ABBONATI

Ecco il White Paper sull'ad blocking di Iab Italia

Autore:


Daniele Sesini, direttore generale dell’associazione, ha illustrato a DailyNet dimensioni, impatto e sviluppi futuri del fenomeno

A pochi giorni dalla chiusura del primo Iab Seminar dedicato al Mobile, la stessa Iab Italia ha pubblicato il nuovo White Paper sull’Ad Blocking, fenomeno che si sta diffondendo sempre più a livello internazionale: sono 198 milioni gli utenti nel mondo con un ad blocker attivo secondo PageFair, con un tasso di crescita del 41%. Promosso dall’associazione e realizzato da un Tavolo di Lavoro di soci che rappresentano le varie tipologie di operatori del mercato della comunicazione digitale - come Adform, Banzai, GroupM, Hearst, Ligatus, RCS, VivaKi e Widespace, con la partecipazione di FCP - il documento è frutto di un lavoro coordinato dal direttore generale di Iab Daniele Sesini. DailyOnline, per l’occasione, ha sentito proprio Sesini che ha messo in chiaro dimensioni, impatto e sviluppi futuri dell’ad blocking nel nostro Paese, definito «un tema centrale e rilevante per tutta l’industry digitale, ma non solo». Anche in Italia il fenomeno ha fatto registrare cifre molto importanti. Secondo una ricerca di GroupM, infatti, circa il 25% della popolazione con più di 18 anni utilizza gli Ad blocker e ciò che spinge a bloccare gli annunci pubblicitari è riconducibile alla ricerca di una migliore performance e velocità della web experience e una maggiore tutela della privacy. SESINI Daniele Sesini, direttore generale Iab Italia Che cos’è il White Paper e che significato ha per Iab Italia? «Si tratta di un documento realizzato a livello internazionale che ha visto la nostra associazione in prima fila nel voler far luce su questo fenomeno che da qualche anno caratterizza il mondo di internet, seguendo quelle linee di trasparenza e qualità che dall’origine contraddistinguono le azioni di Iab Italia». Quali sono gli obiettivi? «Sono principalmente due: da un lato far chiarezza sul tema, cercando di indagarne le dimensioni reali e l’impatto sul mercato; dall’altro invece si cerca di sensibilizzare tutti coloro che hanno a che fare con il web: sia incentivando gli operatori del settore a mettere in campo comportamenti virtuosi in una logica di win to win, evitando perciò l’adozione di formati troppo invasivi che impediscono all’utente una navigazione libera e agile, sia promuovendo una maggiore cultura dell’attenzione negli utenti». Ritrovare una fiducia perduta «È importante che tutti gli utenti siano ben consapevoli del valore della pubblicità in un’ottica di gratuità dei servizi e dei prodotti sul web, perché la maggior parte dei contenuti online sono il frutto dei proventi dell’adv, che ne finanzia i costi di sviluppo, produzione ed erogazione. Dunque, educare l’utente in questo senso è fondamentale per sostenere il modello di business digitale che conosciamo e al quale siamo abituati. Anche gli stessi publisher devono capire che un periodo di tecniche di pubblicità troppo invasive hanno portato a un naturale incremento nell’uso dei sistemi di ad blocking e a una conseguente disaffezione nei confronti del settore. Crediamo, infine, che sia necessario ripristinare un rapporto di fiducia reciproca e un dialogo corretto tra publisher e utenti, parzialmente interrotto dall’irruzione degli ad blocker, affinchè il mercato in cui operiamo torni a crescere in modo sano». Cosa si intende per “una buona pubblicità”? «Una buona pubblicità ha due valori: il primo consiste nel rispetto dei diritti di una navigazione agile e libera degli utenti, non sottoponendoli a formati troppo invasivi, mentre il secondo si ricollega all’erogazione di contenuti adv più rilevanti per il singolo utente nel momento più opportuno, mettendo in campo le tecniche di real time targeting che oggi aiutano una profilazione più efficace e concreta». Azioni concrete «Iab Us Tech Lab ha messo a punto un software di detecte che consente a ciascun editore di identificare gli utenti con un Ad Blocker attivo che entrano nel proprio sito e successivamente di instaurare una prima forma di dialogo personalizzata con l’user in diversi modi. Per esempio, attivando un pop up sul valore dell’advertising oppure chiedendogli di sottoscrivere un abbonamento per continuare a fruire dei contenuti che sta guardando, sempre con un unico obiettivo davanti: accrescere la consapevolezza che una pubblicità, correttamente gestita ed erogata, è un valore aggiunto per l’intero ecosistema digitale. Il dispositivo è già disponibile nel nostro Paese ed è scaricabile gratuitamente, per gli associati, sul sito di Iab Italia», ha concluso Sesini. In una nota, inoltre, il presidente di Iab Italia Carlo Noseda ha sottolineato come “la chiave di volta per contrastare il fenomeno dell’ad blocking, e per favorire la crescita dell’intero settore, sia quella di mettere l’utente al centro di ogni decisione strategica. Per questo la nostra associazione è fortemente impegnata nella costruzione di un percorso virtuoso che permette, grazie alla ‘buona pubblicità online’, di far crescere l’offerta di contenuti e servizi di qualità e ad alto valore aggiunto, per garantire soddisfazione reciproca”. È probabile, infine, che arrivi una campagna paneuropea per sensibilizzare l’utenza internet sul tema dell’ad blocking

img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy