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Meet Magento 2016: “It’s all about community”

Autore: Redazione


Prima giornata densa di speech per il meeting più atteso dagli attori del comparto web commerce, organizzato dalla più grande ecommerce community worldwide

_MG_8181Atmosfera accogliente e rilassata quella che ha caratterizzato, ieri a Milano, la prima giornata di Meet Magento, hub internazionale di riferimento per l’ecommerce. La piattaforma - attiva in 35 paesi - è una realtà imprenditoriale molto vasta, tra le più importanti e di maggior successo nel mondo; e ha portato, ancora una volta, in Italia uno dei suoi eventi più attesi. Meet Magento è un posto dove guardare, ascoltare e imparare le novità sul business del settore e incontrare le persone giuste per accrescere il proprio background. Oltre 450 i partecipanti e un sold out che non stupisce grazie alla grande varietà di argomenti, aziende e professionisti che offrono ogni anno il proprio know-how alla causa. La platea, costituita da professionisti del settore, personale It, merchant, fornitori di servizi e membri della community, ha l’opportunità di partecipare a conferenze e seminari di qualità, fare networking e soprattutto aggiornarsi sulle ultime novità del mercato. Sono, infatti, oltre 30 gli incontri da segnare in agenda, previsti durante la due giorni che si conclude oggi.
La situazione attuale
Ad aprire le danze della prima giornata, Thomas Goletz, presidente di Meet Magento Association, che ha introdotto la realtà di questa grande associazione no profit e ha illustrato l’attuale situazione del commercio online. Un settore stabile e in crescita, che pone le aziende di fronte a sfide del tutto nuove ma anche di fronte a moltissime opportunità.  Lo stesso Goletz ha spiegato come Magento investa molto sull’organizzazione di questo evento, strategico e attesissimo dalla piattaforma che, spostandosi sempre più verso una dimensione globale, vuole mostrare a tutti le 35 facce di Magento (35 come i paesi dove è attiva) e che parla a tutti e in tutte le lingue. “Se vuoi diventare global devi capire le 35 facce global di Magento, e non si tratta di uno slogan, ma di uno specifico mindset dell’azienda” ha aggiunto. Essere globali, soprattutto nell’ecommerce dove il bacino di utenza è potenzialmente illimitato, è possibile, basta essere consapevoli dei rischi. L’intervento si è chiuso con un focus sulla mission della piattaforma: Magento crede nel know-how di tutti i business, dal più grande al più piccolo, e per questo si pone sul mercato come un servizio open source, che conta oltre 5.000 negozi attivi e offre moltissime estensioni customizzabili per soddisfare ogni necessità degli utenti. Da qui il concetto di “meet”, non solo ecommerce ma anche unione e condivisione di conoscenze e intenti. Prossimo progetto, che mira appunto ad avvicinare ulteriormente la piattaforma ai propri clienti e a quelli potenziali, è infatti il lancio di Newsmagento.it un canale diretto di informazione dedicata ai player del settore.
Tutto per la comunità
Sullo stesso filone anche l’intervento del secondo relatore, Ben Marks, evangelist di Magento che ha esordito con un claim assolutamente in linea: “It’s all about community”. E questa community sta vivendo attualmente uno dei suoi anni più fortunati: dal 2016, infatti, Magento è diventata una piattaforma indipendente, slegata dal colosso eBay e ha anche lanciato di recente una nuova release, Magento 2. Come lo stesso Marks ha sottolineato, la nuova versione della piattaforma ha migliorato ulteriormente le performance. Ora è più scalabile, più customizzabile e offre un’infinità di nuovi servizi, ovviamente tutti gratuiti nella versione open (alcuni dei quali, ha aggiunto, sono ancora top secret). La domanda sorge spontanea: perché scegliere Magento2, sebbene appena nato e quindi ancora non del tutto testato e soggetto a bug di sistema? “Dipende dalle singole necessità”, ha risposto sinceramente e con ironia il relatore, promettendo che presto la differenza sarà ancora più chiara e tangibile e che il processo di migrazione verrà assistito step by step da uno staff dedicato e da tool creati ad hoc. Ma la novità in assoluto più interessante è che il marketplace di Magento sta prendendo forma concretamente grazie al suo impegno costante nel guardare ai bisogni di ogni singolo business e alla continua valorizzazione delle best practice con le quali si interfaccia continuamente.
