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Sole 24 Ore: direzione ad interim per Guido Gentili, Napoletano in aspettativa non retribuita

Autore: S Antonini


Con questa decisione il CdA presieduto da Giorgio Fossa prova a sbloccare lo sciopero a oltranza dei giornalisti; oggi il cdr convoca l’assemblea per valutarne l’interruzione

Franco Moscetti

Scongiurare la ulteriore durata dello sciopero a oltranza dei giornalisti, e tornare in fretta in edicola. Con questo primo obiettivo si è tenuto ieri sera un consiglio di amministrazione straordinario del Sole 24 Ore, nella bufera da venerdì scorso dopo l’iscrizione formale nel registro degli indagati dell’ex presidente Benito Benedini, dell’ex amministratore delegato Donatella Treu, e del direttore del quotidiano Roberto Napoletano, che nel frattempo si è autosospeso, rimanendo però in servizio. In questo contesto il consiglio di amministrazione ha individuato una soluzione ponte nella nomina a direttore ad interim del Sole 24 Ore di Guido Gentili, editorialista del quotidiano che ha già svolto questo ruolo dal luglio del 2001 a fine 2004. Nel frattempo, il CdA prende atto della richiesta del direttore Napoletano e lo colloca in aspettativa non retribuita ai sensi dell’articolo 23 del CNLG. Il Consiglio ha anche dato mandato all’amministratore delegato Franco Moscetti di agire a tutela di immagine e interessi della società in ogni sede competente, anche in relazione agli sviluppi dell’indagine dell’autorità giudiziaria in corso.

Le dichiarazioni di Fossa

Alla vigilia dell’incontro, il presidente del Sole 24 Ore Giorgio Fossa aveva ribadito che il tema delle dimissioni del direttore compete al CdA, che “valuterà e prenderà le sue decisioni, poi vedremo. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità”. Fossa ha inoltre dichiarato il proprio impegno a far tornare il giornale in edicola sin da domani, ribadendo la fiducia condivisa con l’amministratore delegato “di portare il gruppo fuori da queste acque un po’ stagnanti”, con la speranza che “la situazione possa risolversi in ore, giorni”. A questo proposito, questa mattina il comitato di redazione del Sole 24 Ore ha convocato l’assemblea dei giornalisti per valutare l’interruzione dello sciopero, alla luce dei nuovi sviluppi. Ieri però le RSU del Gruppo hanno annunciato una giornata di sciopero per domani.

I contorni della vicenda

Il coinvolgimento ufficiale del direttore nella nota vicenda delle diffusioni digitali gonfiate è stata la classica goccia di troppo per una redazione già profondamente in contrasto con Napoletano, sfiduciato lo scorso ottobre, e di cui si chiedono le dimissioni. Pena, appunto, lo sciopero a oltranza, votato da oltre il 90% dell’assemblea dei giornalisti, in corso anche ieri. Domenica inoltre l’assemblea dei giornalisti del Sole 24 Ore ribadiva la propria richiesta al CdA, sollecitandolo a non “ricorrere a soluzioni pasticciate”. Nella serata di domenica Napoletano ha poi comunicato al consiglio la propria decisione di autosospendersi, restando comunque a disposizione dell’azienda. Il reato ipotizzato nei confronti del direttore, di Benedini e di Treu è di false comunicazioni sociali. Le indagini coinvolgono anche Stefano Quintarelli, ex direttore dell’area digitale del Gruppo e oggi deputato di Scelta Civica, il fratello di quest’ultimo Giovanni, l’ex direttore finanziario Massimo Arioli, l’ex direttore dell’area vendite Alberti Biella, Filippo Beltramini, direttore di una controllata della Di Source Limited che aveva in gestione le copie digitali “incriminate”; e infine il commercialista Stefano Poretti. Fossa ha anche rivelato che l’organismo di vigilanza del gruppo Sole 24 Ore, presieduto da Gherardo Colombo, gli ha fatto avere ieri “una sua prima sommaria verifica che evidenziava alcune anomalie sulle quali abbiamo visto venerdì intervenire la magistratura, anche il comitato di controllo presieduto da Luigi Gubitosi a fine novembre aveva posto attenzione su queste cose”. “Voglio ricordare che, per ulteriore segnale di trasparenza, io stesso ho chiesto che l’organismo di vigilanza fosse affidato a Colombo e siccome ho letto su qualche testata che ci si chiede su cosa abbia vigilato l’organismo, ricordo che lo stesso è in carica da metà-fine gennaio”.

Nuovi sviluppi delle indagini

A proposito delle indagini, il Fatto Quotidiano riporta che secondo la Procura di Milano anche le diffusioni cartacee sarebbero state manomesse in quanto una certa quantità di copie sarebbe stata destinata direttamente al macero. Lo avrebbe dichiarato ai pm l’amministratore della società di distribuzione Edifreepress, il quale avrebbe ricevuto dagli stessi addetti del Sole 24 Ore indicazioni su quante copie ordinare in acquisto. Sempre il Fatto Quotidiano riporta che anche l’ex a.d. Gabriele Del Torchio, l’ex direttore finanziario Valentina Montanari, e Nicolò Dubini, ex consigliere indipendente del cda. Tutti quanti, si legge nel documento, hanno evidenziato “gravi anomalie” rispetto all’andamento economico della società, i “problemi di governance”, la sovrapposizione di funzioni tra Benedini e Treu e il “ruolo preponderante” del direttore Roberto Napoletano.

Le altre questioni sul piatto

Tra le priorità da affrontare in questo momento c’è anche l’aumento di capitale: “Ci sarà e sicuramente Confindustria ha garantito che per quanto riguarda la sua parte sottoscriverà”. Sull’ipotesi che vi siano cordate interessate al Gruppo, Fossa ha detto: “Io faccio normalmente un altro mestiere: non mi occupo di finanza, di cordate o non cordate” e auspica un rapido avvio dell’implementazione del piano industriale “che, come è stato detto, ci porterà nel 2018 a una situazione di sostanziale parità, per cominciare ad avere risultati positivi nel 2019”. Intanto, il 16 marzo dovrebbe aver luogo il CdA relativo ai conti del 2016. Fossa ha parlato anche di “accanimento particolare nei confronti dell’attuale presidente di Confindustria Vincenzo Boccia”. “Ricordo che è in carica dalla fine dello scorso maggio e che dalle carte che ho visto in questi tre mesi, tre mesi e mezzo, non mi sembra che nulla sia imputabile a sue scelte”, ha detto ancora il presidente in riferimento allo stesso Boccia. “I consigli o quant’altro che sono oggetto di approfondimento anche da parte della magistratura, con la nostra collaborazione che ribadisco, riguardano Cda che non certo sono stati nominati dal presidente Boccia”, ha specificato Fossa. Parlando di quello che definisce “accanimento in particolare sul socio Confindustria”, il presidente del Gruppo Sole 24 Ore ribadisce che si tratta di “un azionista, ma non credo che sia impegnato nella gestione di un’azienda: se un’azienda va bene o va male non si può sempre dare la colpa agli azionisti”, ha concluso.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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