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NFT, la nuova chiave del marketing tech, gli sviluppi targati Smiling

Autore: D Sechi

Giorgio D'Amore


Il fenomeno più chiacchierato dell’ultima stagione della comunicazione raccontato dall’innovation company che sviluppa piattaforme software proprietarie in ambito martech e adtech ed è tra i pionieri in Italia del settore. Le parole di Giorgio D’Amore, Amministratore e socio fondatore

Un bel triplo cheese burger digitale, grazie. Che succede? Nuovi menu crescono? Il mondo sottosopra che prova tragitti inediti, svolte impensabili, anticipazioni futuristiche? Ma no, si tratta della trama di un videogioco che intende rinverdire i fasti gloriosi del pranzo è servito. O è una semplice boutade? Di fronte agli sguardi allibiti dei buongustai, la realtà è differente e fa rima con NFT e con il settore, sempre più chiacchierato dell’arte digitale. La questione allora diventa un’altra? Come rendere gustosamente appetibile un argomento popolare ma non ancora entrato in fascia mainstream?

Salire di livello

La storia questa volta la scrive McDonald’s che porta in una tavola virtuale una delle sue specialità e chiama a raccolta non già degli chef ma tre artisti digitali emergenti che si sono esibiti nello store di Milano Rogoredo il 10 marzo scorso nella creazione di tre opere d’arte convertite poi in altrettanti NFT, destinati a essere riprodotti in cento copie ciascuno, per un totale di 300 opere certificate da regalare al grande pubblico. L’evento, intitolato “Level Up”, riferito sia allo strato aggiuntivo del nuovo panino sia alla campagna, veicolata in tv e su digital con cui è stato lanciato, è stato ideato per McDonald’s dall’agenzia Leo Burnett e realizzato dalle due sigle del Gruppo Omnicom che storicamente collaborano con il brand di food americano, ossia FUSE, la unit specializzata in branded entertainement, e OMD, che si è occupata sia della pianificazione strategica della campagna di comunicazione, sia dell’attività di coordinamento progettuale e tecnico sul fronte NFT. OMD ha gestito gli aspetti tecnici di produzione e distribuzione degli NFT in collaborazione con il partner Smiling; quest’ultima è un’innovation company che sviluppa piattaforme software proprietarie in ambito martech e adtech ed è tra i pionieri in Italia nella realizzazione di progetti NFT. Per indagare in maniera più articolata sulla materia NFT, su cosa possa rappresentare come strumento chiave per il marketing tech, su che opportunità unica possa rivelarsi per le aziende italiane e per il loro creare valore aggiunto su brand e prodotti, abbiamo chiesto lumi a Giorgio D’Amore, Amministratore e socio fondatore di Smiling.

In che modo McDonald’s e NFT si incontrano? Che storia ne è scaturita?

«L’attività di McDonald è complessa: la sua è una campagna promozionale che nasce da presupposti innovativi. Partiamo dagli NFT, che sono degli oggetti digitali, composti da due pezzi: da una parte ci sono tre opere d’arte che vengono fotografate e vengono convertite in NFT, Non Fungible Token, oggetti digitali univoci su blockchain. Ogni NFT è contraddistinto da un “codice univoco”, uno “smart contract”, che certifica in modo inequivocabile l’identità di un prodotto nella blockchain, una specie di “codice a barre” totalmente digitale. Così a ogni NFT, anche se tutti composti da un’identica immagine di partenza che viene riprodotta in decine o centinaia di esemplari, corrisponde un codice/smart contract diverso. McDonald’s è un brand estremamente marketing oriented e ha voluto sperimentare una modalità nuova e offrire degli NFT estremamente particolari, creando apposta tre immagini chieste ad altrettanti artisti, prodotti e certificati».

Un mercato quello degli NFT che sta prendendo piede, o almeno se ne parla tanto, ma sembra complesso, non proprio alla portata di tutti. È un problema di interesse o siamo solo all’inizio?

«Diciamo che non è per tutti, come non lo sono i quadri, o la scarpa costosa. Dal nostro punto di vista, come Smiling siamo subissati da richieste di aziende legate a blockchain; questione di hype, di emozione del momento, non vi è dubbio, ma c’è anche il desiderio di intraprendere strade nuove».

Andando sul pratico: a cosa serve un NFT? Come si utilizza?

«Un NFT non necessariamente “deve servire” a qualcosa: è un bene digitale o d’investimento che deve attirare l’attenzione. Per disporne l’utente ha bisogno di un wallet, che al momento possiedono circa 80 milioni di persone al mondo. Ma è un business recente, forse troppo. Si tratta di trend che hanno bisogno di tempo per decollare. La prima ondata di interesse sugli NFT ha riguardato i creativi; poi è arrivato lo sport e sono stati costruiti marketplace di NFT; poi il settore della finanza, con le criptovalute come beni di investimento, ma anche la creazione di strumenti sulla blockchain. Un settore che appare in forte spinta è quello del fashion, mentre appare ancora un po’ in ritardo il retail».

Possiamo fare qualche esempio concreto?

«Nell’automotive, Alfa Romeo ha lanciato un sistema di NFT collegato al mezzo, in pratica un grande data base, al suo interno si possono trovare tutti gli eventi che un’auto ha conosciuto, dall’assicurazione alle riparazioni, tutte in un singolo oggetto certificato e non falsificabile. In ambito finance abbiamo comandi crittografati, ossia un algoritmo che permette di creare un piano di investimento senza troppi passaggi. Oppure esperimenti di “decentralized finance”, che si sostituiscono ai normali mercati per la compravendita di azioni e/o quote. Nella loyalty, la sfida è di proporre al posto di punti GDO altri trasformati in criptovalute, che puoi vendere su mercati oppure servirtene per comprare beni. Non si tratta solo di punti fedeltà tradizionali, ma di punti trasformabili».

Come si muove Smiling?

«Sviluppiamo applicazioni blockchain, con l’obiettivo di legarle al “mondo reale”, questa è la piccola grande differenza. La nostra è un’innovation company che produce software che servono al business. Finora abbiamo realizzato piattaforme di gestione di advertising video, sistemi di gestione di influencer marketing e campagne social media, abbiamo alcuni brevetti su tecnologie adv e applicazioni che consentono di creare marketplace in NFT in breve tempo».

Con quanti clienti lavorate al momento? Quali sono i prossimi obiettivi?

«Circa cinquanta, suddivisi in varie fasce, tra adv, social e blockchain. Siamo una startup innovativa che ha raccolto un milione di capitali tra il 2018 e il 2020. Vogliamo affermarci sul mercato della blockchain, fare partnership con i centri media mondiali, abbiamo stretto accordi con strutture italiane, ora il piano si sposta a livello europeo. Vogliamo essere i partner tecnologici per i creativi».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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