’art. 95 del dlgs) e stabilire che i collaudi sulle forniture vengano affidati a figure estranee alla stazione appaltante (ad esempio all’Anac). L’obiettivo è scongiurare i ribassi eccessivi che vengono praticati nella certezza che il committente non effettuerà mai alcun controllo adeguato. E’ infatti costume corrente praticare dumping nella consapevolezza che, una volta vinta la gara, la stazione appaltante affiderà commesse con assegnazione diretta al medesimo soggetto. - prevedere l’obbligo di pubblicazione degli atti di gara sul sito della stazione appaltante o dell’ANAC (salvo pochi e determinati casi di riservatezza legati alla sicurezza nazionale e comunque fatte salve le garanzie relative alla privacy), per evitare che concorrenti poco corretti e molto smaliziati si oppongano con argomentazioni strumentali all’accesso agli atti che li riguardano. - individuare tutti gli strumenti idonei per evitare ricorsi temerari contro gli aggiudicatari. - prevedere, nelle gare dedicate alla comunicazione e alle Relazioni pubbliche, la simulazione del progetto oggetto del bando, come già viene richiesto da alcune stazioni appaltanti (ad esempio, il Parlamento europeo). La simulazione costituisce una discriminante fondamentale affinché un progetto di natura prevalentemente intellettuale e strategica non si giochi soltanto sulla capacità di fare gare o sul patrimonio relazionale di ciascuno, ma sulla creatività e sulle competenze strategiche. - possibilità di demandare a un soggetto terzo, ad esempio all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, un documento annuale sullo stato dell’arte delle gare esperite nella PA. Il dossier ha lo scopo di rilevare lo stato dell’attività (quante gare, che tipologia di servizi, quante amministrazioni se ne sono dotate, quali attori hanno partecipato) e certificare il percorso di trasparenza raggiunta.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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