Autore: Redazione
30/09/2016

L’Intelligenza Artificiale è tra noi, firmato un accordo tra gruppi per poterne regolare l’utilizzo

“The Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society“ mette insieme marchi prestigiosi quale Amazon, Facebook, Google, IBM e Microsoft

L’Intelligenza Artificiale è tra noi, firmato un accordo tra gruppi per poterne regolare l’utilizzo

Intelligenza Artificiale e in molti spalancano occhi e bocca, alcuni la bramano, in parecchi la studiano, qualcuno ne è anche spaventato. Ecco perché, quando ci si trova di fronte a innovazioni che alzano l’asticella un po’ troppo in altro rispetto agli standard contemporanei, urgono regole, leggi, freni che ne determinino l’utilizzo. Per questo motivo nasce “The Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society“, un gruppo che mette assieme nomi quali Amazon, Facebook, Google, IBM e Microsoft. Tutti nomi che hanno già lavorato sull’argomento, big che non intendono mettere a fattor comune rispettive conoscenze e progetti, ma soltanto creare un tavolo di lavoro che permetta di completare quanto le aziende stanno sviluppando nel mondo dell’IA. Lo scopo è creare una serie di best practice, nonché potenziare la pubblica consapevolezza, circa l’essenza dell’Intelligenza Artificiale, i suoi usi, le sue implicazioni e le sue applicazioni. Per fare in modo che non diventi uno spauracchio collettivo, creando un clima di sospetto. Un gruppo di dieci persone al lavoro sui primi punti Il gruppo prevede 10 membri in tutto, cinque dei quali provenienti dalle cinque aziende indicate: Ralf Herbrich, direttore del Machine Learning in Amazon; Mustafa Suleyman, co-presidente DeepMind; Greg Corrado, scienziato Google Research; Yann Lecun, direttore AI Research in Facebook; Francesca Rossi, unico membro italiano del gruppo: proveniente dall’Università di Padova, ricercatrice per il progetto Watson di IBM e già in precedenza alla guida della International joint conferences on Artificial Intelligence; Eric Horvitz per Microsoft. La parte restante proviene dal mondo accademico o non-profit. Il team lavorerà su questioni come etica e inclusività, trasparenza e privacy, interoperabilità, collaborazione tra persone e sistemi IA. Con un chiarimento immediato che irrobustisce le buone intenzioni iniziali: The Partnership on Artificial Intelligence to Benefit People and Society non intende fare lobby presso governi o altri corpi istituzionali, ma soltanto creare il giusto contesto all’interno del quale lavorare per lo sviluppo organico e collettivo dell’Intelligenza Artificiale.