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AdClarity market review: il mercato del video adv al cospetto di re Google

Autore: Redazione


Nella terza puntata della rubrica dedicata all’analisi delle campagne adv si parla di filmati e pubblicità: Youtube è la piattaforma numero uno e vale il resto dei top 10 publisher messi insieme, mentre per quanto riguarda i mediatori, le property del colosso di Mountain View intervengono su 9 campagne su 10

La duttilità dello smartphone è la qualità che lo ha reso un vero e proprio crack di mercato negli ultimi 10 anni. Ci si può lavorare, si può utilizzare per la gestione delle proprie attività  come il conto in banca o gli appuntamenti, o lo si può usare per passare il tempo. Quest’ultima opzione è la più diffusa e tra giochini, siti di news e streaming musicale, sono i video a spuntarla. Un trend che si specchia anche su desktop. Sarà per questo che ormai da anni il segmento video vive un’ascesa inarrestabile, e sull’onda dei contenuti è l’advertising a indirizzare il surf. Ma qual è la morfologia del panorama del video adv? Quali sono i formati preferiti dai brand, e su quali destinazioni investono i propri soldi? Quale tra loro è riuscito a raggiungere un numero maggiore di consumatori? I dati di AdClarity, la piattaforma di BiScience, di cui Sensemakers è rivenditore esclusivo per l’Italia, riferiti ad aprile 2018 fotografano un mercato deciso verso direzioni piuttosto nette. I formati, la posizione degli annunci, i publisher e i mediatori mostrano delle crepe piuttosto nette tra la prima scelta e le scelte successive. Con Google che è così gigante da fare ombra sugli altri player.

Overview sulle campagne

Durante lo scorso mese sul suolo italiano sono state attive 3942 campagne (i dati aggregano mobile e desktop) frutto degli investimenti di 2043 advertiser. Le oltre 6200 creatività hanno trovato spazio tra le inventory di 166 publisher, grazie al lavoro di 89 mediatori.

Formati e posizioni dei video

La predilezione per il pre roll è ancora molto forte tra gli spender video. Addirittura il 70% dei marketer sceglie di inserire la propria ad prima che inizi il filmato, mentre solo il 18% decide di agganciarlo alla fine (post roll). Il restante 12% opta per il mid roll. Ancora più accentuata è l’inclinazione per gli spot skippable (80%), dovuta probabilmente alla pazienza sempre minore degli utenti che si aspettano di poter scegliere tra una fruizione completa o di interromperla.

I top publisher

I 15 advertiser più facoltosi hanno scelto YouTube come prima referenza per il video advertising. La prevalenza è nettissima, tanto da assorbire più della metà degli investimenti dei maggiori brand, e probabilmente il dominio del pre roll è figlio del privilegio che la piattaforma di Google riserva a questa posizione. Seguono Libero.it e Repubblica.it, che si dividono la metà del territorio rimanente, e ilmeteo.it, ilfattoquotidiano.it, il giornale.it, virgilio.it. Residuali invece corriere.it, lastampa.it, tiscali.it.

I mediatori

Anche tra i mediatori è Google a guidare la classifica, sia per quanto riguarda le campagne mobile sia per il desktop. Tra le prime 10 strutture, le 4 posizioni più alte sono occupate da piattaforme di Big G. Per quanto riguarda il desktop, Google Display Network ha contribuito all’attivazione di 2412 campagne, seguito da Youtube (567), DoubleClick Ad Exchange (546) e DoubleClick for Publishers (220). A seguire, Sizmek (175), AdForm (50) e facebook.com (44). Il rapporto tra le campagne video desktop mediate da Google e dal resto della top 10 è 3735 a 337. Circa il 1000% in più. Su mobile la situazione è analoga: Google Display Newtork interviene su 1483 campagne, YouTube su 706, DoubleClick Ad Exchange su 478 e DoubleClick for Publisher 417. Il totale è di 3084 campagne, mentre il resto della classifica opera solo su 291.

Share of voice

Tech e digitale sono i settori dominanti in termini di tone of voice, con un podio guidato da Apple (8,8%), Amazon (8,5%) e chiuso da Samsung (6,1%), ma il trend può essere esteso comprendendo Huawei (3,3%), Mediaworld (2,4%), Netflix (2,5%). Anche le Telco hanno avuto una buona rappresentanza con Vodafone (3,1%) e Tim (1,4%).


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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