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Eurobest, Gruppo Roncaglia founding partner del festival che termina oggi, con l’obiettivo «di essere la prima multinazionale italiana della comunicazione»

Autore: S Antonini


Armando Roncaglia presenta l’iniziativa sviluppata per Mercedes e spiega i progetti di internazionalizzazione intrapresi dall’agenzia. Prevista nella giornata di oggi la proclamazione dei vincitori, il nostro Paese concorre con circa 60 shortlist

Si conclude oggi con la proclamazione dei vincitori la 28ª edizione dell’Eurobest, il festival della creatività europea che si è svolto a Roma con il sostegno dei Founding Partner Gruppo Roncaglia e Publicis Italia. Il nostro Paese concorre con circa 60 short list. Tra le agenzie che hanno collezionato più selezioni c’è la stessa Publicis, il cui global Cco e Ceo Bruno Bertelli è presidente della giuria “Film, Print&Publishing, Print&Outdoor” e terrà uno speech questa mattina. Altre sigle presenti in short list sono Verba Milan, JWT Milano, Saatchi&Saatchi Milano, Dude, McCann Worldgroup Italy, Leo Burnett Italy. Armando Roncaglia, presidente e fondatore di Gruppo Roncaglia, considera la partecipazione della sua agenzia al festival con il ruolo di supporter «cruciale per il nostro processo di internazionalizzazione, che abbiamo avviato con l’obiettivo di diventare una multinazionale italiana della comunicazione pur mantenendo intatto l’orgoglio per la nostra italianità». A questo scopo Gruppo Roncaglia ha chiuso, unica agenzia in Italia, un accordo con l’Eaca per accedere anche al progetto Eaca Academy, attraverso il quale ogni tre mesi alcuni professionisti inglesi vengono nella sede di Gruppo Roncaglia per fare formazione. «Non possiamo essere competitivi a livello internazionale se non acquisiamo gli strumenti culturali per confrontarci con il mercato globale. Ho scoperto con orrore che una delle ragioni per cui sono pochi gli italiani nelle giurie è la scarsa conoscenza della lingua inglese». Per Roncaglia internazionalizzazione dell’agenzia significa «essere in grado di intercettare i budget internazionali quando transitano per il nostro Paese, cosa molto difficile perché i manager sono restii a coinvolgere le strutture italiane». Intanto, Gruppo Roncaglia è sbarcato a Milano e vanta 65 addetti, con la stima di crescere a breve del 20%.

Armando Roncaglia Armando Roncaglia

Mercedes-Benz e l’innovazione attraverso i social

Gruppo Roncaglia ha presentato ieri a Eurobest la case history di Mercedes, che circa tre anni fa ha avviato un processo di svecchiamento dell’immagine, in concomitanza con l’innovazione della gamma, utilizzando i social media e in particolare Twitter perché più «ricettivo nella capacità di costruire progetti, superando il ruolo di cassa di risonanza», spiega il marketing director di Mercedes Cesare Salvini. Sono tre i progetti sviluppati con Gruppo Roncaglia: il primo, sulla scia delle vittorie in Formula 1, era il concorso #formulatweet, cui è seguito #findsuv, una sorta di caccia al tesoro nel Parco di Monza realizzata in occasione di alcuni lanci che ha utilizzato Periscope, e infine quest’anno il #gomb, realizzato durante il GP di Monza per il quale sono stati lanciati degli emoji speciali con i volti di Nico Rosberg e Lewis Hamilton. «In tutti i casi siamo riusciti a dominare la social conversation in casa Ferrari», nonostante la grande affezione del pubblico italiano per la “rossa”. Anche nel prossimo anno lo sforzo in comunicazione sarà importante e coerente con l’obiettivo di «essere sempre all’avanguardia in un contesto dove il digitale ha assunto una importanza cruciale e dobbiamo perseguire l’integrazione con gli altri mezzi, oltre all’engagement del pubblico che è la parola d’ordine. A questo proposito saremo molto attivi, già a partire dalla prossima settimana».

