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Calibro: come scegliere i migliori prodotti a uso professionale o amatoriale

Autore: Redazione


Dal 17esimo secolo dell’inventore Pierre Vernier alle scelte odierne relative ai campi di utilizzo, alle esigenze, ai materiali

Il calibro è uno strumento, inventato nel 1632 da Pierre Vernier, che consente di effettuare misurazioni molto precise. La maggior parte delle volte, infatti, viene usato per rilevare la lunghezza o la larghezza di componenti particolarmente minute ma, a differenza di altri dispositivi che consentono di fare ciò, permette anche di valutare la distanza tra due facce o la profondità di un foro. Conoscerne le sue caratteristiche aiuta a scegliere il migliore strumento relativamente alle proprie esigenze, sia che verrà usato in ambito professionale che amatoriale.

Caratteristiche di un calibro

Uno dei primi aspetti da considerare quando si deve acquistare un calibro, è la risoluzione, cioè la minima variazione che è in grado di apprezzare, questa può essere relativa a un decimo, un ventesimo, un cinquantesimo o un centesimo di millimetro. Il modello più diffuso è quello definito a carosio, esso consta di due parti: una fissa, chiamata anche corpo e l'altra mobile, definita, in alternativa, cariosio (da qui prende il nome lo strumento) che scorre sulla prima. Entrambe hanno delle appendici che propendono all'esterno e si assottigliano verso la fine per consentire di fare delle misurazioni più precise. Per rilevare una grandezza occorre avvicinare o allontanare le due parti, spesso questo viene fatto ruotando una rotellina o azionando una leva a molla frizionata, in questo modo si è sicuri di selezionare il valore giusto e di mantenerlo anche se ci si distrae o si fa un movimento involontario. In un secondo momento si legge la misura sfruttando il nonio presente sul carosio, si tratta di un'ulteriore scala graduata che consente di valutare le più piccole frazioni dell'unità di misura. È bene impiegare la porzione giusta del calibro per rilevare una determinata grandezza, se si sta valutando una lunghezza o una larghezza bisogna scegliere i becchi più lunghi, quelli che hanno le superfici piane che si guardano, per valutare una distanza interna occorre selezionare quelli corti, che presentano l'estremità piatta all'esterno. Infine, per misurare una profondità, bisogna impiegare un'astina che si trova in coda al calibro.

Come scegliere il migliore a seconda delle proprie esigenze

Scegliere il calibro maggiormente adatto alle proprie esigenze non è facile se non si ha dimestichezza con lo strumento, visitando realtà online come RS Components, però si possono trovare tanti strumenti differenti e, leggendo le specifiche di ognuno in schede prodotto dettagliate, si trova facilmente ciò che fa maggiormente al caso proprio, sia per un uso professionale che hobbistico. I modelli di calibro che, attualmente, vengono preferiti dagli acquirenti, oltre il classico a carosio, sono quelli:

  • Digitali, che permettono una lettura facilitata della misura in quanto presentano un piccolo display LCD dove appare il valore preso; tale dispositivo consente anche di fare pratiche conversioni in varie unità di misura;
  • A quadrante, anche in questo caso la lettura risulta essere facilitata, al posto del nonio c'è una sorta di orologio con lancetta che dà la possibilità di valutare le unità più piccole, fondamentali in questo tipo di misurazioni.
Materiali

I calibri, nella maggior parte dei casi, sono realizzati in un materiale resistente che viene sottoposto anche a trattamenti che ne riducono l'usura per sfregamento. La sua superficie, inoltre, è opaca, così da facilitare la lettura della misura. Il materiale più utilizzato per la loro realizzazione è l'acciaio inossidabile, una lega che resiste anche alla corrosione, meno pregiati sono quelli in plastica. I calibri a carosio che si acquistano sono già tarati in quanto la scala stampata sulle due parti, prima della vendita, viene confrontata con blocchi di riscontro in un ambiente alla temperatura di 20°C. I sistemi che si acquistano in negozi specializzati, inoltre, sono soggetti a ulteriori controlli che valutano la scorrevolezza della parte mobile e il funzionamento delle viti di bloccaggio.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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