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P&G e Unilever pronte a ridurre gli investimenti in pubblicità digitale

Autore: Redazione


Due dei più grandi inserzionisti al mondo, secondo le stime di MediaRadar, stanno tagliando la spesa rispettivamente del 41 e del 59% anno su anno

Procter&Gamble e Unilever hanno chiesto in modo aggressivo maggiore trasparenza nel panorama dei media digitali, arrivando a minacciare di tagliare gli investimenti pubblicitari digitali a meno che il sistema non venga ripulito. E adesso sembra che gli inserzionisti più grandi del mondo abbiano deciso di mettere in pratica i loro avvertimenti, riducendo sostanzialmente i budget e il numero di siti in cui acquistare inventory. Secondo le stime di MediaRadar, società di intelligence pubblicitaria di New York, la spesa di P&G è scesa del 41% anno su anno, mentre quella di Unilever è calata del 59%. In dettaglio, P&G ha pubblicato annunci su 1.459 siti tra gennaio e maggio 2016, mentre nello stesso periodo di quest’anno tale numero è sceso a 978 siti con un calo del 33%. Unilever, invece, ha fatto pubblicità su 606 siti tra gennaio e maggio 2016, scesi a 540 nel 2017, (-11%). In termini di spesa, P&G ha pianificato annunci su 712 siti web tra il 2016 e il 2017, tra cui Yahoo News, BuzzFeed e Reuters. Ma ha ridotto gli investimenti a 560 di loro, che, secondo MediaRadar, significa una diminuzione del 79% del budget dal 2016. Unilever ha pubblicato annunci su 268 siti anno su anno, tra cui NBC News, Health e Time. Ma ha ridotto la spesa del 57% su 155 di quei siti. "Gli inserzionisti chiedono maggiore trasparenza da parte di agenzie, publisher e compagnie ad tech - ha dichiarato Todd Krizelman, ceo e co-fondatore di MediaRadar -. Secondo i nostri dati, ciòha causato a una manciata di grandi inserzionisti la riduzione del numero di siti che acquistano e di conseguenza i loro budget". MediaRadar tiene traccia degli investimenti digitali in base ad alcune variabili chiave, come il tipo di unità pubblicitaria, la sua posizione su una pagina web, la frequenza di visualizzazione e il costo medio di mercato. L'azienda calcola il prezzo per ogni singolo annuncio che traccia e quindi li riassume per misurare la stima completa della spesa. Il responsabile marketing globale di Unilever, Keith Weed, ha ribadito la necessità che le marche prestino maggiore attenzione al processo di acquisti di spazi automatizzati, parlando ai Cannes Lions. "Dobbiamo assicurarci che la catena di fornitura digitale sia meno oscura", ha detto, in un incontro ospitato dal Wall Street Journal. I budget pubblicitari passano rapidamente dalla tv al digital, dove gli inserzionisti stanno ora spendono solo in America 72 miliardi di dollari l'anno (eMarketer). Ma titani come Unilever e P&G, forti di una vasta gamma di brand nel loro portafoglio, possono optare in controtendenza per un ritorno alla pubblicità di massa piuttosto che per l'iper-targetizzazione che offre l'advertising digitale. "Visti i recenti scandali sulla trasparenza e la qualità della pubblicità digitale, i marchi che vendono merci a un vasto pubblico di consumatori possono decidere per un ritorno alle comunicazioni di massa che ancora colpiscono nel segno", ha detto Ben Kunz, svp of marketing & content di Mediassociates. "Poiché l’audience di P&G e Unilever è relativamente 'piatta' nei bisogni e nei valori, l'approccio di massa della pubblicità non digitale, come la tv, potrebbe funzionare bene per loro".

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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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