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Akamai presenta Image Manager per risolvere le sfide di performance e di complessità dei siti web

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Il nuovo strumento è stato progettato per offrire ai clienti un modo semplice e veloce per creare e fornire immagini ottimali agli utenti in un’ampia gamma di tipologie di dispositivi mobili e browser

Raccontare una storia meravigliosa, avere ottime capacità di storytelling, presentare il prodotto in maniera intelligente, cercare di coinvolgere emotivamente gli utenti, stupire ma senza scioccare troppo. E si potrebbe andare avanti ancora a lungo elencando le caratteristiche che un brand deve saper inserire all’interno del proprio sito web affinchè possa raggiungere il successo. Ma la cosa che davvero conta nell’ottica dell’utente è solamente una: la velocità di caricamento della pagina web in questione. Si è infatti sempre meno disposti ad aspettare anche solo pochissimi secondi per il loading di un portale o il buffering di un video online. La regola, non scritta, dei due secondi è valida oggi più che mai, in un mondo che sembra “affetto” dalla sindrome dell’iperconnessione. Ed è proprio per cercare di risolvere, o in certi casi, ottimizzare le performance dei siti che sono nate le soluzioni di Akamai Technologies, che ogni giorno gestisce oltre due miliardi di interazioni via internet e conta oltre 5mila clienti in tutto il mondo. Nell’incontro svoltosi ieri a Milano dalla società è stata presentata una soluzione che va proprio in questa direzione: Image Manager.

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La nuova soluzione

Destinato all’utilizzo in collaborazione con le soluzioni per le web performance della stessa Akamai, Image Manager è progettato per offrire ai clienti un modo semplice e veloce per creare e fornire immagini ottimali a tutti gli utenti in un’ampia gamma di tipologie di dispositivi mobili e browser. Inoltre, la capacità di applicare la compressione immagini senza perdita di dati può essere un vantaggio per le organizzazioni, riducendo il peso delle pagine senza compromettere la user experience, migliorando di conseguenza le performance e aumentando il coinvolgimento degli utenti. «La sfida che ci troviamo ad affrontare oggi è quella legata alle dimensioni, sempre più ingombranti, e alla qualità, sempre più alta, delle immagini, che vengono caricate nei siti. E considerando che, a oggi, rappresentano il primo vettore di comunicazione, è fondamentale, lato aziende, semplificare il processo e, lato utente, avere una migliore esperienza online», ha affermato Alessandro Rivara, major account executive Italy di Akamai. Image Manager, quindi, è progettato per affrontare queste sfide offrendo ai proprietari dei siti la capacità di migliorare la user experience ottimizzando automaticamente le immagini web per ottenere i massimi livelli di performance e qualità visiva, riducendo al tempo stesso i costi e l’impegno necessari per archiviare, trasformare e fornire immagini derivative, con un time-to-market inferiore. «Ogni immagine deve avere tre dimensioni per essere visibile al meglio su qualsiasi schermo, essere disponibile nei quattro formati principali dei browser (Explore, Chrome, Firefox e Safari), essere progettata in tre risoluzioni e in tre categorie. Dunque, ci sono almeno 108 varianti di una stessa immagine da tenere in considerazione affinchè questa risulti visibile al meglio ovunque. Grazie alla soluzione Image Manager è possibile generare al volo queste 108 varianti, senza modificare né il sito né il suo url, semplificando così enormemente la gestione del flusso delle immagini», ha spiegato Nicola Ferioli, head of engineering Akamai Italia. Come nell’esempio fornito, «Se un sito “origin” ha 26 immagini per un peso di 16 megabyte, dopo essere stato “mediato” dalle nostre soluzioni si ridurrà a un megabyte. La stessa cosa si verifica con le dimensioni delle foto adattabili al browser in uso, che passano da 2500 a 240 pixel l’una», ha concluso. Per quanto riguarda invece il modello di business un’azienda paga in base al numero di immagini servite.

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I vantaggi di Image Manager

Nell’ottica di affrontare la proliferazione dei siti che fanno un utilizzo massiccio delle immagini, la soluzione Akamai è stata progettata per:

  • offrire delivery e ottimizzazioni intelligenti;

  • integrazione immediata negli ambienti esistenti senza interruzioni nello sviluppo delle applicazioni;

  • garanzia di affidabilità e scalabilità senza precedenti.

Un’immagine vale più di mille parole

“Il concetto che un’immagine vale più di mille parole è più vero che mai”, ha spiegato Craig Adams, vice presidente della sezione relativa ai prodotti per le web performance di Akamai. Considerando per esempio Facebook, che nei suoi server conserva oltre 250 miliardi di immagini caricate dagli utenti, o il fatto che oggi una pagina web contiene in media 60 immagini, una delle ragioni della diffusione delle immagini sul web è che gli utenti le amano. Ne è un chiaro esempio il successo di Instagram, nel quale sono condivise 40 miliardi di fotografie. Tutto ciò ha contribuito alla crescita delle dimensioni delle immagini sul web, passate da 0,47 mb nel 2011 a 1,53 nel 2016, con un incremento di 3,25 volte. “Tuttavia, queste stesse immagini hanno la tendenza a sortire l’effetto opposto se le aziende non dispongono di una strategia efficace. Image Manager consente ai nostri clienti di avere sempre il meglio fornendo automaticamente la giusta immagine al dispositivo giusto e nel momento giusto, mantenendo al tempo stesso il coinvolgimento degli utenti”, ha concluso Adams.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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