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Alan Friedman in esclusiva a DailyNet: «Italia terra di grandi cervelli»

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Intervenuto a Meet Magento settimana scorsa a Venezia, il giornalista discute a tutto campo con DailyNet, dai grandi temi della politica fino alla rivoluzione dell’ecommerce e dell’economia digitale, che è pronta a fare il salto di qualità grazie all’AI. Ma servono azioni di governo per favorire la crescita del settore

Intervenuto a Meet Magento settimana scorsa a Venezia, il giornalista statunitense Alan Friedman ha dialogato con DailyNet. Dai temi prettamente economici e politici a lui molto cari fino a quelli al centro della kermesse sulla Laguna, ossia ecommerce e digitale, due settori legati strettamente alle azioni di governo e programmatiche.

“Il mondo sottosopra: prospettive per l’economia e la politica nell’era del populismo”: può illustrarci i punti chiave del suo intervento?

Ho cercato di fotografare il contesto italiano e internazionale dal punto di vista economico in cui opera e si sviluppa l’ecommerce perché esso ovviamente vive in un ecosistema più ampio. In questi anni ci sono stati molti cambiamenti importanti, che sicuramente hanno influito sulla nostra economia e continuano in tal senso. Dopo i risultati che abbiamo visto con la Brexit in Inghilterra, l’elezione di Trump in America o il grande risultato in Francia di Le Pen con il 35% dei voti stiamo assistendo a un fenomeno politico-sociale che nasce dalla capacità di esponenti politici di sfruttare il disagio sociale ed economico delle popolazioni promettendo loro miracoli, lavoro, soldi e garanzie e mescolando il tutto in un cocktail esplosivo di sentimenti spesso razzisti, antimigranti o antimusulmani. Sfruttando le persone meno istruite, si sono creati muri e non ponti, chiusure e non aperture, espulsioni e non a sentimenti di benvenuto. Detto ciò, il popolo è sempre sovrano e va rispettato.

Il mio messaggio, che spero di aver trasmesso durante l’intervento a Meet Magento Italy, è che in queste circostanze, alcune politiche economiche che sembrano attraenti a prima vista sono in realtà bombe ad orologeria per l’economia, molto pericolose come ad esempio il taglio delle tasse in America o in Italia con la Flat Tax o l’idea di abolire la Legge Fornero, il rischio è che in questi Paesi alcune di queste promesse possano creare le basi per una nuova crisi finanziaria come quella avvenuta nel 2008 con Lehman Brothers. Se in Italia la Flat Tax passasse veramente come è stata proposta, creerebbe un buco nei conti di 50 miliardi di euro, oppure l’abolizione della legge Fornero ruberebbe dai nostri figli e nipoti. Questi sono argomenti che sembrano avere apparentemente un appeal, ma che in realtà hanno uno svantaggio a medio termine e dobbiamo porre molta attenzione a queste scelte perché condizionerebbero drasticamente la nostra economia.

La mia previsione nonché speranza è che in Italia soprattutto, ma anche altrove, le politiche economiche più efficaci nascano da cambiamenti meno drastici e più ragionevoli e pragmatici di quelli promessi affinché i politici possano comunque cantare vittoria, senza però distruggere l’economia italiana.

A Meet Magento si è parlato di ecommerce, dal suo punto di vista come si evolverà il settore nel quadro dell’economia globale?

Non c’è dubbio che l’ecommerce sia uno dei settori che ha visto e vedrà ancora una crescita esponenziale, non soltanto grazie alla diffusione dei famosi marchi, ma anche con l’arrivo graduale della banda larga dappertutto. La banda larga, infatti, è una priorità in Italia perché in questo contesto il Bel Paese è indietro rispetto ad altri come gli Stati Uniti o l’Inghilterra o la Germania o la Cina. Da un lato sicuramente c’è una mancanza culturale, ma dall’altra mancano proprio gli strumenti. In ogni caso ritengo che tutta l’economia digitale farà un salto quantico nei prossimi 5-10 anni con l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana di ognuno di noi.

