Autore: Redazione
15/09/2016

Il mobile è costantemente in mano a chi lo possiede. Sta ai marketer “cogliere l’attimo”

Durante lo speech “Building for a mobile-first world” in programma ieri al Dmexco, Sridhar Ramaswamy, svp of ads & commerce di Google riassume tutte le possibilità offerte dalla sua azienda per raggiungere l’utente giusto al momento opportuno

Il mobile è costantemente in mano a chi lo possiede. Sta  ai marketer  “cogliere l’attimo”

«Un’inserzione ha valore solo se l’utente davanti a essa desidera cliccarla e poi magari comprare il prodotto», dice Sridhar Ramaswamy, svp of ads & commerce di Google. Ma ora siamo davanti a una rivoluzione che non è ancora iniziata. Il mondo è mobile-first, più di metà del traffico web proviene da smartphone e tablet. Un dato che non deve più fare chiedere ai marketer “se” investire su mobile, ma “come” allocare il proprio budget sul mezzo. «Lo smartphone è il primo oggetto che si prende in mano al mattino e l’ultimo a essere poggiato prima di dormire. Considerando le infinite occasioni in cui le persone interagiscono con i dispositivi, mai come ora i marketer hanno la possibilità di coinvolgere gli utenti», continua Ramaswamy nel suo speech “Building for a mobile-first world” . Ma questi devono scegliere il momento giusto in cui agganciarli. Gli strumenti di Google possono sicuramente dare una grossa mano ai marketer in questo senso, e allora Ramaswamy non perde l’occasione per riassumere la panoramica dei prodotti di Big G capaci di interpretare ed entrare nel “momento”. YouTube, Google Play e la cara vecchia search, core business di Google: «Sono questi gli strumenti per intercettare i momenti». Le ultime soluzioni Per quanto riguarda la search, Google ha rilasciato da poco le Expanded Text Ads, inserzioni dal titolo di due righe completate da una descrizione supplementare del prodotto.  Google Play ha raggiunto il traguardo di 65 miliardi di app nel 2015 con l’obiettivo di mostrare le app più interessanti agli utenti interessati. Per farlo ha lanciato lo scorso anno “Universal App Campaign”, prodotto migliorato da un’avanzata tecnologia di machine learning. YouTube, invece, è stato sottoposto ad alcune ricerche con l’obiettivo di capire quanto le star del social siano influenti rispetto agli attori tradizionali. «Stando a una ricerca di Nielsen, il 70% degli iscritti considerano le star della piattaforma più influenti di quelle del cinema. E il 45% della popolazione USA afferma che lo stesso YouTube è un grande aiuto nella purchase decision», riporta Ramaswamy. «TrueView For Shopping, inoltre, nel 2015 ha visto un aumento del 50% degli advertiser, e un quarto dei brand che lo utilizzano hanno campagne perennemente attive», conclude.