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Growens, nuovi orizzonti per il martech 

Autore: D Sechi

Nazzareno Gorni, Amministratore Delegato di Growens


La struttura che un tempo si chiamava MailUp Group ufficializza con il cambio di denominazione l’allargamento del suo spettro operativo. Ne parla l’A.D. Nazzareno Gorni

Come si cambia… Può capitare di non riconoscersi di fronte allo specchio, di rendersi conto che quell’abito, magari dotato del classico confort ed esteticamente sempre fresco, non rispecchi più appieno la propria essenza, che quasi ne limiti i contorni di una storia che muta come il passare delle stagioni, con l’evoluzione dei propri interessi. Certo che cambiare però rappresenta un rischio, una possibile deviazione non (subito) compresa, un avvicendarsi rapido di domande e dubbi, di una serie di “E se invece…“ in tenuta d’assedio. Pensate cosa possa significare decidere di cambiare nome, inventarne un altro, farlo proprio e indossarlo con naturalezza. Roba da non dormirci la notte. MailUp Group, che in 20 anni ha impersonato con brio e stile una parte ben nota del settore comunicazione, ha deciso di mettere un punto, di andare a capo e di farlo sotto una nuova insegna: Growens. Un cambio di rotta “sviluppato per rappresentare ancora meglio l’identità di un Gruppo internazionale oggi composto da 5 business unit, 250 dipendenti, 25.500 clienti in 115 paesi e con un portfolio di soluzioni non più legate solo alle tecnologie per email”. In sintesi, era necessario. Ma noi abbiamo bisogno anche di un approfondimento. E chi meglio del diretto protagonista può spiegarci come si cambi? Parola a Nazzareno Gorni, Amministratore Delegato di Growens.

Cambiare nome: un necessario salto nel vuoto?

«In realtà, ci pensavamo da tempo. Cominciammo a ragionarci nel 2017, a tre anni dalla quotazione sul segmento AIM di Borsa Italiana e dall’inizio di un percorso di acquisizioni, che segnò la fine di MailUp come società monoprodotto. All’epoca risolvemmo mantenendo la denominazione originaria e aggiungendovi un Group. Ma nel corso del 2020 l’esigenza si è di nuovo palesata, dato che il vecchio nome rispecchiava ormai solo un quarto delle attività del Gruppo per fatturato. Ad affiancarci nel processo di cambiamento è stata Nomen. Siamo arrivati a una short list comprendente una decina di possibilità, da cui abbiamo estratto due possibili finalisti, considerando tutti i dovuti passaggi di ordine legale e il nostro status di società quotata. Ci tengo però a sottolineare che, sebbene non sia cambiato nulla nella struttura e nella composizione del Gruppo, con questa operazione abbiamo portato la percezione del brand al passo con ciò che già siamo nella realtà da molto tempo: un’azienda internazionale fatta di persone appassionate, profondamente radicata nelle comunità locali e con un forte senso di etica nel modo di fare business».

Come descrive Growens?

«Come un gruppo attivo nel Martech, nel settore della tecnologia, impegnato nell’innovazione, ma sempre vissuta in maniera sostenibile, con un approccio etico e rispettoso nei confronti delle persone, siano esse clienti, investitori e addetti ai lavori dell’azienda. Una struttura votata all’omnicanalità che offre servizi di marketing, contenuti digitali, comunicazione mail, customer journey e intelligenza artificiale».

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La sede di Milano

 

Growens è lo specchio di un mercato in costante cambiamento?

«Si è passati da veicolazioni adv ripetute per arrivare a una divulgazione massiva, alla segmentazione e quindi all’automation, con l’esigenza di essere tempestivi e rilevanti per un determinato segmento. La complessità è diventata più elevata, iI mercato somiglia sempre più a un percorso a zig zag, ed è quindi più sfidante. Nell’ultimo triennio la questione dei dati ha preso il sopravvento. Growens offre nel suo portfolio una Customer Data Platform, Datatrics, che consente di integrare dati e informazioni provenienti da diverse fonti grazie all’intervento dell’AI, che si muove come un direttore di orchestra».

Quanto è consapevole il cliente della complessità dell’attuale mercato?

«Il cliente sa che deve investire e muoversi in maniera graduale all’interno di non poche zone d’ombra».

Cosa vi chiedono maggiormente i clienti che si occupano di e-commerce?