La svolta epocale è rappresentata dall’AI perché ci permetterà di avere prodotti e servizi che ora non siamo nemmeno in grado di immaginare, basti pensare al servizio attivo in America e in UK non ancora disponibile in Italia di Amazon: Echo. In Florida io utilizzo Alexa per compiere azioni banali come accendere la luce semplicemente attraverso un comando vocale. Non dico che questi strumenti rappresentino il nirvana, ma sicuramente porteranno a enormi cambiamenti che a oggi non possiamo immaginare. Vedo bene il settore dell’ecommerce nel futuro, vedo benissimo l’economia digitale e vorrei che i nostri governanti fossero a fianco degli imprenditori e non contro.

Qual è stato l’interesse che l’ha spinta a partecipare in prima persona a un evento di questo livello?

Innanzitutto ho apprezzato molto l’invito da parte di Diego Semenzato, Ceo di Webformat, che da cinque anni organizza questo evento perché l’associazione nasce proprio con l’obiettivo di fare sistema fra i player del settore del mondo digitale e questo approccio potrebbe essere un punto di svolta anche per lo sviluppo economico dell’Italia. In questo periodo sto dedicando del tempo allo studio dell’economia digitale e a come si stia evolvendo in base agli avvenimenti politici ed economici mondiali quindi quale migliore occasione se non entrare nel vivo del tema in un evento a esso dedicato e per di più in una cornice splendida come Venezia?

In questi giorni sarò a Trieste per moderare un evento di Area Science Park, un parco scientifico italiano molto interessante dove si creano opportunità di lavoro e in cui nascono piccole imprese digitali. Il tema mi appassiona molto anche perché sono un po’ stufo di parlare sempre di Trump, per una volta preferisco raccontare qualcosa di positivo come l’eccellenza italiana in termini di tecnologia e di innovazione.

Pensa che il mercato italiano sia pronto per cogliere l’opportunità rappresentata dall’ecommerce?

Sinceramente non del tutto. L’Italia ha un tesoro molto prezioso: i cervelli, ma purtroppo non ha ancora abbastanza risorse economiche concrete per sostenere queste eccellenze Made in Italy. In Italia a differenza degli altri Paesi manca una volontà importante per riuscire a cambiare rotta, ossia imparare a “fare sistema” anziché vivere sempre e solo nella competizione. Solo così ci sarà una vera opportunità di crescita reale per l’economia italiana. La mia speranza è che chi è al governo possa preparare ancora meglio nei prossimi anni l’Italia a sfruttare ogni occasione di sviluppo che questo settore è in grado di offrire.

Quali sono i cambiamenti che, secondo lei, influiranno sulla società dei consumi con l’incedere progressivo delle attività di ecommerce?

È molto difficile fare delle previsioni in tal senso perché le variabili sono molte. Da un lato questo canale di vendita influirà su alcuni posti di lavoro, prendiamo come esempio il caso americano che è diverso dall’Italia perché lì la grande distribuzione è considerata normale, mentre in Italia è il contrario. Ci sono dei settori considerati disruptive come Uber che, per esempio, offre un servizio molto utile al consumatore finale, ma rappresenta una minaccia per i taxisti, non solo in Italia ma anche in USA. Quindi ci sarà sempre una resistenza da parte dei settori che tendono a mantenere un approccio ancorato al passato o dei sindacati o dei complottisti che non vogliono accettare la modernizzazione digitale dell’economia. Detto ciò, dal punto di vista del consumatore l’ecommerce renderà la vita molto più facile per certi versi e creerà tante opportunità specialmente nel Sud perché, come detto in precedenza, se la banda larga fosse facilmente accessibile ovunque, ci sarebbero sicuramente maggiori possibilità di creare business ecommerce. Il percorso intrapreso verso lo sviluppo dell’economia digitale è inevitabile e inarrestabile, quindi bisogna affrontarlo nel modo migliore, superando gli ostacoli e mantenendo, ove possibile, quel tocco d’italianità.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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