Ted Mellstrom Ted Mellstrom

La fine del direttore creativo

Un tema ricorrente in questo Eurobest è la fine dello schema organizzativo tradizionale piramidale e, in definitiva, la fine della figura del direttore creativo. Un’idea introdotta già mercoledì da Charlie Lyons di Beyond (vedere DailyMedia di ieri, ndr) e condivisa da Ted Mellström di Forsman & Bodenfors. «Nella nostra agenzia - dice Mellström - abbiamo una struttura orizzontale, in cui ognuna delle persone coinvolte in un progetto si prende piena responsabilità del proprio lavoro. Non abbiamo bisogno di un direttore creativo perché crediamo nella capacità di ognuno di svolgere un buon lavoro. Inoltre, pensiamo sia meglio concentrarci sulla risoluzione dei problemi invece di coltivare relazioni politiche con il “boss” e perdere tempo a compiacerlo». è il gruppo di lavoro che si occupa del progetto e lo giudica, in un clima di collaborazione e di aperto scambio di informazioni: «Vogliamo gente con tante competenze, ma non vogliamo “mostri dell’ego”. La condivisione, l’apertura alle critiche, la disponibilità a cambiare idea sono elementi fondamentali per lavorare nelle nuove agenzie».

Verner Bager Verner Bager

La fine della pubblicità

Per Verner Bager, Strategic Director di Mindshare, nel 2018 la pubblicità non esisterà più. Del resto, i consumatori odiano la pubblicità. Negli ultimi sei anni, il livello di attenzione è sceso dal 14% al 6%. In compenso, il livello di irritazione è cresciuto dal 22% al 36%. La corsa all’ad blocking su internet e la fuga dalla tv sono fatti incontrovertibili. Come fare comunicazione nel mondo post adv? «Innanzitutto, bisogna indurre i consumatori a scoprire i prodotti invece di consegnarglieli direttamente con la pubblicità. Si passa dal paradigma attuale - earned, paid e owned media - a un sistema basato su altre azioni: trovato, usato, preso e condiviso». Bisogna trovare idee che funzionano anche fuori dalle pianificazioni tradizionali, in particolare sui social come l’annuncio della Norwegian Airlines all’indomani della notizia della separazione tra Brad Pitt e Angelina Jolie. Altri strumenti di comunicazione del post adv sono gli eventi e la promozione digitale: «Bisogna rivolgersi al target direttamente per conquistare rilevanza. I consumatori non comprano ciò che fai ma perché lo fai». Case history di tale approccio sono il progetto di ingame delivery service realizzato in Cina per KFC, e l’iniziativa promossa da Vodafone in Turchia a sostegno delle donne vittime di violenza domestica: una app anonima che in caso di pericolo permette di mettersi in contatto telefonico con tre persone di fiducia. La app prevede che a eventuale risposta da parte di un uomo, parta un finto messaggio promozionale Vodafone. La app è stata scaricata dal 24% delle donne del Paese.

La creatività che salva la vita (e l’Europa)

Il festival ha dedicato molta attenzione a come la crisi si confermi un volano di creatività per superare momenti difficili. McCann ha dedicato al tema un incontro con tre executive director del proprio network internazionale: Riccardo Fregoso della sede di Parigi, Marta Llucià della sede di Barcelona, e Ioana Filip di McCann Romania. Si tratta di tre casi locali che dimostrano come in un periodo di crisi - economica, sociale e dei valori - sia possibile evidenziare le opportunità positive attraverso il lavoro creativo. Dalla Francia arriva un invito a essere veloci, provocatori, attenti alla realtà, non confidare solo nei big data ed essere disposti a esplorare territori sconosciuti e potenzialmente rischiosi. A questo proposito è stato illustrato il progetto “Girls of Paradise”, un falso sito di prostituzione dove i potenziali clienti sceglievano ragazze che poi risultavano essere vittime di violenza. Questa iniziativa ha generato molta consapevolezza rispetto ai pericoli legati alla prostituzione, con 57,8 milioni di impression e al varo della prima legge contro la prostituzione di Francia. In Spagna invece, a seguito della crisi del 2008 circa due milioni di persone hanno lasciato il Paese. A questo proposito Llucià ha presentato alcune case history per dimostrare che restando sul posto, prendendosi la responsabilità e rischiando, è possibile vincere. L’esempio presentato da Filip punta il dito sul pregiudizio che accompagna il popolo rumeno. In occasione della Festa nazionale della Romania, che cade proprio il 1° dicembre, è stato lanciato l’ambassador digitale Rombot, una chatbot alimentata dai cittadini rumeni che offre tutte le informazioni possibili sulla Romania.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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