Autore: Redazione
11/04/2016

Mediaset e Vivendi, nuovo polo europeo della pay tv

L’intesa prevede il passaggio di Premium nelle mani della società francese, sinergie sulla produzione di contenuti e creazione di una piattaforma di streaming

Mediaset e Vivendi, nuovo polo europeo della pay tv

Vincent Bolloré Vincent Bolloré Alla fine niente sorprese: la partnership industriale tra Mediaset e Vivendi è realtà. L’annuncio è arrivato nella tarda serata di venerdì e ha confermato le indiscrezioni che si sono rincorse nelle ultime settimane. L’intesa, che mira “all’unione delle rispettive leadership nazionali per cogliere ogni opportunità di sviluppo nel nuovo scenario globale del settore media”, indica una nota, è sostanziata da uno scambio azionario pari al 3,5% tra le due capogruppo. Ma, visto che le capitalizzazioni di mercato sono diverse - quella di Mediaset è di 4 miliardi, quella di Vivendi di 25 -, l’accordo prevede il passaggio di Mediaset Premium, che ha appena raggiunto quota 2 milioni di abbonati, nelle mani del colosso francese che fa capo a Vincent Bolloré come conguaglio. Attualmente l’11% di Premium è posseduto da Telefonica ma, tra tre mesi, quando verrà definitivamente concluso l’accordo, Vivendi sarà titolare del 100% del servizio. L’uomo d’affari transalpino rinsalda così la sua posizione in Italia dopo la scalata in Telecom Italia, che ha portato Vivendi a essere socio di maggioranza della società di tlc. Tornando, invece, all’accordo, il Gruppo di cui è a.d. Pier Silvio Berlusconi (il cui ingresso nel CdA di Vivendi non è previsto, stando alle sue stesse dichiarazioni) ha affermato la “piena condivisione d’analisi del nuovo contesto competitivo internazionale: uno scenario in veloce evoluzione con l’affermazione di contenuti video sempre più globali, l’impatto degli OTTV statunitensi e gli assetti sempre più transnazionali dei player di pay tv”. Sono tre i progetti industriali che prenderanno vita dall’intesa: una nuova major europea per la produzione di contenuti; una piattaforma pan-europea di streaming di contenuti on demand; e, appunto, il passaggio di Premium in Vivendi. La finalizzazione di quest’accordo, che dovrebbe completarsi nei prossimi mesi, è soggetta all’approvazione delle autorità competenti. Alla data del closing, Vivendi, Mediaset e RTI sottoscriveranno un accordo di lock up di tre anni sulle azioni Mediaset e Vivendi che saranno oggetto di scambio ai sensi dell’accordo; Vivendi e Fininvest sottoscriveranno un patto parasociale di stabilità che regolerà gli acquisti di azioni Mediaset da parte di Vivendi e Fininvest. Gli eventuali interventi dovranno avvenire nel rispetto delle disposizioni vigenti e senza che da tali acquisti possa derivare alcun obbligo di offerta pubblica di acquisto. In particolare, nel primo anno dalla data del closing, previsto per il 30 settembre, Vivendi non potrà effettuare, direttamente o indirettamente, alcun acquisto di azioni Mediaset. Nel secondo e terzo anno dalla data del closing, Vivendi non potrà effettuare, direttamente o indirettamente, acquisti di azioni Mediaset che la portino a possedere una partecipazione complessiva superiore al 5% del capitale sociale di Mediaset. Fermi restando i suddetti limiti in capo a Vivendi, Fininvest sarà libera di effettuare, direttamente o indirettamente, acquisti di azioni Mediaset nei limiti previsti dalle norme applicabili in materia di opa obbligatoria.