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“Comunicare Domani”: i dati presentati da AssoCom

Autore: Redazione


Si è tenuto ieri, a Milano, l’evento annuale che indaga l’evoluzione del mercato della comunicazione pubblicitaria, organizzato dall’associazione guidata da Marco Testa con il PRHub. Un ricco panel di esperti ha fotografato lo stato dell’arte di un comparto in buona salute, dove i principali driver di crescita sono video, mobile e programmatic. Tutto si gioca sul piano del web

Per la prima volta a “Comunicare Domani”, l’incontro annuale organizzato da AssoCom e PRHub per fare il punto sul mercato e le tendenze del settore, non si è parlato solo di numeri, investimenti e andamenti in corso, ma del futuro. Le nuove tecnologie stanno ribaltando il paradigma della comunicazione. Dalla realtà aumentata a quella che si può definire la rivoluzione dei big data, il mondo dell’advertising non può più fare a meno di conoscere e governare i canali di comunicazione e le nuove tecnologie, ormai parte integrante della vita delle persone. La vera sfida strategica si gioca su questo terreno dove, però, saranno ancora le idee e la creatività a fare la differenza per il business delle aziende e per la reputazione delle marche. «In un mondo che cambia abbiamo deciso di cambiare anche il focus dell’evento» ha spiegato, aprendo i lavori, Marco Testa, presidente dell’associazione e presidente e a.d. di Gruppo Armando Testa, che ha evidenziato una serie di domande che l’industry dovrebbe porsi in questo momento: gli investimenti media hanno finalmente interrotto il loro trend decrescente? Riusciremo a sfruttare tutte le potenzialità del digitale? Come cambierà il business delle PR? Rispondere a questi, e molti altri quesiti, era l’obiettivo dell’incontro, dove un panel di esperti è intervenuto per delineare lo stato dell’arte di un mercato che, anche se lentamente, consolida una cauta crescita. I dati presentati da Guido Surci, presidente del Centro Studi AssoCom e chief strategy & innovation officer di Havas Media Group, stimano, infatti, una crescita dello spending del 2,4% sul 2015, per un mercato 2016 che chiuderà con un totale di investimenti pari a 7.294 milioni di euro e un segno + cui contribuiscono anche search e social. E positiva è anche la previsione per il 2017, con un +2,7% e investimenti per 7.495 milioni. Lo spending nel 2016 vede ancora in testa la televisione, con il 51,1% del mercato, pari a 3.626 milioni di euro, seguita dal web col 24% (1.752 milioni), a cui seguono stampa (12,9%, 939 milioni), radio (6,3%, 460 milioni), out of home (5,3%, 388 milioni) e cinema (0,3%, 25 milioni). Ma se il device stampa continua a soffrire (non il contenuto), con un calo degli investimenti del 5,4% nel 2016 (con i quotidiani a -6,5% ei periodici a -5,5%) e del 5,3% previsto per il 2017, il prossimo anno il digitale diventerà l’unico vero grande driver di crescita, unendo ad alti tassi di sviluppo un’importante quota sul totale della spesa: nel 2017 questo settore rappresenterà, infatti, il 25% degli investimenti complessivi. Sono dati leggermente differenti da quelli rilasciati da Nielsen, ma in entrambi i casi le stime confermano la tendenza al rialzo. Unknown-1 Il traino principale è il digital “Oltre un quarto degli investimenti del 2017 sarà nel digital - commenta Surci -: in particolare  su video, mobile e programmatic. Il mobile rappresenterà un terzo della spesa digital ed il settore video avrà una crescita del 18%. Ma il display rimane leader nel segmento specifico  e il programmatic rappresenterà un quinto della spesa display. Questi dati ci confermano che siamo al centro di una grande trasformazione tecnologica. Ma le tecnologie sono comunque mezzi e, per arrivare alle persone, coinvolgerle e portarle vicino alla marca, servono le idee. E se investire nella conoscenza delle nuove tecnologie è importante, ancora più rilevante è l’esercizio delle idee e della creatività, che passa attraverso una formazione continua e di qualità. Che è uno degli impegni di AssoCom per le agenzie associate”. La sfida, aggiunge Surci, si gioca su due fronti: le infrastrutture per accedere ai dati, delle quali l’industry dovrà dotarsi sempre di più, e sul contenuto che è, e sarà ancora il driver principale per l’engagement. Programmatic, questo sconosciuto Al programmatic, che fa parte dei driver di crescita, ma è ancora una materia ostica da capire e anche da applicare per la maggior parte degli attori del mercato, e alle sue continue trasformazioni, è stato dedicat, l’intervento di Marco Caradonna, founder & ceo di Simple Agency, parte di Dentsu Aegis Network Italia. Con una crescita prevista nel 2017 del 