Autore: Redazione
15/03/2021

Google: nuove strategie a supporto dei publisher in vista delle soluzioni di Privacy Sandbox

Prosegue il dialogo tra le parti, una settimana dopo l’annuncio di Big G relativo al superamento dei cookie di terze parti con l'obiettivo di tutelare la privacy degli utenti e salvaguardare le attività di publisher e advertiser

Google: nuove strategie a supporto dei publisher in vista delle soluzioni di Privacy Sandbox

La scorsa settimana allo IAB Annual Leadership Meeting, Jerry Dischler, VP e General Manager Ads di Google, ha raccontato come Big G stia lavorando al superamento dei cookie di terze parti. "Crediamo fortemente nelle API che consentono di garantire la privacy", ha dichiarato, "perché permettono di offrire allo stesso tempo sia gli strumenti di cui gli advertiser hanno bisogno, sia la tutela della privacy che le persone richiedono". Il dialogo in corso tra Google e IAB Europe continua dopo l'annuncio di Big G avvenuto la scorsa settimana relativo al superamento dei cookie di terze parti con l'obiettivo di tutelare la privacy degli utenti e allo stesso tempo salvaguardare le attività di publisher e advertiser. IAB Europe ha dichiarato: "Desideriamo un futuro innovativo e dinamico per la pubblicità online in cui inserzionisti, publisher e consumatori abbiano a disposizione numerosi paradigmi e fornitori tra i quali scegliere. Riteniamo che i prossimi passi dovrebbero includere una gamma di soluzioni innovative per l'eliminazione dei cookie di terze parti che possano essere implementate in modi ugualmente rispettosi dal punto di vista della privacy e della protezione dei consumatori”. In questa direzione va la novità annunciata da Google: investire in strategie a supporto dei publisher affinché possano trarre il massimo dalle loro relazioni dirette (first-party). Uno degli sforzi sarà ridurre al minimo il loro lavoro, affinché possano trarre vantaggio dalle soluzioni di Privacy Sandbox una volta che saranno disponibili.

Strategie

Google ha messo in evidenza tre possibili soluzioni sulle quali sta sperimentando e che potrebbero portare notevoli vantaggi ai publisher.

° Audience dirette per il programmatic: oggi molti grandi publisher che si basano su strategie di dati di prima parte utilizzano Publisher Provided Identifiers (PPIDs) su Ad Manager per produrre campagne pubblicitarie personalizzate e rispettose della privacy. Per aiutare i publisher ad aumentare il valore del loro inventario, Google sta lavorando per espandere l'uso dei PPIDs a più tipi di campagne di pubblicità programmatica, inclusa l'asta aperta.

° Indicatori diretti per i publisher: per aiutare i publisher di tutte le dimensioni a cogliere più facilmente i vantaggi che derivano dai dati proprietari, Google sta sperimentando una nuova funzione che abiliterà gli indicatori diretti in Ad Manager. Con il minimo sforzo tecnico, la soluzione consentirà ai publisher di attivare i dati relativi all'engagement dell'utente sui propri siti.

° Relazioni di fiducia dei publisher: per supportare le relazioni dirette e affidabili tra publisher e buyer, Big G sta sperimentando una serie di funzionalità che permetteranno di condividere segnali crittografati direttamente con gli Authorized Buyer o con gli Open Bidder con i quali si ha già un rapporto diretto. I publisher avranno il pieno controllo sulle informazioni raccolte e su chi potrà ricevere i segnali, e Google non sarà in grado di leggere o decrittografare i segnali.