Autore: Redazione
14/06/2022

Oggi il Summit OBE con una stima di investimenti nel brand entertainment di 619 milioni nel 2022, pari al +9%, per l’80% in tv e sulle piattafome

L’evento dell’organismo di cui è Presidente Laura Corbetta vedrà la presentazione dei dati da parte Erik Rollini, M.D. di Mediacom, e dei trend da parte di Maria Teresa Capobianco, Partner di PwC Italia

Oggi il Summit OBE con una stima di investimenti nel brand entertainment di 619 milioni nel 2022, pari al +9%, per l’80% in tv e sulle piattafome

Nuovo appuntamento questa mattina dall 10:00 alla  Fondazione Giacomo Feltrinelli in viale Pasubio, 5 a Milano, per l’edizione 2022 dell’OBE Summit,  interamente dedicato al branded content & entertainment. “Entertainment Makes Impact" è il titolo dell’evento organizzato dall’Osservatorio di cui è Presidente la CEO e Founder di YAM112003  Laura Corbetta. Si parlerà con molti approfondimenti dello stato dell’arte del  branded entertainment, fenomeno sempre più strategico che declina lo storytelling della marca creando valore e reputazione. In Italia questo mercato, composto da una filiera sempre più variegata e integrata – secondo quanto ha anticipato ieri Il Sole 24 Ore - si è attestato nel 2021 a quota 568 milioni di euro (erano 498 nel 2020) e per il 2022 si stima possa arrivare a 619 milioni di euro (+9% sull’anno precedente), una previsione decisamente positiva, viste le incertezze di questo periodo. I dati verranno presentati da Erik Rollini, M.D. di Mediacom, mentre i principali trend verranno illustrati da Maria Teresa Capobianco, Partner di PwC Italia, Technology, Media & Telecommunications Leader. Ma quello che colpisce, riferisce sempre  il quotidiano di Confindustria,  è la quantità di aziende che hanno deciso di abbracciare questo modello: otto su dieci hanno dichiarato di aver realizzato almeno un progetto di branded entertainment nel corso del 2021.

La ricerca

La ricerca, che è stata realizzata in collaborazione con BVA Doxa in partnership con RTI, mostra come sempre più le marche si trovano a competere sui feed personalizzati dagli utenti. Per questo si scommette sull’alleanza con i social, che sono le piattaforme di atterraggio più adottate per questi progetti (66%); ma si impongono anche gli owned media dei brand (49%). A seguire televisione (43%), YouTube (35%), editoria online (34%) e cartacea (22%), piattaforme audio (17%), OOH (15%) e radio (12%), le piattaforme video a pagamento (11%) e le app di gaming (6%). Gli investimenti si orientano ancora sulla televisione per più di un terzo dei brand (37%). A seguire i social come Facebook, Instagram, TikTok e Youtube (22%) e con quote decisamente minori gli altri canali. In generale televisione e piattaforme digital assorbono più dell’80% degli investimenti. Gli interlocutori privilegiati per le aziende sono agenzie (75%), centri media (71%) e case di produzione (48%), seguiti da concessionarie (37%), piattaforme digitali (33%), editori cartacei – digitali (33%), e broadcasters (31%). “I format originali – prosegue il Sole 24 Ore - si confermano la modalità preferita e coprono il 66% dei progetti. Ma attenzione: cresce lo sfruttamento delle opportunità già esistenti nei vari palinsesti dei canali media, attraverso attività di brand integration”.  Inoltre, lo spettro di azione del branded entertainment risulta sempre più variegato, con una sempre più grande disponibilità di formati: video e corti ad alto impatto emotivo o divertenti, web series, challenge sui social, tutorial, progetti di engagement. L’utilizzo di questa leva si estende a tutte le categorie merceologiche e non soltanto nella comunicazione B2C, ma anche in un ambito B2B, B2E e più istituzionale, con una creatività sempre più data driven, anche per via dell’evoluzione tecnologica. La ricerca propone tre chiavi di lettura: business impact, con l’analisi dell'impatto crescente del BC&E sulle strategie di comunicazione e marketing delle aziende; social impact, con focus sul ruolo del BC&E nel costruzione di una società più equa, solidale e sostenibile; e impacting people, con al centro del confronto i protagonisti del mercato impegnati per lo sviluppo del BC&E, in termini di consapevolezza e responsabilità.