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Facebook chiude il primo trimestre con pubblicità a +51%; vola il mobile

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La società ha riportato il bilancio al 31 marzo: focus sull’affollamento del newsfeed e le vie per compensarlo, video e Instagram sopra le altre. Tutto quello che c’è da sapere sul social più grande al mondo e le sue strategie

Bisognerà attendere ancora qualche giorno, o settimana, affinché Facebook diventi un servizio da due miliardi di utenti nel mondo. Due miliardi. Un numero spaventoso che diverse aziende del beverage guardano dal basso e solo pochi altri non invidiano. Facebook ha chiuso il trimestre al 31 marzo con 1,94 miliardi di user mensili, fatturato in aumento del 49% a oltre 8 miliardi e un profitto a +76% per 3 miliardi. Il core business del colosso social - il cui fatturato è circa l’utile del rivale Alphabet - è l’advertising: di questa l’85% è transitata da mobile per un totale di 6,7 miliardi di dollari. Il giro d’affari della sola pubblicità non accenna a rallentare, nonostante gli ammonimenti della stessa Facebook e le conseguenti preoccupazioni di Wall Street: +51% a 7,85 miliardi di dollari.

Oltre il newsfeed: Instagram, video e audience network

Facebook capitalizza 440 miliardi. Gran parte del suo business dipende dagli annunci sul newsfeed, che ormai hanno raggiunto una quota ‘eccessiva’. Non si possono più sovraccaricare gli utenti di messaggi promozionali. Per questo l’attenzione si è spostata verso Instagram, che quest’anno secondo i dati forniti da eMarketer dovrebbe fatturare poco meno di 4 miliardi di dollari e ormai raggiunge oltre 700 milioni consumatori; e dalla pubblicità video, il segmento più corposo in termini di raccolta pubblicitaria per via della diretta competizione con i più elevati budget televisivi. Un altro canale cui il social sta attingendo è Facebook Audience Network (FAN): in questo caso la vendita di pubblicità su siti e applicazioni esterni sembra poter compensare l’affollamento pubblicitario del newsfeed. Tuttavia ciò non dovrebbe bastare, secondo il chief financial officer David Wehner, ad arrestare il “significativo” rallentamento della crescita delle revenue di Facebook nel secondo semestre. Ma occorre operare ancora una volta una distinzione importante: il problema dell’ad load riguarda il solo newsfeed e non l’armata di app e asset in mano a Facebook. WhatsApp ha oltre 1 miliardo di utenti, Messenger ne ha oltre 1,2 miliardi. Queste sono destinazioni che potranno essere mettere a frutto, magari non nell’immediato, e le tante novità annunciate nel corso della ultima F8 developer conference lo confermano.

Utenza in ascesa. E più preziosa

Gli utenti attivi su base giornaliera sono 1,28 miliardi. La quasi totalità si connette da mobile. E il consumatore si fa più prezioso, anche in mercati consolidati come il Nord America, dove il valore del singolo utente (ARPU) è balzato del 37% a oltre 17 dollari, mentre l’area Asia-Pacifico ha registrato gli incrementi più rilevanti nel primo trimestre. In Europa l’ARPU è cresciuto da 3,98 a 5,42 dollari. La media mondiale è di 4,23 dollari.

Snapchat

Con il lancio della piattaforma Camera Effects, Mark Zuckerberg ritiene di aver colmato il gap con Snapchat nella sfida per fornire servizi di comunicazione visiva e a realtà aumentata.  Dopo un iniziale ritardo nell’interpretare la camera come il fulcro del proprio lavoro, Zuckerberg ha detto che il carattere aperto della piattaforma e il suo impianto tecnologico la pongono in una posizione di vantaggio. “Penso sia un grande passo in avanti”, ha detto. Finora la realtà virtuale non è monetizzabile su Facebook: non è possibile inserire alcun annuncio né un logo o in generale esperienze commerciali con questa modalità. Ma Zuckerberg si immagina  un futuro in cui la realtà virtuale potrà essere sfruttata per inquadrare gli oggetti e procedere direttamente all’acquisto. Nella competizione con Snapchat è emerso un altro dato molto interessante: le Stories su WhatsApp lanciate lo scorso febbraio sono oggi utilizzate da 175 milioni di persone al giorno. Più dell’intera utenza quotidiana dell’app del fantasmino.

La strategia video

Al centro dei piani strategici di Facebook c’è il video. Un segmento in cui gli advertiser americani spenderanno mediamente poco meno di 10 milioni quest’anno. Zuckerberg ha confermato l’attenzione verso contenuti video ‘lunghi’ e premium: Facebook vuole essere un’alternativa alla televisione per accaparrarsi i budget televisivi e competere in quest’arena con YouTube. Le avanzate capacità di targeting della società dovrebbero fare il resto, ma prima è necessario spingere editori, creators e broadcaster a produrre filmati qualitativamente elevati per Facebook. La strategia, tuttavia, sembra stridere con il problema dell’ad load. Nel primo trimestre, infatti, le impression servite sono aumentate solo del 32%, mentre nell’ultimo anno questo valore era sempre stato vicino al 50%. Wehner ha spiegato il perché: i filmati più lunghi rubano il tempo degli utenti, e a farne le spese sono stati gli annunci del newsfeed.

Misurazione

Nell’ultimo anno e mezzo Facebook ha subito le pressioni dell’industry pubblicitaria a causa di alcuni errori di misurazione e della troppo limitata apertura a enti di verifica terzi per la misurazione della viewability degli annunci. Il chief operating officer Sheryl Sandberg ha descritto la misurazione come un’area “critica” assicurando come Facebook stia compiendo continui investimenti. E Facebook sta lavorando con il Media Rating Council per ricevere l’accreditamento delle sue soluzioni, ha aggiunto Sandberg. “Siamo molto impegnati a estendere le partnership nel campo della misurazioni e della verifica di terze parti”, ha specificato. A inizio anno, infatti, Facebook ha annunciato di aver stretto un accordo con DoubleVerify, che va ad affiancarsi a comScore, IAS, Moat e Nielsen. E Facebook sta lavorando anche a un servizio proprietario con l’obiettivo di comparare l’efficacia degli annunci sulla piattaforma con quella di altri servizi.

Ad Blocking

Facebook ha anche aggiornato il mercato in merito agli sforzi in atto per contrastare il fenomeno dell’ad blocking. Dopo aver lanciato lo scorso agosto una tecnologia per disabilitare gli effetti dei filtri per bloccare l’advertising, Wehner ha detto che le cose procedono come sperato. La lotta all’ad blocking, ha spiegato, insieme al tempo trascorso a vedere video, ha generato il rallentamento delle impression servite di cui si parlava prima

Facebook, un luogo più sicuro

Infine non si può ignorare l’annuncio di Mark Zuckerberg di mercoledì, poco prima della pubblicazione dei dati trimestrali: Facebook sta assumendo 3.000 professionisti per monitorare ed eventualmente rimuovere i contenuti che violano gli standard della comunità. La compagnia arriverà così a contare un organico di 7.500 lavoratori su scala globale. Nel mirino di Facebook sono finiti in particolare i contenuti estremisti e  quelli esplicitamente sessuali riguardanti i minori dopo che una recente inchiesta del Times ha scoperto che il social non aveva cancellato contenuti del genere anche dopo una segnalazione ad hoc. Un altro tema è quello della prevenzione dei suicidi. “Non importa quante persone faranno parte del nostro team, non saremo mai capaci di controllare tutto”,, ha voluto ricordare Zuckerberg. Nonostante ciò, questa ondata di assunzioni permetterà di accorciare i tempi di monitoraggio e rimozione. <


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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