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Class Editori: ricavi in calo del 7,3% nel primo semestre, tiene la pubblicità grazie a tv e periodici

Autore: Redazione


Il Gruppo guidato da Paolo Panerai ha approvato i risultati al 30 giugno, che evidenziano entrate pari a 36 milioni di euro, raccolta a +0,6% a perimetro omogeneo e un buon riscontro dei format speciali

Il CdA di Class Editori ha approvato due giorni fa i risultati consolidati relativi ai primi sei mesi dell’anno. I ricavi totali sono stati pari a 36,03 milioni di euro, rispetto ai 38,87 del corrispondente periodo del 2015, con un calo, quindi, del 7,3%. I ricavi derivanti dalla raccolta di Class Pubblicità, concessionaria della casa editrice per l’Italia, hanno segnato una riduzione dell’1,4% ma, a parità di mezzi e di numero uscite dei periodici, hanno evidenziato una lieve crescita (+0,6%). I canali televisivi hanno ottenuto invece un forte incremento, +20%, trainato dal +27,4% di Class Cbnc. Il comparto dei periodici ha segnato un +9% (a parità di numero di uscite +19%), ottenuto con nuovi format speciali come Capital #1, Class Digital Experience Week e Gentleman Le Icone del XXI Secolo (che hanno conseguito complessivamente 2,4 milioni di euro di ricavi), evidenziando la capacità del Gruppo guidato da Paolo Panerai di offrire iniziative originali e apprezzate dal mercato. In flessione la raccolta sui quotidiani, derivante sia dalla contrazione della pubblicità commerciale nazionale sia dalla scarsa attività dei mercati finanziari sul fronte delle nuove quotazioni e privatizzazioni, che si è tradotta in minore raccolta di pubblicità finanziaria. Si è aggiunta la diminuzione dei ricavi da pubblicità legale, “quest’ultima – spiega la nota emessa dall’editore - influenzata anche dal non immediato recepimento da parte degli enti appaltanti del ripristino dell’obbligatorietà della pubblicità riguardante aste e appalti pubblici”. In lieve flessione la raccolta sui siti web. Tutto, questo, in un contesto generale che ha visto il primo semestre in crescita del +3,5% (fonte Nielsen) ma, depurato dell’incremento registrato dalle tv generaliste (+7,8%), segmento in cui la casa editrice non è presente, la performance del mercato è stata negativa per circa il 2,8%. Rinvii dei progetti di investimento e delle rinegoziazioni dei contratti esistenti da parte del sistema bancario, inoltre, si sono tradotte nei primi sei mesi in un minor fatturato della casa editrice derivante dalla vendita di news e information services, anche se in nessun caso si è verificata la sostituzione dei servizi erogati dalla casa editrice stessa con altri concorrenti. Le azioni di contenimento dei costi del personale e dei costi per servizi avviati nel 2015 e proseguiti nel primo semestre del 2016 si sono tradotti in 1,9 milioni di risparmi, mentre gli investimenti nelle iniziative speciali richiamate in precedenza hanno comportato nuovi oneri per 0,9 milioni. Ulteriori effetti dell’azione di contenimento dei costi, quantificabili in 2 milioni di euro circa, saranno conseguiti nel corso del secondo semestre 2016, bilanciando la riduzione di ricavi che caratterizza tutto il settore. I costi operativi al 30 giugno 2016 ammontano quindi a 40,24 milioni di euro, contro i 41,23 dei primi sei mesi 2015. Il margine operativo lordo è stato pari a -4,21 milioni. Gli ammortamenti e le svalutazioni operate per completare il processo di adeguamento dei valori sono stati pari a 4,29 milioni. Il risultato operativo (Ebit) per il primo semestre 2016 è pari a -8,93 milioni, mentre quello ante imposte è stato pari a -10,91 milioni; dopo gli interessi di terzi e le imposte, il risultato netto è stato pari a -12,19 milioni. La posizione finanziaria netta presenta un saldo pari a 65,5 milioni di euro rispetto ai 60,9 milioni al 31 dicembre 2015. Nel primo semestre del 2016 gli utenti dei siti web della casa editrice hanno registrato una media di 105.379 utenti unici giornalieri, mentre le pagine viste giornaliere si sono attestate a 733 mila (fonte Audiweb Database). A livello mensile, la media è stata di 856 mila utenti unici e 22,2 milioni di pagine viste (fonte Audiweb). “Questi dati non sono confrontabili su base omogenea con quelli del primo semestre 2015, sia per un nuovo metodo di ponderazione dei dati censuari tramite panel introdotto da Audiweb a partire da aprile, sia per la modifica del perimetro dei dati dei siti aggregati dalla casa editrice. Va inoltre segnalato che, ancora una volta – specifica l’editore - i numeri Audiweb non trovano alcun riscontro nei dati registrati su base oggettiva dai sistemi di Analytics che, per il solo sito di MF/Milano Finanza, hanno registrato nel semestre una media su base mensile di 48,8 milioni di pagine viste contro i 22,2 calcolati da Audiweb”. Sul fronte cartaceo, MF-Milano Finanza ha registrato nel semestre una diffusione media di circa 70 mila copie (73 mila nel 2015), Class di 40 mila copie (43 mila nel 2015), e Capital di 42 mila copie (44 mila nel 2015). Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, l’editore fa infine notare che “il contesto economico nazionale non offre significativi segnali di miglioramento nei mesi a seguire” e che “prosegue la propria strategia di contenimento dei costi riguardanti tutti i settori”, mentre sul fronte dei ricavi “ha avviato una riorganizzazione interna diretta a un forte aumento della propria quota di mercato della pubblicità digitale, con la definizione di un’organizzazione dedicata all’integrazione della rete vendita per il potenziamento delle componente del digital adv e dei ricavi da edicola digitale attraverso il programmatic adv. Il programma prevede lo sviluppo di partnership strategiche con operatori del mercato, l’incremento dell’investimento in adv online da parte dei propri clienti inserzionisti e lo sviluppo dell’offerta editoriale digitale e vendita dei contenuti online”. “Tutto ciò, assieme ai nuovi investimenti effettuati nel primo semestre e ai progetti ed eventi speciali in fase di lancio nell’ultima parte dell’anno – conclude la nota - potrà ragionevolmente controbilanciare la stasi del mercato pubblicitario tradizionale”.

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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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