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Nuovi media, nuove regole: il video advertising nell'era del mobile secondo Facebook

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Il social ha pubblicato un blogpost in cui riassume i risultati di una ricerca nella quale ha preso in esame il comportamento delle persone che utilizzano la piattaforma mentre guardano (o meno) la tv

Come cambia il video advertising nell’era del mobile, soprattutto in un contesto in cui la televisione riveste ancora un ruolo importante nella dieta mediatica di importanti fasce di consumatori? Se lo è domandato Facebook, che ha condotto uno studio dal quale sono emerse importanti evidenze. Il social, infatti, ha analizzato l’attività su Facebook di 537 persone che hanno affermato di guardare la premiere di un famoso show TV. Durante ciascuna pausa pubblicitaria il loro utilizzo di Facebook è incrementato. La società ha anche osservato il comportamento di persone che hanno risposto al sondaggio affermando che non hanno guardato lo show. Non c’era una spiccata differenza nell’attività su Facebook in corrispondenza delle pause pubblicitarie.

Lo smartphone ha allenato le persone a prestare attenzione

Le persone, da mobile, scorrono il News Feed con una velocità del 41% superiore rispetto al News Feed sul desktop. E quando un video inizia a riprodursi automaticamente su Facebook (avvenimento che capita il 70% delle volte in base alle impostazioni dell’utente, al network utilizzato e al comportamento), questo è visto in media per 16.7 secondi. Un comportamento simile avviene anche per i video pubblicitari, che vengono visti, nel News Feed, in media per 5.7 secondi. È quanto racconta in un blogpost Mark Rabkin, VP, Core Ads, Facebook, attingendo a una serie di dati rilevati tramite ricerche interne.

Nuovi Playbooks per l’era del Mobile

Qual è il miglior modo di procedere nel mondo del mobile video ads? Come possono i pubblicitari domare la complessità di questo nuovo, frammentato spazio ed evolvere allo stesso ritmo di queste piattaforme? In Facebook -continua ancora il blogpost -abbiamo imparato molto riguardo a cosa può avere successo, parlando con alcuni egli investitori più importanti come Nestlé, AirBnb, Ubisoft. Queste sono le loro best practice:
  • Costruire contenuti mobile nuovi, brevi e creativi: Bisogna fare in modo che il video premi l’attenzione delle persone e che racconti una storia, anche se ne vengono visti solo i primi secondi. È importante utilizzare gli strumenti mobile nativi, le tecniche e gli stili che vengono utilizzati nei contenuti organici che le persone amano vedere.
  • Fare test e misurare la pubblicità con cadenza settimanale, non ogni 6 mesi: è fondamentale creare organizzazioni interne che possano sviluppare soluzioni creative di qualità, nel minor tempo possibile, e senza dispendio economico. Bisognerebbe allineare i team creativi, di misurazione e media in modo che possano collaborare come un singolo team. Siamo consapevoli che si tratta di una grossa sfida, ma il mobile si sta evolvendo troppo velocemente perché un approccio tradizionale e frammentato possa funzionare.
  • Non provare a equiparare piattaforme diverse: ogni nuovo formato mobile (per esempio, News Feed, Stories, AdBreaks, TrueView) porta con sé diverse aspettative e comportamenti del consumatore. È necessario fare attenzione a false comparazioni tra loro perché possono far perdere il senso della loro caratteristiche specifiche. Per esempio, una pausa pubblicitaria garantita di 10 secondi richiede una diversa creatività rispetto ad un video presente in un feed, che in media può esser visto per 6 secondi, ma che nel 10% dei casi viene visto per 30 secondi. Facebook non è Youtube, Youtube non è Search, Search non è Snapchat.
  • Misurare i risultati, non i secondi: è vero che questa nuovo scenario è complicato, ma vale l’investimento fatto per inquadrarlo. Per partecipare a questo Rinascimento Digitale è cruciale misurare il valore di business e i risultati sulla base della creatività, della piattaforma e dell’audience. La capacità di un inserzionista di misurare in modo corretto la cosa giusta, sarà il miglior strumento di previsione del successo della loro campagna mobile.

Inoltre, è nostra responsabilità sviluppare gli strumenti e i sistemi che aiuteranno i marketer ad aggiornarsi più velocemente. A questo proposito, ecco i principi base forniti da Facebook:

  • La trasparenza è di primaria importanza: per creare fantastiche nuove storie per il complesso panorama dei formati mobile, gli investitori devono capire ogni sfumatura del comportamento del consumatore, con insight dettagliati forniti dall’editore - Facebook incluso - e non solo metriche top-line.
  • Gli strumenti per la misurazione devono evolvere: Piattaforme mobile, come Facebook, devono aiutare gli inserzionisti a comparare, e valutare rapidamente, l’impatto di ogni nuovo formato mobile - per i brand, direct response, mix di entrambi. Stiamo investendo in metriche di risultato più dettagliate all’interno dei nostri strumenti nativi e più avanti, nel corso dell’anno, lanceremo soluzioni di misurazione più visuali, in modo da aiutare gli inserzionisti a comprendere meglio la fruizione dei contenuti sulle nostre piattaforme.
  • Creare nuovi modi di raccontare storie: Anche se l’attenzione oggi è intermittente e di breve durata, i consumatori sono focalizzati sui loro smartphone come mai prima d’ora. Lavoriamo costantemente per trovare nuovi modi di raccontare storie significative, emozionanti in forma breve.

Il successo secondo Facebook

Per Facebook il successo è dato dal rapido adattamento e dai nuovi metodi. Come per la TV, e precedentemente per la radio, il creativo mobile deve abbracciare il mezzo ed essere immediatamente rilevante. “Con visione, un po’ di flessibilità e una sperimentazione continua da parte delle migliori menti creative nel mondo del mercato, ci troveremo sulla soglia di una nuova Golden Age della pubblicità”, conclude Rabkin.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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