50%, il programmatic è una modalità più efficace di planning e più efficiente per il buying, perchè consente di accompagnare il consumatore nelle diverse fasi del suo costumer journey raggiungendo così la giusta audience nel giusto momento, con i giusti messaggi e, elemento non marginale, con i giusti investimenti. Quello che manca è l’expertise, perché nel programmatic ciò che fa davvero la differenza è affinare le proprie capacità di scelta e selezione. Il ruolo delle relazioni pubbliche Il cambiamento in atto nel mondo della comunicazione vede nelle Relazioni Pubbliche un attore cruciale. Sull’argomento è intervenuto Maxim Behar, presidente di ICCO (International Communications Consultancy Organisation). Intervistato da Diego Biasi, presidente di BPrss, ha parlato delle nuove sinergie vincenti tra RP e advertising, favorite anch’esse dalla digitalizzazione. Ha inoltre sottolineato l’importanza delle associazioni a livello nazionale e che devono basarsi su modelli etici e virtuosi, facendo della transparency un valore e del pragmatismo una strategia. A questo proposito, infatti, Behar ha infine profetizzato che presto le RP cambieranno anche nome e si chiameranno probabilmente “Life Relation”. Nome che darà loro più giustizia, poiché, del resto, il 90% delle relazioni in questione è tutt’altro che pubblica. Disruptive tecnology nella comunicazione «La tecnologia è ormai imperante nell’esperienza quotidiana dei consumatori e non è pensabile oggi che le imprese della comunicazione non sappiano governare un algoritmo - ha spiegato Layla Pavone, consigliere di AssoCom e a.d. Innovation di Digital Magic -. Basti pensare, ad esempio, alle nuove frontiere segnate dall’intelligenza artificiale per capire che bisogna stare al passo». E ha quindi introdotto tre case history di successo che descrivono bene come la tecnologia possa essere davvero disruptive nella comunicazione. Buzzoole è la prima piattaforma italiana di influencer marketing automation che, grazie all’impiego di una tecnologia proprietaria, rivoluziona il tradizionale approccio al mercato delle Digital PR combinando l’efficacia del passaparola online con la semplicità di acquisto della pubblicità display. La sua tecnologia, basata su un motore semantico per l’analisi delle conversazioni e su un insieme di algoritmi per la valutazione dell’influenza online, rende più efficace ed efficiente il processo di identificazione, coinvolgimento ed ingaggio degli influencer, garantendo un risparmio di tempo e di budget pari al 70% rispetto alle tradizionali campagne di influencer marketing. Inoltre, il modello di business a performance consente non soltanto ai grandi brand ma anche alle piccole e medie agenzie di accedere a questa forma di marketing online con piccoli budget, il tutto in totale autonomia grazie alla disponibilità di una piattaforma self-service. Buzzoole è una startup napoletana nata nel 2013. Serve oggi oltre 250 clienti in cinque mercati e ha diverse sedi operative: Napoli (headquarter), Londra, Milano e Roma.  I dati del primo quarter 2016 (+174% vs Q1 2015) confermano la crescita della startup, che ha chiuso il 2015 con un fatturato di 1,2 milioni di euro. La seconda è Quibee, una startup innovativa partecipata da RCS MG, prima physical creative agency italiana a trasformare i luoghi fisici in media, dove far fruire contenuti editoriali ed intrattenimento con attenzione particolare alla lead generation e data analytics grazie alla piattaforma proprietaria che utilizza gli iBeacon/Eddystone. Con case studies dall’ultimo Giro d’Italia, a Torino, dove Quibee ha realizzato la più grande edicola virtuale al mondo con più di 180.000 mq coperti ed oltre 30.000 persone raggiunte;  a villaggi vacanze in Paesi caraibici fino ad oltre 32 traghetti del gruppo Onorato Armatori (Moby, Tirrenia e Toremar), la prima flotta al mondo con tecnologia iBeacon a bordo, dove verranno intrattenuti oltre 6 milioni di passeggeri durante le traversate. La terza è stata quella di InVRsion. Unknown-2 La sfida della tv di domani Ospite finale è stato Stefano Sala, c.d. di Mediaset e a.d. di Publitalia.  Intervistato da Marco Girelli, v.p. di AssoCom e ceo di OMG, ha sottolineato - come meglio descritto nell’articolo di pagina 11- che il core business di Mediaset rimarrà la televisione, ma con un approccio  assolutamente crossmediale. Per la pubblicità, va considerato che il tempo e l’attenzione che il consumatore dedica all’adv sul web è inferiore a quello della tv, ed è necessario quindi evitare facili semplificazioni e confronti fra i diversi mezzi. Unknown

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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