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Gruppo Renault, nuovo spot e a +25% il budget digitale nel 2016

Autore: Redazione


Le risorse dedicate al marketing, però, sono in leggero calo rispetto allo scorso anno. Il gruppo comunicherà ad aprile due serie speciali sui mezzi generalisti, web compreso, e ha iniziato ieri la produzione di un commercial

Nell’arlecchiniana cornice della Dacia Arena, presentata domenica a Udine, si respira la felice atmosfera del Carnevale, tra seggiolini colorati come coriandoli e un clima di festa che va al di là della composta contestazione sportiva dei tifosi bianconeri per il grigio momento della squadra. Ma nessuno scherzo vale, al contrario del proverbio. Anzi, la situazione è più che mai solenne. L’impianto, infatti, è circolare come la fede che cinge il dito dei due coniugi, uniti dal vincolo del matrimonio, come accennavano in conferenza stampa i “testimoni”, o in questo caso del contratto di sponsorizzazione prolungato fino al 2020. Dacia e Udinese continuano a guardarsi le spalle a vicenda, proprio come una coppia, e lavorano insieme sul marketing, prerogativa di ogni azienda, sia essa appartenente allo sport o all’automotive. DailyNet ha incontrato Fabrice Crevola, direttore marketing Gruppo Renault per l’Italia, con cui ha fatto un punto della situazione. «Il Gruppo Renault sta crescendo, tanto da possedere oggi la quota di mercato record del 9%. Parlando di Dacia, dal 2006 la nostra quota di mercato è sempre cresciuta anno su anno. L’anno scorso abbiamo seguito il trend pur senza comunicare nessun prodotto.  A livello di marketing stiamo portando avanti un lavoro che punta sulla continuità ed, essendo un brand relativamente giovane, sull’awareness - ha spiegato - . A lavorare alla creatività sarà ancora Publicis, così come Omd ci aiuterà nel planning». Avete appena presentato, insieme all’Udinese Calcio, la nuova Dacia Arena. Quanto è importante e quale funzione svolge la partnership con la squadra di calcio a livello di marketing? «Il progetto Dacia Sponsor Day, in partnership con l’Udinese Calcio, è cominciato nel 2014 con le pmi, alle quali abbiamo dato la possibilità di affacciarsi al grande pubblico della Serie A, diventando sponsor della squadra bianconera. Tre aziende, in occasione di tre diverse partite, hanno preso il posto di Dacia al centro della casacca della squadra friulana, cogliendo con entusiasmo l’opportunità di farsi vedere dal vasto pubblico di appassionati del pallone. Nel 2015, invece, abbiamo dato spazio agli sport “minori”, come football americano, calcio femminile e basket, dividendo le maglie dell’Udinese tra fantasia bianconera tradizionale e richiamo alle casacche delle squadre degli altri sport. Quest’anno, in concomitanza dell’inaugurazione della Dacia Arena, simbolo del matrimonio tra Udinese Calcio e Dacia, abbiamo deciso di dare spazio alle famiglie. Il Dacia Project Family, sponsorizzato da campagne stampa e da un sito web dedicato, aprirà le porte dello stadio alle famiglie in dolce attesa. Con questo progetto vogliamo esaltare i nostri valori, che sono gli stessi delle persone comuni. Le piccole-medie aziende, gli sportivi che vivono le loro attività con passione, le famiglie, riflettono i nostri ideali di brand e rappresentano proprio quei clienti a cui vogliamo offrire le nostre vetture» All’inizio del 2016 avete proposto una campagna stampa in cui alcuni modelli Dacia stavano al centro di un campo di calcio, ma lo stadio non presentava i seggiolini colorati che contraddistinguono la Dacia Arena. Perché? E come mai avete un rapporto così stretto con lo sport? «Lo stadio non era ancora finito, e infatti abbiamo usato un rendering. Le altre pubblicità invece sono sempre state girate qui. L’anno scorso la nostra strategia era impostata completamente sullo sport, infatti la creatività stampa e tv ha trattato questo argomento. Nel 2016 puntiamo sulla famiglia, e ieri abbiamo iniziato a girare uno spot sul tema. Ad aprile lanceremo invece due serie speciali che verranno declinate sui mezzi generalisti, ovvero stampa, web e tv, e dureranno fino a fine anno» Al Salone di Ginevra, Dacia ha presentato la nuova Duster Essential, che in alcuni Paesi prenderà il nome scelto dalla community. Che rapporto avete, allora, con i vostri “brand lovers”? «Il naming affidato alla community non è un idea che verrà sviluppata in Italia, ma abbiamo un buon rapporto con la nostra fanbase. Nel 2014 abbiamo lanciato tre modelli a tiratura limitata, solo 100 esemplari, proponendo una pellicola adesiva dedicata a ognuno di questi, che ne raccontasse le caratteristiche. Ogni modello era dedicato a un tema particolare: coraggio, connettività e solidità. Per promuovere il secondo, abbiamo chiesto al Dacia Club di creare una social city guide che raccontasse la città in cui vivono gli utenti. Quest’anno coinvolgeremo la community in un altro progetto». Ha parlato di uno spot attualmente in produzione. I vostri film sono creati nazione per nazione? «Lo spot di cui parlavo sarà girato qui in Italia e sarà proposto solo sul mercato nazionale. Ma riprenderemo film centrali dalla Francia, che verranno proposti nei media di tutta Europa». Chris Hawken, group marketing director di Subaru e Isuzu Uk, ha dichiarato che “le pubblicità del settore automotive hanno una creatività piatta perché lo stesso spot gira in venti nazioni diverse”. Cosa ne pensa? «C’è una tendenza a centralizzare la creatività. Le multinazionali preferiscono girare uno spot e declinarlo in tutto il mondo, perché girare filmati nel segmento automotive prevede costi importanti. Un tedesco, però, non è un italiano né un francese, e viceversa. Quello che funziona per uno potrebbe non funzionare per l’altro. A livello nazionale, proviamo sempre a convincere Parigi (quartier generale ndr) a girare spot dedicati al nostro mercato. E, nello specifico, per quello attualmente in produzione ci siamo riusciti». A quanto ammonta il budget di marketing stanziato per il 2016? E quanto pesa il digitale? «Il settore pubblicitario sta vivendo un momento di tensione. Il budget del Gruppo sarà leggermente più ristretto dell’anno scorso (quando ammontava a 42 milioni di euro), pur dovendo lanciare diversi nuovi modelli. Al digitale verrà allocato il 25% del totale, un 5% in più dello scorso anno, ma il nostro media principale rimane un altro».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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