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ZooCom pensa alla GenZ ma non dimentica i Millennial: nasce Culture Boutique

Autore: D Sechi

Samuele Sanna, Creative Strategy Manager della media agency di OneDay


Un nuovo magazine, non una semplice fonte di informazione, ma il racconto approfondito di fenomeni e universi contemporanei. Ce lo racconta Samuele Sanna, Creative Strategy Manager della media agency di OneDay

Capire i giovanissimi, mettersi nei loro panni, provare a incuriosirli. Mission impossibile? Dalle parti di OneDay, e più precisamente in ZooCom, c’è grande fiducia, sarà per via dell’esperienza sul campo? Costruire, sviluppare e rendere rilevante la relazione tra le nuove generazioni e i brand è una delle mission di ZooCom, creative media agency del gruppo OneDay. Che ha raccolto la sfida: nasce Culture Boutique Magazine, il nuovo e-magazine di ZooCom. Dal Gaming al rap, dall’ossessione per il passamontagna alle teorie del complotto: la nuova testata digitale racconta origini ed evoluzioni di argomenti cari alla GenZ, rendendoli comprensibili anche ai Millennial. DailyNet ha chiesto delucidazioni a Samuele Sanna, Creative Strategy Manager di ZooCom (protagonista anche della puntata di DailyOnAir presente su questo numero).

Com'è nata l'idea di creare un nuovo media dentro un'agenzia come ZooCom?

«All’interno di OneDay Group non possiamo proprio fare a meno di mettere le nuove generazioni al centro, e ZooCom ha provato a farlo a modo suo creando un e-magazine, che prende il nome di Culture Boutique. Di cosa tratta? Non è semplice fonte di informazione, ma è il racconto approfondito di fenomeni e universi contemporanei. Raccontiamo attualità, eventi e tendenze culturali del nostro tempo, il nostro payoff recita: ci muoviamo alla velocità della cultura».

A quale fascia di età si rivolge questo e-magazine?

«Il magazine parla sicuramente di mondi vicini ai nativi digitali (internet culture), ma non solo. Culture Boutique è orientato alla contemporaneità, senza rinnegare uno sguardo al passato per comprendere il futuro. La varietà di argomenti ci permette di connetterci con un’audience variegata e importante, senza tralasciare spazio concesso a curiosità e community di nicchia, estremamente rilevanti per il nostro target. All’interno dell’e-magazine scoprirete articoli “deep”, approfonditi e flash news, che anche un millennial può tranquillamente trovare interessanti».

Chi sono le persone che ci lavorano dietro? In quanti siete?

«In questo momento Culture Boutique è composto da 5 persone ripartite in due team, uno che possiamo definire editoriale ed un altro grafico (questo è fondamentale perché parliamo ad una “visual generation”). La parte visual è diretta dal nostro Art Director Matteo Brucato, affiancato dal bravissimo Alessandro Villa; io, insieme al Creative Strategist Gabriele Tamborrino, curo la parte editoriale; infine la gestione social media è nelle mani del nostro digital marketing Specialist Manuele Valocchia».

In che modo i brand possono inserirsi nel progetto Culture Boutique?

«Culture Boutique è concepito per amplificare progetti e contenuti, sviluppati dalla nostra omonima unità di ricerca e sviluppo. Questa Unit mira a creare nuove occasioni di consumo culturale e di intrattenimento, elevandole a contesti commerciali strategici per le aziende, interessate al target dei più giovani. Riusciamo quindi a restituire al cliente un “total package” credibile, autorevole e tailor-made: il progetto e la sua amplificazione media».

Quali sono i prossimi passi per la crescita di questo nuovo progetto?

«Vogliamo portare il magazine a diventare la piattaforma di lancio e di amplificazione di progetti innovativi e culturalmente rilevanti. L’idea è creare una sorta di ecosistema (approccio - progetti - media). Culture Boutique media tra il brand e il suo target studiando le caratteristiche della cultura in cui quest’ultimo si muove e identificando le cultural voice più idonee a promuovere il giusto fit tra aziende e consumer (esattamente come abbiamo fatto con il progetto per Burn)».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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