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I video inappropriati circolano anche su YouTube Kids

Autore: Redazione


Il sistema di controllo della piattaforma video di Google ha dimostrato ancora una volta di non riuscire a contenere del tutto i player fraudolenti, persino nella versione del servizio dedicata ai più piccini, scatenando le ire dei genitori

Negli ultimi mesi, molti genitori si sono lamentati della presenza di alcuni video shock che circolavano sulla piattaforma YouTube Kids e che vedevano personaggi noti dei cartoni animati in situazioni violente e inquietanti. Malik Ducard, global head of family and learning content di YouTube, ha spiegato che i video inappropriati possono essere considerati “l’ago estremo nel pagliaio”, ma che “per YouTube è della massima importanza rendere l’app sicura e a misura di famiglia”. Le debolezze degli algoritmi Ma, sebbene i video offensivi rappresentano una piccola frazione dell’universo di YouTube Kids, sono un altro esempio del potenziale di abuso sulle piattaforme media digitali che si basano su algoritmi informatici, piuttosto che sull’intervento umano, per controllare il contenuto che appare davanti alle persone. “Quando i video sono caricati su YouTube, gli algoritmi determinano se sono adatti o meno per YouTube Kids”. I video sono continuamente monitorati dopo di che, ha continuato Ducard, un processo multistrato utilizza il machine learning per selezionarli. Genitori chiamati all’azione Tuttavia, per i genitori questo non è ancora abbastanza. Lo stesso Ducard ha incoraggiato i genitori a intervenire qualora i sistemi di monitoraggio di YouTube dovessero fallire indicando la possibilità di bloccare i canali, impostare i timer di utilizzo, disabilitare i risultati della ricerca e segnalare video inappropriati, affinché la piattaforma possa intervenire tempestivamente. Come riportato ancora da Ducard negli ultimi 30 giorni, meno dello 0,05% dei milioni di video visti nell’applicazione sono stati rimossi come inappropriati. “Ci sforziamo”, ha aggiunto, ”di rendere questa percentuale ancora più bassa”. Alcuni genitori hanno scelto di cancellare l’app. Altri ne consentono ancora l’uso solo su base più limitata e controllata. Inappropriati e redditizi La maggior parte dei video segnalati dai genitori sono stati caricati su YouTube negli ultimi mesi da utenti anonimi con nomi come Kids Channel TV e Super Moon TV. I titoli e le descrizioni dei video sono caratterizzati da nomi e termini popolari come “educazione” e “imparare i colori”, animati in modo indipendente, presumibilmente per evitare il rilevamento delle violazioni di copyright. Alcune clip caricate di recente hanno milioni di visualizzazioni sul sito principale di YouTube ed eseguono automaticamente annunci pubblicitari, suggerendo che sono finanziariamente redditizi per i creatori così come per YouTube, che condivide le entrate pubblicitarie. I pericoli della realtà mediatica Il dottor Michael Rich, professore di pediatria presso la Harvard Medical School e direttore del Centro sui media e la salute dei bambini, ha detto che tali video possono sollevare una serie di problemi per i bambini. Il fatto che i personaggi che pensavano di conoscere e di fidarsi si comportino in questo modo può essere molto sconvolgente e sono un esempio lampante dei pericoli della realtà mediatica di oggi. Gli algoritmi non sostituiscono l’intervento umano, e quando si tratta di creare un ambiente sicuro per i bambini, è necessario che gli esseri umani integrino più massicciamente. Google si difende L’utilizzo dell’automazione per la pubblicità online ha trasformato Google in un colosso del valore di oltre mezzo trilione di dollari. L’azienda ha affrontato una nuova ondata di critiche nell’ultimo anno per la mancanza di supervisione umana dopo i suoi sistemi che hanno inavvertitamente finanziato siti di notizie false e video d’istigazione all’odio e, molto probabilmente, annunci elettorali non autorizzati. Google ha ampiamente difeso i suoi errori spiegando come l’enorme quantità di contenuti che ospita, tra cui più di 400 ore di contenuti caricati su YouTube ogni minuto sia impossibile da controllare capillarmente e rinnovando il suo impegno nel migliorarli e lanciando nuove feature, come la più recente che fa cambiare interfaccia alla piattaforma Kids in base all’età del bambino. Ma, i genitori, e i brand, chiedono maggiori garanzie.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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