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Microsoft punta su Bing, arrivato a una quota del 10% in Italia

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Mascha Driessen, senior director Strategic Search Western Europe di Microsoft Advertising illustra a DailyNet le ultime evoluzioni del motore di ricerca, che sperimenta l’utilizzo di bot

Bing è un pezzo sempre più importante dell’ecosistema di Microsoft. Ed è in grande crescita, in Italia e nel mondo. A sostenerlo è Mascha Driessen, senior director Strategic Search Western Europe di Microsoft Advertising, con un curriculum di tutto rispetto nel mondo della televisione e del media. Mascha Driessen, infatti, ha lavorato per il network RTL, per Endemol, oltre a occuparsi del roll out di YouTube nel Benelux. La manager siede anche nel board olandese di IAB ed è specializzata sui temi dell’innovazione, inerenti in particolare a strategie, modelli di business e monetizzazione. DailyNet ha avuto l’opportunità di incontrarla per discutere delle ultime trasformazioni di Bing.

Verso quale direzione sta evolvendo Bing?

Bing sta vivendo un momento di crescita davvero importante. In Italia ha raggiunto una quota del 10% del mercato, in Francia questo valore si alza al 18%, in Gran Bretagna è pari al 25%, mentre negli Stati Uniti la nostra share è addirittura del 33%. Un risultato che è stato costruito nell’ultimo anno e mezzo e che pone le basi per proseguire su questa scia.

Qual è il motore alla base di tali performance?

Io credo che a spingere l’andamento positivo del motore di ricerca siano due fattori. Il primo è Windows 10: da quando Microsoft ha rilasciato il sistema operativo impostando come browser predefinito Edge, e contestualmente inserendo come motore di ricerca di default Bing, abbiamo registrato un incremento straordinario, dato che sono oggi 500 milioni le persone che utilizzano Windows 10 nel mondo. Non solo, Bing è integrato anche in altri nostri prodotti, quali Skype, Word e Cortana per fare degli esempi. L’obiettivo è quello comune a tutte le attività di Microsoft, creare efficienza e favorire la produttività delle persone. In sintesi, l’algoritmo di Bing è integrato in tanti prodotti, non solo nostri.

È questa la seconda area di crescita cui accennava in precedenza?

Sicuramente essa è rappresentata dalle syndacation partnership. In questo senso posso citare le nostre collaborazioni con Yahoo, ora Oath, e con Italiaonline, che dispongono del nostro motore di ricerca per favorire l’esperienza utente e creare nuove opportunità in ambienti editoriali premium. Abbiamo una partnership con Amazon per cui Cortana è presente sul dispositivo Alexa, la stessa cosa è avvenuta per Invoke di Harman Kardon. Anche Siri di Apple usa l’algoritmo di Bing. E stiamo già guardando più avanti, integrando i bot all’interno dei nostri asset, come Skype e Bing.

Su quali fronti si stanno concentrando gli investimenti di Microsoft su Bing?

Siamo molto interessati a comprendere con precisione i consumer behaviour. Il nostro scopo è arrivare a conoscere le intenzioni delle persone ancora prima che inizino una ricerca. Per questo ricaviamo insight in tempo reale, che vanno oltre il consumer behaviour e abbracciano anche la sfera della vita personale e professionale. La commistione di tali indicatori completa il quadro comprensivo del consumatore. Ci tengo ancora a sottolineare che alla base dei nostri processi operativi c’è la volontà di servire e supportare gli utenti a essere più produttivi.

Spostando l’attenzione verso il nostro paese,  cosa ci può raccontare?

Ormai il team italiano di Bing è pienamente operativo. E l’attenzione al mercato locale ci ha permesso di posizionarci come secondo operatore, con una quota del 10%. Le nostre risorse sono impegnate a valorizzare quelli che sono i plus dell’offerta commerciale di Bing: gli utenti hanno elevati livelli di educazione, usano Windows 10 ed Edge e quindi la gran parte ha un lavoro e un alto potere di spesa. Bing garantisce risultati migliori a costi minori rispetto ad altri concorrenti. Un altro elemento da evidenziare è che il 25% dell’audience è esclusiva, in altre parole non si trova su altri motori di ricerca.

Ci può parlare di una case history condotta nel nostro Paese?

Vorrei toccare una collaborazione di grande rilevanza che possiamo citare per l’Italia. È relativa a Mindshare, agenzia media parte di GroupM. I dati della partnership restituiscono un abbattimento del 20-22% del CPL sui clienti dove Mindshare ha collaborato con il team Bing Ads Italia, oltre a una diminuzione del 40% del CPC. Risultati che confermano ancora una volta le opportunità insite in Bing.

Quali sono le ultime novità in casa Bing?

Arrivano dall’America, dove per ora sono in fase beta, e riguardano l’inserimento dei bot pubblicitari sul motore di ricerca, sfruttando in particolare l’analisi del linguaggio. Siamo anche impegnati sul fronte della comunicazione vocale, che arriverà a pesare per il 50% del totale ricerche nel 2020, secondo uno studio di comScore. L’obiettivo è sempre lo stesso: fornire un valido supporto per arrivare a generare risultati migliori. Per gli utenti, gli inserzionisti e per noi.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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