Autore: Redazione
30/11/2021

Ipsos: quattro ipotesi sul mondo post covid, dalla evoluzione “famigliare alle fratture sociali passando per trasformazione e iper localizzazione

L’amministratore delegato Nicola Neri ha presentato alcuni risultati dell’ultima indagine sulle tendenze globali in apertura di Wired Trends 2022

Ipsos: quattro ipotesi sul mondo post covid, dalla evoluzione “famigliare alle fratture sociali passando per trasformazione e iper localizzazione

Federico Ferrazza, direttore di Wired, e l'amministratore delegato di Ipsos Nicola Neri

Si è svolto negli scorsi giorni Wired Trends 2022, evento del magazine Condé Nast che da cinque anni cerca di raccontare il “futuro” non tanto come previsione ma come qualcosa che si costruisce. Anche quest’anno l’evento è organizzato in partnership con Ipsos, che ha recentemente presentato la ultima release della sua ricerca Global Trends, condotta in oltre 25 Paesi su oltre 25mila persone. Insieme al direttore di Wired Federico Ferrazza ne ha parlato l’amministratore delegato dell’istituto di ricerca Nicola Neri.

«Abbiamo raccolto stimoli interessati per il prossimo anno ma allo stesso tempo cercheremo di capire cosa è successo nell’ultimo anno e mezzo. Non crediamo di aver raggiunto la normalità, gli stessi cittadini se la aspettano tra qualche mese, ma ci aspettiamo ulteriori importanti trasformazioni». Le osservazioni tengono conto anche di macro forze che animano la trasformazione della società a prescindere da eventi come il covid: invecchiamento della popolazione, fragilità del pianeta e impatto della tecnologia.

Lo scenario che ne emerge è influenzato da un’economia che riparte, ma anche una ripresa a macchie di leopardo secondo gli eventi che la influenzano, tra recrudescenze della pandemia o altri eventi imprevedibili come conflitti in aree geografiche inconsuete o eventi naturali. Il sistema decisionale e politico prende direzioni diverse: una in continuità con la realtà attuale, e allo stesso tempo emergono nuove decisioni e generazioni che le prenderanno, con valori e sensibilità diverse su ambiente e valori sociali. Le nuove tecnologie potrebbero aiutare la costruzione di movimenti politici transnazionali.

Quattro scenari possibili

Da questo macro scenario ne potrebbero scaturire ulteriori quattro: una prima possibilità è quella più probabile che Ipsos chiama “famigliare”: «E’ simile al 2019, un mondo in cui l’economia riparte grazie anche all’eredità del covid. Ci rendiamo anche conto di quelle che sono le difficoltà e cerchiamo di risolverle. E’ quello che conosciamo di più, ma è un mondo fragile e la sensazione è di essere sempre sull’orlo del baratro».

E’ lo scenario più probabile. La seconda declinazione è quella del “local power”, in cui si viaggia poco, «molto meno di prima e ci si relaziona attraverso le piattaforme e meno personalmente, vivendo una realtà molto locale». Cambiano i valori, le persone sono più scettiche rispetto all’altro, al distante. E cambiano le esigenze organizzative de di business, «le aziende e le istituzioni devono ripensare la catena del valore, più centrata sul. localismo, con domanda con picchi e valli più improvvise».

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Il terzo scenario, quello del “transforming power”, è più positivo forse: «La crescita porta un capitalismo 2.0, dove gli investitori spingono le aziende alla sostenibilità. Ci immaginiamo economia circolare, innovazione a emissioni zero, e più peso delle organizzazioni governative nel prendere decisioni a livello internazionale perché ci siamo resi conto che il multilateralismo è meglio che intraprendere azioni singole».

Il quarto e ultimo scenario è quello “fractured”: «Pensiamo che potrebbero verificarsi condizioni che fanno emergere fratture già esistenti in uno stesso Paese tra chi “ha” e chi “non ha”: accesso alla spesa, alla sanità, all’educazione, alla tecnologia, o fra nazioni diverse, perché magari un evento climatico spinga le popolazioni a migrare».

Tendenze confermate

Sono scenari da calare nelle specifiche realtà, ma comunque anche quelli meno probabili si possono verificare sia come opportunità sia come minaccia. «Le trasformazioni degli ultimi mesi continueranno. Il covid non era impossibile da prevedere, ma abbiamo deciso di non vederlo quindi questi macro trend potrebbero determinare la forma del nostro futuro, e ci servono per essere più preparati nell’evenienza».

Le tendenze più interessanti dell’ultima edizione dei Global Trends sono conferme: attenzione all’ambiente, che cresce da qualche anno e ora è sempre più forte nelle priorità del panel intervistato: per due terzi l’ambiente viene prima. Inoltre è importante il rapporto con la tecnologia, con la paura verso i social media (80%) ma allo stesso tempo non temiamo di fornire dati personali in cambio di servizi.

Terzo trend è l’impatto sociale delle marche, aumenta nei Paesi la share di persone che scelgono marche in cui si possono riconoscere. Una delle evidenze emerse è anche il desiderio delle persone di riaprirsi al mondo, nonostante lo scenario dell’iper localismo abbia concrete possibilità di verificarsi: saperlo è importante per saper fare scelte soprattutto da parte delle aziende.