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Un ponte tra online e offline: un futuro di eventi ibridi

Autore: Redazione


A causa della pandemia, il 55% degli eventi fisici è stato cancellato o rimandato, , mentre cresce la percentuale di aziende che scoprono l’online. Il punto di vista di Open Campus

Durante la pandemia di Coronavirus, che ci ha privato di incontri, relazioni e di quella fisicità che davamo per scontata, gli eventi sono stati una tra le categorie a soffrire di più. Secondo l’indagine “L’Industry degli Eventi e della Live Communication di fronte alla crisi Covid19”, presentata da AstraRicerche, che ha coinvolto fino a 427 realtà, il 55% degli eventi fisici è stato cancellato o rinviato nel corso del 2020. Nonostante le aziende accusino la mancanza degli incontri in presenza, per le interazioni e la comunicazione umana che questi garantiscono, si registra tuttavia un crescente apprezzamento nei confronti del digitale: oltre il 90% dei professionisti degli eventi sta infatti pianificando di incorporare gli eventi virtuali nella propria strategia .

Quali vantaggi virtuali?

Di tempo ne abbiamo avuto parecchio per partorire ipotesi, valutare le opportunità, come pure le mancanze, le problematiche. Alla fine dei giochi (o, per meglio dire, in prossimità della loro riapertura), è possibile sottolineare una cinquina di vantaggi legate a un evento virtuale.

° La diffusione: si può ampliare la propria audience raggiungendo pubblici più vasti senza aggiungere ingenti investimenti economici.

° L’esperienza: si può stimolare la partecipazione attiva del pubblico e degli stakeholder grazie all’utilizzo delle tecnologie che moltiplicano gli strumenti di interazione a disposizione.

° Il monitoraggio: si può tracciare, grazie al digitale, la presenza e il comportamento del pubblico con maggior efficacia.

° La permanenza dei contenuti: a conclusione dell’evento si possono archiviare e mettere a disposizione i contenuti realizzati live, aumentandone il ciclo di vita.

° La presenza di speaker di rilievo: la possibilità di connettersi da remoto consente di invitare ospiti autorevoli provenienti da qualsiasi parte del mondo, senza particolari difficoltà organizzative e costi aggiuntivi legati alle trasferte.

Dal virtuale all’ibrido: la scelta consapevole

Un evento virtuale è un evento che si svolge completamente online: il pubblico e gli ospiti si connettono da remoto e si incontrano e interagiscono in uno spazio virtuale condiviso. Un evento ibrido, invece, è un evento che fa leva sulla tecnologia per integrare l’esperienza dei partecipanti in presenza e di quelli collegati online, creando la giusta combinazione tra la componente in presenza e quella digitale. Metaforicamente, l’evento ibrido si pone come ponte che unisce due luoghi separati: l’offline e l’online. Non si può parlare in generale del futuro degli eventi senza considerare l'eterogeneità dell'industria di riferimento: eventi fieristici, spettacoli dal vivo, eventi aziendali e congressuali, fino ad arrivare ai format più innovativi. Non per tutti l’online comporta gli stessi benefici e il desiderio generale sembra essere il ritorno agli eventi in presenza, per “rivivere gli eventi attraverso i 5 sensi”. Si potrà però guardare agli eventi virtuali e ibridi come a delle grandi opportunità capaci di stupire i partecipanti e offrire sempre nuove esperienze di engagement.

Improvvisare solo in presenza di uno spartito

I vantaggi sono e continueranno ad essere tanti, ma non c’è spazio per l’improvvisazione: bisogna essere preparati e competenti. Non si può quindi fare a meno di un team dedicato alla gestione dello spazio virtuale e dello spazio fisico; non si può rinunciare ad investire in tecnologia; è necessario strutturare un piano di lavoro puntuale integrato dal ROS (Run of Show), una guida semplificata che aiuta l’intero team ad allinearsi e a gestire al meglio le attività legate allo spazio virtuale.

Open Campus

Lo sa bene Open Campus, spin-off di Tiscali situato nel più grande parco tecnologico della Sardegna, che ogni giorno affianca aziende, professionisti e PA nella trasformazione digitale. Alice Soru, CEO di Open Campus, commenta così questa nuova tendenza: “Per gli organizzatori di eventi il 2020 - e parte del 2021 - è stato un anno complesso, un continuo fare e disfare. Nella ricerca di soluzioni alternative abbiamo compreso il grande potenziale degli eventi virtuali, che riescono a far incontrare le persone, intrattenendole e coinvolgendole pur senza la presenza fisica. Oggi guardiamo con entusiasmo agli eventi ibridi, perché la vera sfida è la commistione tra il virtuale e il fisico, per costruire un unico luogo in cui far convivere in un tutt’uno coeso due audience separate”.

Un corso dedicato

Per questo motivo, Open Campus propone il corso online “Eventi Virtuali” dedicato agli eventi digitali, per imparare a progettare, organizzare e gestire eventi online e ibridi di piccole e medie dimensioni, curarne la promozione, coinvolgere partecipanti e stakeholder, monitorarne i risultati e conoscere le principali piattaforme e software utili in tutte le fasi di organizzazione. Suddiviso in 4 lezioni da 2 ore e mezza l’una, sarà tenuto da Maria Salluzzo, Event Manager di Open Campus.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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