Il ceo e co-founder Marco Ferrari parla del momento positivo dell’azienda italiana, che ha appena chiuso un round da 4,5 milioni e ha completato la trasformazione in SpA
Marco Ferrari, ceo & co-founder di Next 14, era presente al convegno “Internet Media: il dado è tratto” organizzato dal PoliMi e DailyNet ne ha approfittato per discutere del momento positivo della sua azienda.
Si potrebbe dire che l’ultimo periodo è stato davvero molto movimentato dalle parti di Next 14
Sicuramente lo è stato. Negli ultimi mesi abbiamo chiuso il primo round di finanziamento da 4,5 milioni di euro: un segnale di grande fiducia da parte degli investitori in questo mercato sia per il tipo di operazione sia per le tempistiche molto brevi. Si tratta del terzo investimento in startup italiane per entità nel 2016, il primo nel mondo digitale. A ciò si aggiungono anche la trasformazione in SpA e l’ingresso nel board di Mauro Del Rio e di Alfredo Scotti mentre le nostre attese prevedono un ulteriore raddoppio del fatturato, che nel 2016 dovrebbe assestarsi ad oltre 10 milioni di euro.
Marco Ferrari, ceo e co-founder di Next 14Gli obiettivi sono ambiziosi, come pensate di perseguirli?
Stiamo investendo nello sviluppo sempre più profondo della nostra DMP proprietaria, integrandola ancora di più con diverse fonti e ricerche. È un asset che si pone come trasversale alle attività dei nostri tre brand. Tutto ciò ci consente di migliorare, rafforzare e perfezionare le nostre capacità in tema di targeting, che come si è potuto evincere dal convegno di oggi (ieri, ndr) è la vera killer application dell’advertising contemporaneo.
A proposito dell’evento, il digital adv cresce a quota 2,4 miliardi, cosa ne pensa del settore?
Che finalmente il mercato è maturato e l’industry pubblicitaria ha acquisito una piena consapevolezza delle potenzialità dell’internet advertising. Non è più come qualche anno fa quando i budget digitali erano ancora limitati e si faticava non tanto ad investire, quanto a valutare gli effettivi ritorni degli investimenti digitali. Oggi le cose stanno rapidamente cambiando. C’è molta più consapevolezza, competenza e reattività da parte dei marketer. C’è meno spazio per approcci superficiali basati sulla moda del momento e molte opportunità per chi è in grado di portare effettivo valore, con benefici per tutto l’ecosistema.