«L’obiettivo principale per chi si occupa di commercio elettronico è il conversion rate. Per questo servono i dati giusti che possano attivare in maniera appropriata l’AI».

A proposito di dati, il topic del momento è rappresentato dai tema cookieless…

«Con Datatrics lavoriamo su dati di prima parte e facciamo retargeting sui segmenti che costruiamo in casa. Il punto fondamentale è personalizzare. Si ripartirà comunque da zero. Noi offriamo una piattaforma ordinata per chi opera nell’adv».

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La sede di Cremona

 

È meglio essere capaci di fare un po’ tutto oppure specializzarsi?

«La chiave risiede nella specializzazione e nell’integrabilità, per avere strumenti eccellenti a livello verticale in grado di integrarsi agevolmente con le altre componenti dello stack. Per questo Growens offre cinque soluzioni che propongono eccellenza verticalmente: MailUp, Datatrics, BEEfree.io, Acumbamail, Agile Telecom».

I prossimi passi?

«Guardiamo ad una acquisizione e stiamo valutando la possibilità di quotarci su un segmento primario, che ci consenta di avere la forza finanziaria giusta per investire esternamente e internamente».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 15/04/2024


Absolut Vodka sceglie CreationDose per la campagna di influencer marketing dedicata al lancio di Absolut Gift

Absolut Vodka, il brand leader di vodka premium, ha lanciato lo scorso mese la nuova bottiglia “Absolut Gift” e, dopo una gara, ha scelto CreationDose per la realizzazione del progetto di influencer marketing su Instagram, con l’obiettivo di promuovere Absolut Gift come il regalo perfetto per ogni occasione e stimolare l’engagement del pubblico. Il brand ha prodotto le bottiglie  in quantità limitate, disponibili per la vendita in esclusiva su Amazon dal 21 marzo. La particolarità della bottiglia risiede nell’offrire una “gift experience” unica attraverso il suo QR code che, una volta scansionato, mostra messaggi personalizzati dai  propri  amici  attraverso  la  realtà  aumentata e  rende speciale ogni evento.  La strategia influencer Il team di CreationDose è stato chiamato a ideare la strategia per il lancio del prodotto e ha individuato profili in linea con i valori del brand legati all’amicizia, al divertimento e all’inclusività. La squadra di influencer selezionata comprende Edoardo Zaggia e Alberto Sacco, conduttori di “Most Ridiculus” su Comedy Central Italia e coppia nella vita, e Lina Galore, la vincitrice della terza edizione di Drag Race Italia. I creator hanno raccontato le caratteristiche tecniche del prodotto Absolut Gift all’interno di uno storytelling in linea con i loro contenuti di intrattenimento, arricchito da un tocco di magia. Lina Galore ha assunto le vesti di una fatina che arriva in aiuto di Edoardo e Alberto, in crisi per un’idea regalo: la bottiglia Absolut Gift risolve il loro dilemma. “Ciascun party è un’occasione per creare ricordi indelebili, e Absolut Gift rappresenta un regalo unico che rende ogni momento ancora più speciale”, afferma Letizia Invernizzi, Brand Manager di Absolut Vodka. “Insieme al team di CreationDose, che abbiamo scelto per la sua capacità di connettere brand e community attraverso i giusti creator, abbiamo dato vita a una campagna originale, capace di dare voce  ai  valori  del  brand  con creatività. Con il lancio, Absolut si conferma un brand che osa innovare e che si impegna a celebrare l’unione e la gioia di stare insieme”.  La campagna a supporto Il team di CreationDose ha coordinato una campagna di seeding che ha amplificato la risonanza del lancio di Absolut Gift e ha inviato a un pool di creator box personalizzate e curate in ogni dettaglio, per un’esperienza di unboxing propensa alla condivisione. Infine, CreationDose ha curato l’ideazione e la distribuzione del comunicato stampa dell’azienda, in collaborazione con Ghost Studio per l’attività di Pr. “Siamo molto contenti di essere stati scelti da Absolut per l’ideazione della campagna - sottolinea Anthony Favitta, Head of Influencer Marketing di CreationDose -. Per il team di CreationDose è motivo di orgoglio essere riusciti a progettare una campagna che sia stata in grado di abbracciare i valori del brand e farli propri; una leva essenziale al fine di raggiungere i risultati migliori”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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