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Cairo Communication, aumento di capitale per RCS

Autore: V Parazzoli


Urbano Cairo punta al controllo della società editoriale di via Rizzoli, «che ha accumulato perdite e non sa valorizzare i brand»

La assemblea straordinaria di Cairo Communication ha deliberato l’aumento del capitale sociale, a pagamento e in via scindibile, da eseguirsi in una o più volte e anche in più tranche, con esclusione del diritto di opzione, entro il 31 dicembre 2016, fino a un importo nominale massimo di 3.256.437,340 euro, oltre a sovrapprezzo massimo pari a 271.662.022,710 euro, mediante emissione di un massimo di 62.623.795 di azioni ordinarie Cairo Communication prive dell’indicazione del valore nominale, con godimento regolare e aventi le stesse caratteristiche delle azioni in circolazione alla data di emissione, da li-berarsi mediante conferimento in natura delle azioni ordinarie RCS MediaGroup portate in adesione all’offerta pubblica di scambio volontaria promossa sulla totalità delle azioni ordinarie emesse da RCS, an-nunciata da Cairo Communication l’8 aprile e promossa il 28 aprile. Tutti i dettagli Con riferimento alla nota pubblicata il 10 maggio a integrazione della relazione illustrativa del CdA all’assemblea e, in particolare, a quanto indicato in merito alla facoltà di Cairo Communication di rinunciare e/o modificare la condizione di cui al paragrafo 1.3, lettera (b) del comunicato diffuso l’8 aprile (cioè, valutare se accettare di proseguire con l’Ops anche a fronte di una quota minima raggiunta del 35% delle azioni RCS), il Gruppo di cui è presidente Urbano Cairo ha inoltre precisato le circostanze al ricorrere delle quali si riserva di rinunciare o modificare la condizione sopra citata: (A) che le banche finanziatrici di RCS di cui al contratto di finanziamento del 14 giugno 2013 abbiano manifestato a Cairo Communication la propria disponibilità a concedere una moratoria dell’indebitamento in linea capitale derivante da tale contratto di finanziamento (al netto delle somme nette incassate quale corrispettivo della cessione di RCS Libri ed eventualmente non ancora utilizzate a rimborso di tale indebitamento), per almeno 12 mesi dalla data di perfezionamento dell’Offerta; (B) oppure, che RCS abbia raggiunto con le proprie banche finanziatrici un accordo per la ristrutturazione dell’indebitamento di cui al contratto di finanziamento del 14 giugno 2013 e le relative banche finanziatrici abbiano manifestato a Cairo Communication la propria disponibilità a rinunciare alla facoltà di richiedere il rimborso anticipato di tale indebitamento in ragione del cambio di controllo di RCS derivante dal perfezionamento dell’Offerta; (C) oppure, che le banche finanziatrici di RCS di cui al contratto di finanziamento del 14 giugno 2013, ovvero altri finanziatori, abbiano manifestato a Cairo Communication la propria disponibilità a rifinanziare il debito in linea capitale risultante da tale finanziamento (sempre al netto delle somme nette incassate quale corrispettivo della cessione di RCS Libri ed eventualmente non ancora utilizzate a rimborso di tale indebitamento), ovvero la quota parte di tale debito afferente agli istituti che non si siano resi disponibili a concedere la moratoria di cui al precedente punto (A) o la rinuncia all’esercizio della facoltà di richiedere il rimborso anticipato di cui alla precedente lettera (B), con un termine di rimborso non anteriore a 12 mesi dalla data di perfezionamento dell’Offerta. «Mi impegnerò in prima persona». Al di là di questi ulteriori approfondimenti, ieri, Cairo ha comunque ribadito che il suo obiettivo resta il primo che ha dichiarato e, cioè, di ottenere il 50% delle azioni più una per governare RCS senza impedimenti. «E’ un Gruppo a cui sono affezionato perché è il primo da cui ho avuto delle testate da seguire - ha detto - ma ora è quasi impossibile enumerare tutti gli errori commessi da chi l’ha guidato, sia in termini di vendite sbagliate che di mancata valorizzazione dei suoi brand, con il risultato che in cinque anni ha perso qualcosa come 1,3 miliardi di euro, 10 milioni al mese negli ultimi tre anni, laddove il nostro Gruppo ha distribuito oltre 230 milioni di euro da quando è quotato; e ora il suo CdA sembra quasi soddisfatto di annunciare che nel primo trimestre 2016 ha perso “solo” 22 milioni. Sono stati venduti il palazzo di Via Solferino per 120 milioni, salvo riaffittarlo a prezzi stellari, la Libri per 127, le radio per 20 e per circa la stessa cifra la quota di IGPDecaux, per finire con Dada per altri 50 e più. E ci sono stati pesanti tagli di personale. Nel frattempo, sono stati fatti aumenti di capitale e conversione di azioni per complessivi 450 milioni ma, oggi, invece di avere un debito di 50-60 milioni, lo ha di 411. E i piani industriali lanciati e persi per strada non si contano. Nel 2004 si vendevano 12 milioni di periodici, oggi 6,2. RCS ne diffondeva 2,7, oggi 700 mila e dà quasi l’idea di non essere interessata a testate come Io Donna e Sette, che possono essere leader nei loro segmenti; oppure come Oggi, da rilanciare. In Spagna, El Mundo ha cambiato tre direttori in due anni: forse qualche errore c’è stato; e, per tornare al nostro mercato, si dovrebbe confrontare la raccolta del Tour de France con quella del Giro d’Italia. Per essere bonari, diciamo che chi ha gestito RCS in questi anni non aveva e non ha esperienze di editore, ed è per questo che, nel caso, mi metterò ovviamente in gioco in prima persona per rilanciarla». Certo, Cairo non ha detto cosa farà se non raggiungerà il 50% dei titoli più uno, ma si può pensare che se anche non ci andrà proprio vicino, continuerà con l’Offerta. In fondo, anche se si fermasse al 35%, aggiungendo il suo 4,6% e il 4,1% di Intesa Sanpaolo, arriverebbe già così a quasi il 44%. Consob ha ancora a disposizione fino a tre settimane per dare l’ok all’operazione. Intanto, altri azionisti di peso potrebbero schierarsi con lui. Sempre Cairo, del resto, ha buon gioco a ricordare che alcuni di questi si sono indignati, ma nessuno, finora, si è organizzato per contrastarlo, tranne, dice «il CdA, che si pronuncia anzitempo bocciando l’Offerta prima della pubblicazione del prospetto».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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