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L’Agcom delibera sulle rilevazioni, si schiera per convergenza e misuratore unico e sottolinea il ruolo di UPA nel processo da attuare in 12 mesi; è d’accordo IAB; Audipress per la total audience

Autore: V Parazzoli

Giacomo Lasorella, AgCom


L’Autorità garante delle comunicazioni, di cui è Presidente Giacomo Lasorella, chiarisce in modo perentorio quali devono essere le basi per un’efficiente razionalizzazione del sistema delle audi, confermando di fatto le posizioni delle associazioni di cui sono Presidenti Lorenzo Sassoli de Bianchi e Carlo Noseda

In questo momento molto delicato che l’associazione di cui è Presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi sta attraversando dopo che ha dovuto rinunciare al progetto Audicomm, UPA beneficia – parlando in termini calcistici – di un bel assist da parte dell’Agcom che, due sere fa, ha diffuso un’importante delibera sul “sistema di rilevazione degli indici di ascolto nel nuovo sistema digitale” che sarà di sicuro conforto per l’organismo degli utenti confermandone la bontà dell’impianto strategico e operativo da esso auspicato e richiamandone inoltre espressamente il ruolo primario che deve svolgere in questo processo.

Con la delibera, infatti, l’Autorità garante delle comunicazioni ha voluto mettere in chiaro alcuni punti con le “società di rilevazione” allo scopo di “porre le basi per una efficiente razionalizzazione del sistema delle audi”. Un intervento resosi necessario dopo le ultime vicende che avevano portato all’insuccesso del tentativo di fusione tra Audiweb e Audipress, con il conseguente annuncio da parte di Fieg di voler intraprendere in proprio la misurazione delle audience digitali.

L’indicazione che arriva dall’Autorità guidata da Giacomo Lasorella è chiara: un anno di tempo per i soggetti aspiranti all’operatività di misuratore indipendente (JIC – Joint Industry Committee) per potersi allineare alle direttive emanate e per arrivare a una sola entità che certifichi tutti i media. Un solo soggetto indipendente quindi che misuri le audience di carta, web e tv, suggerendo di fatto una alleanza tra tutti i soggetti in campo superando l’era delle “mini-audi”, al fine di vedere un solo soggetto indipendente, trasparente e ispezionabile che misuri le audience di carta, web e televisione.

Tutto questo, anche con precisi rimandi e analisi di esperienze internazionali e con un riferimento importante all’avvio della stagione cookieless che sta arrivando, suggerendo che il nuovo JIC possa essere capace di operare sui dati di prima parte. Un indirizzo dettagliato e puntuale che punta a far calare il sipario sui litigi tra i diversi enti certificatori ed eliminare l’eccessiva frammentazione e non confrontabilità di soggetti che fanno capo e riferimento a stakeholder divisi per tipologia editoriale.

Le direttive

Ma quali sono le direttive a cui dovrà allinearsi chi vorrà fare il misuratore indipendente? Innanzitutto dovrà misurare l’audience di tutti i soggetti, in modo da consegnare agli investitori pubblicitari (UPA, Fieg, Fedoweb e UNA) una misura completa del quadro di attrazione e di comportamento delle audience. Dunque per le audience tv non dovranno più essere misurati solo gli spettatori dei broadcaster nazionali ma anche quelli delle principali piattaforme video come YouTube o Netflix.

Tra l’altro, per la prima volta nel 2020, secondo gli ultimi dati del la School of Management del Politecnico di Milano, internet è stato il primo mezzo pubblicitario davanti alla tv, che si è fermata a quota 41% (3,25 miliardi). Inoltre i JIC (Joint Industry Committee), i rilevatori indipendenti appunto, dovranno poter effettuare il controllo su tutta la filiera di produzione del dato, con un ruolo di indirizzo (questo chiude definitivamente la porta al metodo Audiweb e il relativo utilizzo e transito dati verso Facebook).

Più trasparenza

Nello specifico, la delibera dell’AgCom evidenzia,“l’esigenza di aumentare il livello di trasparenza sia sotto il profilo delle metodologie di rilevazione che della produzione del dato e delle metriche prodotte rispetto alle attività di rilevazione delle audience online al fine di evitare il rischio di possibili distorsioni delle dinamiche dei mercati a valle di internet e nel correlato settore della pubblicità online.

Al contempo, è stata altresì evidenziata l’esigenza di una perimetrazione puntuale delle attività dei JIC (Joint Industry Committee) onde evitare di offrire al mercato dati tra loro non confrontabili o comunque misurazioni derivanti da metriche fondate su convenzioni diverse”.

La prima esigenza di uno strumento standard di rilevazione arriva dal mercato pubblicitario. “Gli investitori pubblicitari hanno l’esigenza di disporre di un sistema convergente delle misurazioni dei diversi mezzi. In questa direzione l’Autorità rileva l’iniziativa assunta dalla federazione mondiale degli utenti della pubblicità (World Federation Advertisers – WFA – cui aderisce anche UPA) con il manifesto “WFA Cross Media Initiative”, con il quale i principali investitori su scala mondiale hanno chiesto l’unificazione degli attuali sistemi di rilevazione indicando i requisiti metodologici e tecnici che tale unificazione dovrebbe prevedere. A livello europeo, dal punto di vista della governance, la forma prevalente dei soggetti che si occupano della rilevazione dell’ascolto è quella del JIC e, seppure con livelli di avanzamento differenti tra loro, gli sviluppi dei differenti sistemi di rilevazione sembrano orientarsi verso un’analisi integrata di tutti i media, come sta avvenendo in vari Paesi. I canali di comunicazione non coincidono più esclusivamente con i media tradizionalmente intesi – a cui corrispondono attualmente le singole società di rilevazione – e assumono sempre di più il ruolo di “aggregatori di contenuti multimediali” (video, audio e testi). I sistemi tradizionali sono ancora organizzati verticalmente, per mezzo, in alcuni casi per device, producendo metriche tra loro non comparabili”.

Audipress

Riconoscendo e condividendo la necessità di un approccio sempre più integrato nelle misurazioni dei brand editoriali, il CdA di Audipress, riunitosi ieri sotto la presidenza di Ernesto Mauri, nel sottolineare l’importanza e l’urgenza del progetto di una total audience, con lo sviluppo di una metrica condivisa che possa comprendere e valorizzare la fruizione del mezzo nelle varie declinazioni carta, replica digitale, app, sito web, ecc, ha deciso di convocare il Consiglio entro la fine di settembre per le decisioni conseguenti.

IAB

D’accordo con le linee guida sulle rilevazioni diffuse da Agcom si è detta Iab Italia che esprime apprezzamento sia per “l’impostazione complessiva del provvedimento”, sia per “le indicazioni di dettaglio per la sua futura attuazione che sono completamente allineate all’auspicio espresso dall’associazione lo scorso 26 maggio per la creazione di sistemi di misurazione basati sulla massima convergenza e confrontabilità dei mezzi e sulla più ampia rappresentatività di tutti gli operatori della filiera”.

“Siamo totalmente d’accordo con gli indirizzi espressi dall’Agcom – dichiara Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia – che non solo confermano il ruolo centrale del digitale nell’integrazione della misurazione dei vari mezzi, ma anche l’impossibilità di prescindere dalla definizione di un sistema di metriche armonizzate e coerenti per la valutazione dei comportamenti di fruizione che sono ormai sempre più crosspiattaforma e cross-device”. 

 


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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