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Ogury: perchè i responsabili marketing devono puntare su un percorso di crescita “personificato” anziché fermarsi sulla gestione del budget

Autore: Redazione

Francesca Lerario


I manager potrebbero cedere a rimanere fermi di fronte al cambiamento e, così facendo, limitarsi a considerare solo nuove modalità per ridurre l’impatto dato dall'incertezza economica, anziché ripensare alle modalità con cui raggiungono il proprio target. Tuttavia, questo sarebbe deleterio

di Francesca Lerario, Managing Director Southern Europe di Ogury

L’attuale contesto macroeconomico e geopolitico sta portando i responsabili marketing dei brand a focalizzarsi solo sui budget e sulle manovre per la gestione dei profitti e delle perdite. Tuttavia, questo approccio rischia di far perdere la visione a lungo termine: sarebbe più saggio dedicare tempo e risorse allo sviluppo di una strategia di digital advertising dedicata sia al 2023, sia al cambiamento in atto negli anni futuri. Mi riferisco al passaggio dall’era dell’advertising personalizzato a quella dell’advertising personificato. I responsabili marketing dei brand potrebbero, infatti, cedere a rimanere fermi di fronte al cambiamento e, così facendo, limitarsi a considerare solo nuove modalità per ridurre l’impatto dato dall'incertezza economica, anziché ripensare alle modalità con cui raggiungono il proprio target. Tuttavia, questo sarebbe deleterio perché nonostante il ritardo di Google sul blocco dei cookie di terze parti (che non avverrà prima del 2024), è stato comunque avviato un percorso che porterà alla scomparsa dei pezzi di codice che memorizzano i dati personali dei consumatori legati alle visite ai siti web. Allo stesso modo, anche gli ID legati all’utilizzo di altri dispositivi in formato mobile e desktop finiranno per essere eliminati.

Giocare d’anticipo

È rischioso fare affidamento su ulteriori ritardi nel blocco dei cookie e degli ID, o sulle capacità della propria azienda di cambiare velocemente il modo in cui si rivolge ai consumatori. Al tempo stesso, non è opportuno ascoltare gli irriducibili che insistono nell’affermare che la pubblicità "personalizzata" manterrà la propria rilevanza. È vero, tali realtà raccolgono una notevole percentuale di spesa di digital advertising, ma stanno nuotando contro una corrente che accresce la sua forza. Questa corrente è rappresentata da un approccio più sostenibile e più vicino ai consumatori che i brand dovrebbero iniziare a cavalcare: si tratta del “personified” advertising. Rompendo le consuete modalità di targettizzazione basate sull'identità degli utenti, i brand potrebbero spostare l’attenzione sulle personas e sulle destinazioni, ovvero laddove gli utenti usufruiscono dei contenuti. Contrariamente a quanto spesso avviene, un brand automotive che deve promuovere una nuova linea di veicoli elettrici non dovrebbe rivolgersi a un target di individui accuratamente selezionati perché adottano pratiche di consumo sostenibile all'interno di un determinato parametro geografico. Non sarebbe meglio rivolgersi e raggiungere centinaia di migliaia di persone sui siti e contenuti dove trascorrono più tempo, andando oltre le pubblicazioni e i blog di settore?

Le personas sono dinamiche

Il modello pubblicitario "personificato" offre un altro grande vantaggio: in molti casi, si basa su una serie di informazioni storiche sul comportamento digitale degli utenti che aiutano a creare milioni di personas. Queste vengono poi perfezionate attraverso sondaggi e questionari su grandi gruppi di utenti. Attraverso queste survey, la rilevanza degli insight viene costantemente aggiornata e validata. Inoltre, i dati sulle performance delle campagne creano un flusso di feedback costante che mantiene il targeting preciso e accurato. Questa nuova generazione di soluzioni tecnologiche che non si basa sull’utilizzo di cookie e ID non solo privilegia la privacy dei consumatori, ma si dimostra molto più efficace rispetto ad altri metodi, come il contextual o le parole chiave. I progressi compiuti non offrono un'alternativa ideale ai cookie o agli ID pubblicitari nell’ottenere una comprensione ottimale della complessità degli interessi delle proprie audience. Immaginiamo resti un’ultima obiezione: se questo cambiamento di paradigma possa avere un impatto economico. Anche in questo caso, occorre chiarire che il passaggio dalla "personalizzazione" alla "personificazione" non richiederà fondi o risorse aggiuntive. In fin dei conti, si tratta di un percorso di avvicinamento al mondo post-cookie e post-ID caratterizzato da disagi solo apparenti. Il “Personified Advertising" è ciò di cui sono fatti i sogni: lo scenario di un futuro prospero e sostenibile per tutte le parti interessate, brand, editori e utenti.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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