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MailOnline, il publisher aperto alle esigenze locali

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In Italia, dove raggiunge 1,3 milioni di unique viewer al mese, ha da poco affidato le inventory a WebAds

MailOnlineMailOnline è il sito anglofono più popolare del mondo. Solo in Italia, dove l’inglese non è ancora masticato così diffusamente come in altri Paesi europei, sono 1,3 milioni gli utenti unici che accedono al sito mensilmente. Una mole di inventory che aspettava solo di essere monetizzata, e così James Leaver, general manager international di MailOnline, ha intavolato qualche discussione e ha scelto WebAds come concessionaria. In uno dei suoi viaggi per il continente ha incontrato  , managing director di WebAds, e insieme sono stati intervistati da DailyNet. Partiamo dalla questione dell’adblocking, che a ottobre è stato definita “un fattore ininfluente” per voi da Lauren Dick, commercial mobile lead. È ancora così? «Non è un dato a cui guardo regolarmente. Rimane sicuramente un elemento che non ci infastidisce più di tanto». Avete espresso e messo in pratica la volontà di espandervi su piattaforme offsite, come Facebook, Apple e Snapchat. Quali vantaggi ne traete? «È molto importante fare in modo che i contenuti siano nei luoghi più frequentati dagli utenti. È fondamentale la nostra presenza su queste piattaforme, soprattutto per raggiungere nuove audience. Vogliamo e dobbiamo essere all’avanguardia, e per questo abbiamo sviluppato un team di 10 persone dedicato alla creazione di contenuti su Snapchat. Queste risorse riescono a produrre tra le 20 e le 30 storie al giorno. La nostra redazione digital, che è separata da quella dedicata alla stampa, è composta da 350 giornalisti tra Londra, New York, Los Angeles e Sidney, che producono più di 1000 notizie, 9000 immagini e 350 video al giorno. Le piattaforme sono utili alla delivery di questi contenuti». Lavorate in molti Paesi diversi. Come vanno strutturati i contenuti per soddisfare le differenze tra le audience? «Noi abbiamo tre prodotti: il sito Uk, quello Usa e quello australiano. Ognuno dei tre ha una propria homepage ma condividono tra di loro i contenuti. I Paesi che gestisco io, invece, hanno di default la homepage Uk. Per ora non abbiamo tra le nostre strategie quella di produrre una homepage internazionale né homepage locali. Il consumo dei contenuti, però, cambia da Paese a Paese. In Italia, le 5 notizie più lette dello scorso mese erano riferite alla famiglia reale inglese e alle celebrity. Un risultato affine a quella degli Emirati Arabi. In Norvegia invece leggono molto sul tema dell’immigrazione. A livello di formato, invece, non vedo grosse differenze in Europa. La fruizione dei nostri contenuti video è piuttosto simile in ogni stato, così come la fruizione da pc rispetto a quella da mobile. La nostra utenza proviene in maggioranza da pc, anche se il mobile cresce forte, anche grazie alla nostra app e ai video. Sui filmati abbiamo puntato molto nell’ultimo anno, aumentandone la produzione. Gli utenti cercano questo». Siete stati tra i tester dei Facebook Instant Articles. Come li valuta? «In Italia contiamo 1,3 milioni di unique viewer mensili, tra il 28 e il 30% di questo traffico è diretto. Abbiamo un’utenza molto fedele. Ma non ho visto grandi incrementi di questi numeri dopo aver attivato i Facebook Instant Articles. Per adesso non hanno dato una grande spinta al nostro traffico nella Penisola». Qualche settimana fa avete siglato un accordo con WebAds per la gestione delle vostre inventory in Spagna, Italia e Paesi Bassi «Avevamo un buon traffico, audience locali solide e piuttosto coinvolte. Negli scorsi anni abbiamo deciso di monetizzare le nostre inventory attraverso il programmatic in open marketplace. Il compito che mi sono posto è stato accrescere le revenue internazionali, e l’Italia è un buon mercato per noi. Allora come publisher avevo tre scelte possibili: mettere in campo un team nostro, lavorare con concessionarie come WebAds, oppure provare a migliorare la monetizzazione delle inventory attraverso il programmatic. Credo che il programmatic sia il nuovo modo di comprare, più che il nuovo modo di vendere. La vendita ha ancora bisogno dell’engagement, della relazione, del contatto giornaliero. Credo che il modo più efficace per farlo, invece, sia avere delle persone come riferimento. Dopo una ricerca di concessionarie nel Continente e in ogni Paese, abbiamo deciso di sceglierne una che lavori in più Stati insieme, che permettesse quindi un’offerta facilmente scalabile. WebAds, poi, ci è stata consigliata fortemente e infatti lavora bene con clienti in diverse country. Abbiamo iniziato a lavorare con loro sei settimane fa in Italia. E dopo un primo periodo di assestamento, nelle ultime due settimane abbiamo notato dei picchi nel sell-through-rate e cpm. Abbiamo aperto tante nuove inventory al mercato, inserendo billboard e skins. Nuovi spazi adv che prima non proponevamo, e non l’avremmo fatto se non avessimo dato ascolto ai loro consigli, nati dalla loro abilità in termini di selling». Vereecken Constantijn Vereecken Constantijn Vereeken aggiunge: «Come publisher sono molto aperti ai bisogni locali. Se in una particolare area c’è molta richiesta di una tipologia specifica di inserzione iniziano a discuterne e a valutare la possibilità di sviluppare nuovi formati. L’importante è che la inventory sia buona sia per gli advertiser sia per gli utenti» Offrite soluzioni per native e sponsored content? «In Uk abbiamo un buon business relativo ai contenuti sponsorizzati, e per produrli abbiamo delle risorse dedicate che lavorano con agenzie e advertiser per ideare e produrre questi articoli. Riceviamo un brief dal cliente, e il nostro team editoriale risponde con tre o quattro titoli che potrebbero essere dei temi interessanti da sviluppare. Dopo il feedback del cliente produciamo l’articolo».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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