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Supereroi? No grazie, chiamo OkNetwork: parte la nuova stagione, via all’OkDay 2016

Autore: D Sechi


In occasione dell’ormai classico incontro di inizio autunno, questa volta intitolato “Are you a Superhero?”, DailyNet fa il punto della situazione sull’azienda digitale con il fondatore Mario Moroni

Ciao. Oggi vorrei passare una giornata all’insegna del divertimento. E, al contempo, non disdegnerei essere informato su quello che sta accadendo nel mondo. E poi, hai per caso della buona musica da farmi ascoltare? Ah, perdona l’insistenza, ti chiederei di mettermi un contatto con qualcuno ben informato sul nuovo modello di smartphone; sai com’è, fra un po’ avrò a disposizione qualche giorno di ferie e vorrei rimanere ben connesso una volta in viaggio. A proposito: consigli turistici? Calma, o il mal di testa potrebbe fare capolino. Ho un indirizzo che fa per te, prendi nota: OkNetwork, azienda capace di coniugare intrattenimento e servizi in chiave digitale. Da ormai un lustro. E le ricorrenze, si sa, fanno sempre piacere, soprattutto se accompagnate da un party. Ma invece di perdersi in frizzi e lazzi, sempre benedetti peraltro, dalle parti di OkNetwork ne approfittano per approfondire ulteriormente la materia: giovedì 29 si terrà l’OkDay 2016, in Villa Jucker, in Via Giacomo Matteotti 3A, a Legnano. Noi di DailyNet invece ne approfittiamo per sondare il momento dell’azienda con il fondatore Mario Moroni. Mario Moroni Mario Moroni     Cosa vuol dire oggi OkDay, a un lustro dalla partenza dell’avventura? Di cosa parlerete questa volta? «L'evento OkDay è nato da una platea di cinquanta persone in una concessionaria. Il pubblico era composto dai primi clienti di OkNetwork, amici e qualche curioso. Il primo evento è durato tre ore e ci siamo presentati. Giovedì 29 settembre avremo più di trecento registrati in sala e diecimila persone che seguiranno l'evento in streaming per tutta la giornata. La tematica dice tutto: "Are you a Superhero?". La domanda che ci facciamo spesso è ‘Quale super potere serve per agire al meglio e fare risultati in questo mercato/impresa/progetto?’. Noi di OkNetwork non siamo dei Supereroi, non è assolutamente questo il messaggio che vogliamo far passare: cercheremo, invece, di rispondere a questa e altre domande tramite gli interventi degli speaker che si scambieranno sul palco durante la giornata. Avremo con noi dall'imprenditore al professionista digitale, dallo startupper al presidente di categoria fino addirittura al guinness dei primati. Tutto nel nostro stile e nella nostra cifra Ok».   Le conquiste più importanti raggiunte dall’avventura OkNetwork fino a questo punto? «Proprio grazie a OkDay, OkNetwork è riuscita a farsi conoscere e a presentarsi sul panorama nazionale. Fare impresa oggi con una realtà molto legata al territorio come OkNetwork è già un risultato importante e pensiamo di averlo pienamente raggiunto».   È possibile conoscere i risultati economici dell’ultima stagione? Sono chiari gli obiettivi da qui a un anno? «I risultati economici sono in continua crescita. Nel 2015 abbiamo chiuso con 190mila euro di fatturato e in questo 2016 le previsioni danno la chiusura d'anno vicino ai 250mila. Siamo ancora piccoli ma cresciamo ogni giorno».   Su quali contenuti punterete maggiormente durante la nuova stagione? «La nuova stagione rappresenterà un ritorno tra le persone. L'obiettivo è quello di essere presenti in trenta eventi sul territorio tra concerti, spettacoli, sagre, in pratica dove sono i nostri ascoltatori/utenti. Il 29 Settembre a OkDay verrà lanciata la nostra nuova app attraverso la quale i nostri utenti potranno ascoltare la diretta, riascoltare le puntate di tutte le trasmissioni, leggere le notizie e tanto altro ancora».   Nonostante continui de profundis la radio classica sembra conoscere continue resurrezioni. Questo rappresenta un freno per le esperienze digitali, soprattutto per quel che concerne il nostro Paese? «La radio ha sempre avuto periodi di grande crisi e di grande rinascita. L'intrattenimento digitale, invece è all'inizio della sua storia. Piattaforme come Netflix, Twitch o il più conosciuto YouTube rappresentano una prima ondata di trasformazione in questo senso. La "grammatica radiofonica" credo non passerà di moda, piuttosto si adatterà nuovamente allo strumento. Se ci pensiamo bene, oggi l'ascolto on demand è ormai visto come una funzionalità scontata, come la radio-visione. Il digitale non sostituisce la radio, sostituisce la modulazione di frequenza».   Ci sono ancora delle barriere tecnologiche che devono essere superate? Quali le più impellenti da eliminare? «Purtroppo non dico nulla di nuovo se affermo che il nostro Paese è uno degli ultimi nella classifica europea sulla connettività. Sappiamo tutti che l'accesso alla rete, ormai un diritto e non un'innovazione, è sempre più necessario per cittadini e imprese. La barriera da superare il prima possibile è sicuramente quella legata alla connettività, elemento imprescindibile oggi per qualsiasi crescita e realizzazione di impresa, anche quelle che non sembrano strettamente collegate alla tematica».   Avete notato qualche mutamento di gusto/orientamento/interessi nel vostro bacino di pubblico? «Sicuramente nel corso degli ultimi anni lo strumento - e quindi il relativo modo di veicolare il contenuto - hanno portato praticamente tutti a interagire con l'intrattenimento online. Il nostro pubblico chiaramente non ha fatto eccezione. Le persone ascoltano sempre meno musica e contenuti legati alle top hit nei media di flusso, quindi nel nostro caso la rotazione musicale tradizionale; semmai i nostri ascoltatori amano le interviste, i racconti, le storie e le persone. Le trasmissioni che intercettano questa tipologia di contenuti hanno maggiore successo».   Palinsesto radio: su cosa puntate maggiormente, quali sono i temi/programmi maggiormente seguiti? «In realtà non puntiamo esclusivamente sul palinsesto in diretta ma sulla piattaforma on demand. Per questo motivo non abbiamo orari di maggior flusso o fasce più interessanti delle altre. Più i contenuti sono interessanti, più persone seguono le puntate, anche cambiando orario di diretta e senza restare necessariamente fedeli a un'unica trasmissione». Tipologia degli investitori al momento: su quali segmenti puntate e perché? «Nel corso degli ultimi dodici mesi abbiamo incontrato alcuni investitori interessati a capire meglio cosa sia OkNetwork e scoprire quali confini può toccare il nostro progetto. Attualmente puntiamo a entrare in contatto con realtà che abbiano l'ambizione di lavorare con un azienda italiana che sta cercando di unire il mondo del digitale con quello dell'intrattenimento. Questo vuol dire realizzare prodotti web, aiutare le imprese del territorio nel digitale e proporre contenuti originali cercando di utilizzare la grammatica radiofonica».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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