Autore: Redazione
06/10/2022

GroupM riduce al +0,3% le stime di spending 2022 e proietta un trend flat o in calo del 2 o 3% per il 2023. Beduschi: «Il mercato tiene»

Il CEO Italy aggiorna i forecast su questo e sul prossimo anno, con un cauto ottimismo pur in un contesto di volatilità e incertezza

GroupM riduce al +0,3% le stime di spending 2022 e proietta un trend flat o in calo del 2 o 3% per il 2023. Beduschi: «Il mercato tiene»

Massimo Beduschi, CEO di GroupM

«Volatilità e incertezza sono le due parole chiave che caratterizzano l’andamento del mercato pubblicitario italiano per il 2022 e il 2023». Questo il commento sul trend di questi e dei prossimi 12 mesi rilasciato ieri, in occasione della presentazione di Acceleration, dal CEO di GroupM Massimo Beduschi. Il quale, nel dettaglio, ha detto che la chiusura del mercato 2022 è stata rivista leggermente in calo: dal precedente +0.9% le nuove stime del Gruppo vedono ora invece un saldo del +0.3%. «L’anno è partito bene grazie al rimbalzo positivo con il precedente ancora in fase pandemica per poi subire una brusca frenata in estate a causa dell’assenza dei grandi eventi sportivi e dell’infiammata inflattiva - ha spiegato -. L’autunno sembra essersi risvegliato lentamente, inoltre il confronto con le performance positive dell’ultimo quarter 2021 e i timori generali di nuovi tagli di investimento a causa dell’incertezza geo-politica, ci portano a stimare un mercato flat o leggermente in decremento. I Mondiali inoltre non incideranno molto sui trend di spesa in adv».

I mezzi

Per quanto riguarda i singoli mezzi, digitale e OOH sono i driver del mercato, ovviamente con volumi ben diversi, con il primo ancora in crescita, ma sicuramente non con le tendenze alle quali ci eravamo abituati. L’assenza soprattutto delle industry Grandi Utenti sta penalizzando l’intero comparto. E questo trend sarà simile anche per il 2023. L’OOH continua a crescere perché ripartito dopo il post-pandemia e più lentamente rispetto agli altri mezzi, e perché inoltre sta vivendo un profondo rinnovamento nella struttura della sua offerta sempre più centrata su impianti digitali e video. La televisione chiuderà in negativo sia nel 2022 che nel 2023: la crisi energetica, l’impennata inflattiva e l’incertezza globale stanno inficiando l’andamento dei Grandi Utenti (auto e FMCG in primis). Da evidenziare per contro la tenuta del calcio sia con i grandi eventi che con la Serie A. La radio viene da mesi positivi e potrebbe chiudere con una stabilità nel 2022, mentre potrebbe subire una leggera flessione nel 2023.

Forecast

Per il prossimo anno c’è ancora molta incertezza, quindi ancora più difficile fare previsioni. GroupM si immagina anche in questo caso un anno flat o in leggero calo. Per il 2023 si sta proiettando infatti un doppio scenario orientato a una sostanziale stabilità nelle migliori delle ipotesi (anno flat) o a un leggero dato negativo (tra il  -2 e il -3%) in condizioni più avverse. «In questo contesto - ha concluso Beduschi - GroupM sta performando bene e teniamo d’occhio per possibili acquisizioni i mercati della consulenza digitale e dell’e-commerce».