Autore: Redazione
04/03/2024

Nella giungla dell’influencer marketing: il nuovo approccio di Jungler

Irene Jin, co-founder e oggi socia unica dell’azienda, racconta i vantaggi della leva di comunicazione più celebre della nostra epoca, uno strumento che considera sempre più essenziale nelle strategie di pianificazione media ma di cui ne evidenzia anche le sfide, dovute a una mancanza di norme precise e a volte, di competenze specifiche. Nel segno della trasparenza e della misurazione

Nella giungla dell’influencer marketing: il nuovo approccio di Jungler

Irene Jin

Un sogno, un’aspirazione, un obiettivo: mettere ordine nel caotico settore dell’influencer marketing e garantire, grazie ad algoritmi sviluppati in house, stime realmente raggiungibili e trasparenza nei risultati di comunicazione con costi trasparenti. Fondata nel 2019 da Irene Jin, Jungler (che unisce significativamente le parole giungla e influencer) ha consolidato la sua posizione nel settore pubblicitario, in Italia e Spagna, fornendo un servizio di supporto strategico, creativo e operativo nelle campagne realizzate con influencer e creator. Ma non è tutto: la gestione di budget importanti, uniti all’esperienza pluriennale di Irene Jin nel settore e l’ampio storico di attivazione di influencer e creator medi e grandi hanno permesso alla società di diventare un partner strategico chiave e sempre più ricercato da agenzie di comunicazione e da centri media che riconoscono alla struttura affidabilità e velocità. Ed è proprio la founder a raccontare in prima persona origini, focus ed evoluzioni di Jungler.

Da dove nasce l’idea di Jungler?

«Il mio sogno era quello di creare un’azienda capace di formare e valorizzare giovani talenti per provare a contribuire al progresso del digital marketing e, nel contempo, mettere ordine sul pianeta dell’influencer marketing». Vogliamo garantire ai nostri clienti un servizio trasparente e dai risultati raggiungibili e riteniamo che per farlo, sia necessario partire dal giusto scouting, da un’analisi corretta di trend e di tendenze ma anche da un’analisi quotidiana e puntuale di insights e dati dei vari profili. Questo lavoro di analisi pre campagna richiede metodo e soprattutto tempo e noi abbiamo sviluppato un team interno che si occupa tutto il giorno solo di questo».

In che modo opera Jungler sul mercato della comunicazione?

«Jungler svolge un servizio di consulenza strategica di supporto, mirato a creare, ottimizzare e monitorare le campagne di influencer marketing, per quantificare con precisione anche i costi, cercando di garantire trasparenza. Lavoriamo con i centri media e le agenzie di comunicazione e non ne siamo competitor, perché il nostro focus è la gestione e la misurazione delle kpis. Ci occupiamo di analisi dei trend di mercato, forniamo un servizio di scouting, contrattualistica, monitoraggio pre e post campagna e reportistica». Le agenzie ci chiamano per offrire un servizio aggiuntivo di monitoraggio rispetto a quello interno che già solitamente hanno, proprio perché oggi il mercato sta chiedendo più trasparenza e più chiarezza sia nella proposta che nei risultati post campagna».

Da chi è composto il team di Jungler?

«Da giovani talenti nativi digitali e prevalentemente di genere femminile, provenienti da tutta Italia, tutti accomunati dalla passione per questo lavoro e dalla voglia di crescere. Non a caso siamo anche stati selezionati tra le Women Value Company 2023, un programma dedicato alle aziende che investono sul talento femminile e gender equality, realizzato dalla Fondazione Marisa Bellisario in collaborazione con Intesa San Paolo, riconoscimento di cui andiamo molto fieri. Un altro valore su cui poggiamo è il gioco di squadra e le sinergie; crediamo fortemente nella collaborazione con altre realtà, sia per restare aggiornati in un settore che è in continua evoluzione sia soprattutto per mutuo confronto e scambio di idee. Ed è proprio per ‘fare sistema’ che siamo orgogliosi di essere entrati recentemente a far parte di ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing) da cui speriamo di poter imparare tantissimo».

State per festeggiare il vostro quinto compleanno, quanto e come è cambiato il mercato da allora?

«Quando è stata fondata la start-up, nel 2019, già si parlava della potenzialità degli influencer ma ancora nel mercato c’erano pochi servizi che permettessero l’uso di questo strumento in modo misurabile e certificato. L’influencer marketing è apparso da subito uno strumento spontaneo, popolare, accessibile a tutti e dalla visibilità immediata e in realtà è giusto riconoscere che ha dato la possibilità a molte realtà di crescere rapidamente. Oggi però, il contesto è molto diverso: i budget sono aumentati, la comunicazione è cambiata e, se vogliamo, è diventata più complessa. Lo stesso media mix si è evoluto e sono nate nuove piattaforme social importanti da presidiare. Lo scenario in generale è diventato più complesso e non si può più approcciare come lo si faceva all’inizio. Noi di Jungler riteniamo che sia necessario un approccio più puntuale e più misurabile e una regolamentazione più specifica che permetta a tutti di lavorare in maniera più serena e per questo siamo molto contenti che AGCOM stia intervenendo: siamo assolutamente favorevoli a una nuova regolamentazione più dettagliata e che permetta ai consumatori e agli stessi brand di essere più tutelati».

Perché l’influencer marketing è importante per le aziende?

«Gli influencer oggi giocano un ruolo significativo, se non fondamentale, nell’ecosistema del marketing digitale. Attraverso la loro presenza online, sono capaci di raggiungere un vasto pubblico e di costruire con loro un legame di fiducia. La credibilità di un influencer si traduce in un potere in grado anche di influenzare le decisioni di acquisto e i comportamenti degli stessi consumatori finali. La loro capacità di creare contenuti coinvolgenti e rilevanti, li rende per questo uno strumento efficace per la promozione di prodotti e servizi ma anche veri e propri comunicatori capaci di raccontare la storia e i valori del marchio che rappresentano. Collaborare con influencer permette quindi alle aziende di rimanere al passo con le tendenze e l’innovazione nel mercato, oltre a fornire un canale di comunicazione autentico e diretto con un pubblico profilato».

Quali sono, secondo Jungler, i trend principali all’inizio del 2024?

«Secondo noi il 2024 vedrà l’ascesa di creator più poliedrici: i talent oggi sviluppano sempre più verticalità e professionalità e sono strategici per i brand che vogliono comunicare sui social network, sia che si tratti di micro sia di macro influencer. Si parlerà sempre più di crossmedialità tra grandi schermi e palcoscenici social volti alla creazione di nuovi format, più autentici e originali. Il rapporto genuino e la fiducia che lega gli influencer e le loro community diventeranno più importanti anche fuori dai confini social e verranno sempre più utilizzati come creatori di contenuti UGC per le aziende ma anche per recensire prodotti grazie alla loro autorità nel settore. Da non dimenticare, infine, l’applicazione dell’intelligenza artificiale, in crescita, che non riguarda solo la figura degli influencer virtuali e gli avatar ma anche il suo ingresso nei processi di marketing con tool chiamati sul campo per la produzione e per l’editing dei testi e di immagini o nei processi ideativi».