Autore: Redazione
02/12/2016

Tecnologia, innovazione, qualità: la ricetta di Teads

Dario Caiazzo, Managing Director della società: «L’outstream è arrivato al 30% del mercato». Per quest’anno chiusura in linea con obiettivi e andamento internazionale

Tecnologia, innovazione, qualità: la ricetta di Teads

In un contesto di mercato caratterizzato da grande incertezza, gli investimenti in pubblicità digitale crescono a quota 2,36 miliardi di euro, ma il 75% è in mano agli OTT, è emerso un formato principe trasversale a più mezzi: il Video. Non c’è storia: la migrazione dell’audience su mobile impone lo sviluppo di una comunicazione meno invasiva e più ingaggiante rispetto alla display tradizionale e questo ruolo non può spettare ad altri che al video. La società francese Teads ha fatto di questa tipologia di comunicazione il proprio business core, «ma interpretandolo in maniera diversa, ancor più rispettosa dell’utente attraverso il concetto di outstream», ha dichiarato il Managig Director Dario Caiazzo, incontrato da DailyNet a margine dello IAB Forum. Era stato proprio DailyNet, lo scorso aprile, a fornire la notizia del ritorno dello stesso Caiazzo in Teads dopo un’avventura in RadiumOne e in Beintoo. A Caiazzo abbiamo chiesto di fornirci una panoramica di quest’anno.

Dal suo ritorno di questa primavera, quali sono i risultati ottenuti da Teads?

Chiudiamo l’anno in linea con  gli obiettivi e con l’andamento di Teads a livello internazionale. In ambito locale abbiamo allargato il team con l’ingresso di nuove figure sia per il reparto commerciale sia per quel che riguarda la sfera dei rapporti con gli editori, dove a ottobre è entrata Corinne Marrone Lisignoli con il ruolo di publisher director. Abbiamo accolto nuove persone con un background differenziato per creare la giusta chimica e continuare a portare innovazione e formazione sul mercato.
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Innovazione e formazione: sono due temi che Teads vuole cavalcare?

L’innovazione rappresenta l’anima di Teads: abbiamo inventato l’outstream con la soluzione InRead e attraverso un team di R&D dislocato a Montpellier abbiamo sempre aggiornato la nostra proposta commerciale sviluppando nuovi prodotti. Ne sono testimonianza il recente lancio di formati mobile, tra cui Vertical, Square e Interactive, nonché i continui investimenti in quest’area.

In tema di formazione Teads partecipa ai principali eventi di settore anche per spiegare l’importanza di una comunicazione video che non interrompa l’esperienza di fruizione editoriale dell’utente e al contempo garantisca ritorno a inserzionisti e publisher. Oggi l’outstream è al 30% del totale video, nel segmento sono entrati nuovi operatori come Facebook, il quale ha declinato a suo modo il progetto dell’outstream stesso, ma noi siamo impegnati a diffondere la cultura di un simile comparto, convinti che la pubblicità non debba essere intrusiva ma inserirsi nel miglior modo possibile all’interno del contesto in cui viene distribuita.

A proposito di investimenti, quest’estate avete annunciato un finanziamento da 43 milioni di euro, come pensa di usare queste risorse?

In parte le abbiamo già utilizzate per acquisire Brainient, ora Teads Studio, divenuto il nostro laboratorio creativo. La sua tecnologia, in sostanza, ci permette di aggiungere elementi interattivi sui filmati e di personalizzare la comunicazione a seconda della natura dell’utente. Teads Studio, poi, è fondamentale in logica di sviluppo di nuovi formati come il 360, che si adatta e risponde alle richieste del panorama digitale. I fondi sono inoltre serviti per espandere la nostra presenza in Asia con l’apertura di nuovi uffici. In questo senso credo che temi come l’intelligenza artificiale e il machine learning stiano diventando qualcosa di più che mere suggestioni. E Teads lo sta capendo.

Qual è il ruolo della tecnologia nel rapporto con gli editori?

Molto importante. Questo perché noi non lavoriamo solo con gli inserzionisti ma dobbiamo anche pensare a come massimizzare la nostra presenza sui siti agli editori generando valore per l’intera filiera. La varietà di formati e la competenza interna sono cruciali per stringere nuove partnership, come quella con RCS MediaGroup che ha portato le nostre soluzioni su siti come Gazzetta.it e Corriere.it. E il fatto di poter contare su un’ampia rete di editori premium, collaboriamo anche con Gruppo Espresso in Italia o la Reuters e Mashable su scala globale, ci consente di offrire alle agenzie e ai clienti un ambiente assolutamente unico, abilitando la vendita degli spazi commerciali attraverso la nostra SSP proprietaria o tramite partner esterni.