Autore: Redazione
28/04/2016

Mediaset, adv a +4,5% nei primi quattro mesi 2016

Ad aprile la crescita è intorno al 10%; per Premium ricavi a +20%, la Champions League probabilmente già in utile nel primo anno

Mediaset, adv a +4,5% nei primi quattro mesi 2016

Nei primi quattro mesi del 2016 la raccolta pubblicitaria di Mediaset cresce del 4,5%, con aprile intorno al 10% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. «Risultato oltre le aspettative» dice Pier Silvio Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato della società televisiva a margine dell’assemblea degli azionisti riunitasi per approvare i risultati di bilancio del 2015. «Sono dati che ci fanno guardare avanti con ottimismo», e il amministratore delegato di Publitalia Stefano Sala conferma: «Siamo gli unici grandi editori ad aver conseguito un risultato positivo nel 2015, e una crescita costante da 12 mesi a maggio. Al netto della scarsa visibilità, il prossimo mese dovrebbe essere discreto. Non potendo contare sui grandi eventi sportivi, questa estate puntiamo sul target femminile per intercettare gli altri investimenti, supportati in questo dall’editore che ha approntato un palinsesto estivo di valore». Automobili, mass market e telefonia stanno spingendo le buone performance di mercato, «ma in generale sta andando abbastanza bene e noi beneficeremo di questa positività» oltre al fatto che su fronte dei prezzi l’aggressività è diminuita, grazie a una maggiore richiesta: «Se si vuole creare valore – conclude Sala – bisogna ridurre la scontistica». In un mercato pubblicitario che ha perso una grossa fetta di valore, la prospettiva che gli utili di Mediaset aumentino in futuro c’è, ma «la battaglia è esageratamente dura, come ben sanno gli editori – afferma Berlusconi -. Penso che torneremo a fare buoni risultati in termini di utile, le crescite però sono molto graduali: speriamo che almeno siano costanti». A pochi giorni dalla finale di Champions League, che si giocherà a Milano in assenza di squadre italiane, il bilancio del primo anno per Mediaset Premium è positivo: «Precisiamo che i diritti per tre anni ci sono costati 605 e non 700 milioni per tre anni, e probabilmente già dal primo sarà in utile». Gli abbonamenti alla pay tv hanno superato i 2 milioni, e nei primi quattro mesi di quest’anno i ricavi sono in crescita del 20%. «Abbiamo creato molto valore: Premium vale il doppio di RCS, del Gruppo Espresso e, mi spiace dirlo, anche di Mondadori» sottolinea Berlusconi, e commentando l’accordo con Vivendi ricorda che a fronte di un delta costi-ricavi pari a 240 milioni di euro l’incasso è stato di 700 milioni, mentre al momento dell’operazione Premium aveva in cassa circa 100 milioni. Per quanto riguarda, invece, gli effetti operativi dell’accordo «li vedremo ragionevolmente nei primi mesi del 2017, il closing è previsto per il prossimo settembre. Stiamo lavorando sui modelli di business, sui modelli di partnership nonché sulla politica commerciale». Sui progetti futuri, e in particolare sull’eventualità che Premium sbarchi sul satellite «la decisione spetta a Vivendi – commenta Berlusconi – ma non usciremo dal digitale terrestre, dove abbiamo raggiunto una penetrazione del 100%». Sull’ingresso nel mercato radiofonico dice: «Hazan socio di grande esperienza, collaboriamo come partner di riferimento». Ma la centralità del business di Mediaset rimane la tv, come ribadisce un comunicato emesso a margine dell’assemblea in cui l’azienda ribadisce che, nel mercato degli investimenti pubblicitari in via di stabilizzazione, la tv è complessivamente in crescita dello 0,7%, e rappresenta la metà del mercato adv in Italia. Nel 2015 Mediaset è cresciuta dell’1%, e Premium del 6% a fronte di un calo dei competitor confermando quindi, dice l’editore, la propria vitalità nel mercato sempre più competitivo della televisione. E l’accordo con Vivendi, lungi dal rappresentare un disimpegno della famiglia Berlusconi dal settore editoriale, è al contrario l’avvio per progetti più importanti. I risultati 2015 approvati dall’assemblea dei soci segnalano ricavi netti per 3.524,8 milioni di euro, con un risultato operativo di 231,4 milioni di euro, utile di 4 milioni, raccolta pubblicitaria in Italia a 2002,8 milioni di euro, +1% sul 2014. A margine dell’assemblea, il presidente Mediaset Fedele Confalonieri si è complimentato con Pier Silvio Berlusconi per l’operazione Vivendi. «Il merito dell’accordo con Vivendi è suo». In merito alla multa comminata a Mediaset dall’Antitrust nell’inchiesta sull’assegnazione dei diritti tv per il campionato di Serie A nel trienno 2015-2018 ha detto: «C’è da restare allibiti, lo abbiamo già detto: credo che l’Antitrust debba essere a tutela del mercato reale. La decisione dell’Antitrust non è a tutela della concorrenza, ma ha creato insicurezza per gli operatori». In merito alla Rai, per Confalonieri «occorre rinforzare la fiction di servizio pubblico e porre un freno alla deriva commerciale, in che modo è cosa del governo e del Parlamento, ma il modello di finanziamento della Rai non può creare squilibrio nel sistema. La cosa più importante è la nuova concessione della Rai e il recupero dell’evasione, grazie al canone in bolletta».