The new money
Il terzo intervento ha visto protagonista PayPal, partner più importante di Magento. Nello speech dal titolo “ PayPal is the new money”, Julij Vanello Premru, (Senior Manager, Small & Medium Business for Western Europe di PayPal) ha delineato uno scenario, quello dei metodi di pagamento online, in grande crescita e in continua evoluzione. PayPal conta oltre 170 milioni di conti attivi in 203 paesi, di cui 5 milioni in Italia con un numero di transazioni globali di circa 4,9 miliardi, in crescita del 27% rispetto allo scorso anno. Il mobile è il comparto che ha visto la più veloce migrazione e attuazione della storia e le previsioni indicano che ci sarà un numero di ben 50 milioni di dispositivi mobili attivi nell’ecommerce già nel 2020. I clienti di Magento possono beneficiare di tutte le feature di PayPal senza limiti, ad esempio l’ultima novità, il “OneTouch Button”, un pulsante che consente di non ripetere le azioni di log in e inserimento dati su nessun sito degli esercenti abilitati dopo il primo acquisto con PayPal. Un passo avanti per aumentare la velocità delle transazioni e scongiurare l’abbandono dell’acquisto da parte dei consumatori più frettolosi. Un aspetto di vitale importanza nello scenario attuale degli acquisti online.
Best practice
Non sono mancate le analisi di best practice settoriali, come quella presentata dalla relatrice di ContactLab, Laura Gioia. Il suo speech, incentrato sul settore del lusso, ha posto un interessante focus sulle strategie di marketing che fanno la differenza per un buon sito di abbigliamento e accessori luxury. Pare che la vera sfida odierna sia di creare un ponte tra l’online e l’offline e offrire ai propri clienti un’esperienza di acquisto che sia no stress ma anche personalizzata e curata nei minimi dettagli. Emanuele Fellaroli, specialista It per Auchan, ha invece puntato i riflettori su un altro settore che nell’ecommerce sta vivendo sfide significative, quello della Gdo. Nella nuova piattaforma Chronodrive.it ha spiegato, si vendono sia prodotti freschi sia di largo consumo, illustrando le criticità di un supermarket online che deve gestire grandi numeri di stock, prodotti con scadenze brevi, ordini di grandi dimensioni e con tempi di consegna brevissimi. Stessa considerazione di cui sopra, l’obiettivo è migliorare la customer experience e offrire servizi sempre più veloci e personalizzati.
L’esperto di seo
Non è mancato, infine, uno sguardo più generale su cosa si può fare per rendere un sito non solo più efficiente ma anche ottimizzato per la ricerca. A questo proposito è intervenuto Marco Loguercio, founder di Find, e grande esperto di seo. Nella sua top ten per una strategia di posizionamento vincente ha spiegato come fare per trovare il “marketing nirvana”, partendo da un presupposto valido per tutte le realtà: bisogna creare valore, contenuti di valore e servizi di valore. Gli investimenti vanno, dunque, pensati in un’ottica di diffusione, dando importanza ai dettagli, dalla creazione di contenuti fino a una strategia di search engine optimization professionale. Un concetto chiaro e condiviso da tutti i relatori è, infine, quello riferito all’importanza dell’innovazione. Per essere un’impresa di successo non si può ragionare in termini di processi “one shot”. Lo scenario attuale è in continuo mutamento e l’unico modo per rimanere sulla cresta dell’onda è considerarsi realtà in divenire. Si deve abbracciare con cura e dedizione il cambiamento, analizzare i risultati dei propri progetti e da questo continuare a innovarsi con strategie sempre nuove.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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