Autore: Redazione
26/05/2021

Google all’attacco nel retail: si avvicina l’apertura dello store di New York

Esordirà durante l’estate imminente il primo negozio fisico nella storia della multinazionale. Sorgerà nel quartiere di Chelsea, a Manhattan, dove è già presente un campus urbano che ospita buona parte degli oltre undicimila dipendenti della company nella Grande Mela

Google all’attacco nel retail: si avvicina l’apertura dello store di New York

Jason Rosenthal, VicePresident Direct Channels & Membership di Google

Google si tuffa nel settore retail, e lo fa in grande stile: Mountain View ha annunciato l’apertura del primo negozio fisico della sua storia. Sorgerà a New York, nel quartiere di Chelsea, a Manhattan, all’angolo tra la Quindicesima Strada e la Nona Avenue, dove è già presente un campus urbano che ospita buona parte degli oltre undicimila dipendenti della company nella Grande Mela. L’inaugurazione è prevista già per questa estate. “Google è presente a New York da vent’anni - ha scritto Jason Rosenthal, VicePresident Direct Channels & Membership dell’azienda statunitense - e consideriamo il negozio come una naturale estensione del nostro impegno di lunga data per la città”. Sempre a quanto riportato dalla nota della multinazionale, all’interno del punto vendita i clienti potranno scoprire e acquistare un’ampia gamma dei prodotti del marchio: dagli smartphone Pixel ai dispositivi intelligenti per la casa Nest, dai tracker per l’attività fisica Fitbit ai portatili Pixelbook e molto altro ancora. Inoltre, sarà possibile utilizzare il negozio anche come sede di ritiro degli articoli acquistati nell’online store ufficiale e per funzioni di assistenza quali la riparazione di uno schermo rotto o l’installazione degli ultimi aggiornamenti. Di fatto, nulla di differente rispetto a quanto garantisce Apple nei suoi oltre 500 store sparsi in tutto il mondo, ai quali presto si aggiungerà quello di Roma. Il tutto, naturalmente, nel rispetto delle norme anti-Covid, in quanto al negozio si potrà accedere solo indossando una mascherina, igienizzandosi le mani e mantenendo il distanziamento sociale. In aggiunta, sarà anche previsto un tetto agli ingressi e gli spazi verranno sanificati più volte al giorno.

google_new_york_store

Il commento

“Il nuovo Google Store a Chelsea sarà uno spazio in cui i clienti potranno sperimentare i nostri hardware e i nostri servizi in modo utile - ha aggiunto Rosenthal -. Si tratta di un importante passo avanti nel fornire un’esperienza legata a Google quanto più utile possibile, ovunque e ogni volta che le persone ne avranno bisogno. Non vediamo l’ora di incontrare molti dei nostri clienti e ascoltare i loro feedback sul negozio in modo da poter sviluppare l’esperienza e continuare a esplorare e sperimentare le potenzialità di uno spazio di vendita fisico”. A questo punto, sorge un interrogativo: quello di Manhattan sarà, dunque, il primo di una lunga serie di altri store fisici che potrebbero venire aperti negli Stati Uniti e altrove? Gli analisti hanno fornito una prima risposta: qualora lo shop d’esordio dovesse riscuotere il successo auspicato, questa prospettiva viene giudicata tutt’altro che improbabile.

google-privacy

Sul fronte della privacy

Intanto, sempre Google sta lavorando con particolare dedizione sul fronte della privacy e della sicurezza, oltre che sulla sperimentazione di nuovi strumenti per la collaborazione a distanza. Il colosso, dunque, guarda sempre al futuro e intende potenziare il proprio motore di ricerca grazie a innovative applicazioni di intelligenza artificiale che dovrebbero consentire di comprendere meglio le domande degli utenti, in modo da offrire ricerche sempre più soddisfacenti. L’IA in questione è stata ribattezzata Multitask Unified Model, o MUM. Una tecnologia sofisticata che dovrebbe garantire una migliore comprensione del linguaggio, grazie a un machine learning che, nel corso del tempo, dovrà essere in grado anche di generarlo. Risposte più complesse permetteranno, quindi, anche la comprensione di domande più complesse. Spesso, infatti, molti utenti hanno difficoltà nel trovare le risposte ai loro quesiti quando non riescono a formulare adeguatamente la domanda. A volte, in effetti, le key non sono sufficienti ad esprimere una domanda articolata. Ecco, allora, che l’intelligenza artificiale potrebbe riuscire a catalogare anche frasi più lunghe e complesse, setacciando il web alla ricerca di una risposta soddisfacente, magari andando a scandagliare anche i possibili sinonimi o i significati concettuali delle parole. Per quanto riguarda, dunque, il fronte della privacy, Big G ha aggiornato il gestore password integrato in Chrome e Android: ora consente di impostare una password casuale per la maggior parte dei siti web con un singolo tocco. Questa novità arriverà prima negli Stati Uniti, poi in Europa, nei prossimi mesi.

google-8

Uno sguardo al mobile

Ma anche all’interno del mondo mobile ci sono novità per Google, con la partizione Private Compute Core per Android. L’avanzata soluzione permetterà di contenere i dati per l’apprendimento automatico, così da tutelare maggiormente la privacy. Sulla stessa falsariga si muove anche Locker Folder, che offre la possibilità di nascondere le immagini private con una password scelta dall’utente. Nel frattempo, la recente conference Google I/O 2021 ha portato con sé una significativa novità per quanto riguarda il mondo dei dispositivi indossabili: Google e Samsung hanno, infatti, deciso di unire le forze e le proprie piattaforme creando un nuovo sistema operativo per smartwatch, denominato semplicemente Wear. Il sistema nasce dalla fusione di Wear OS con Tizen per creare un rinnovato ecosistema più ricco e aperto per gli sviluppatori, ma con l'efficienza e la velocità di Tizen. Secondo quanto dichiarato da Google, grazie all'efficienza delle soluzioni implementate originariamente da Samsung proprio per Tizen, Wear garantisce animazioni più fluide, una maggiore rapidità di apertura per le applicazioni (+30% su un processore odierno) e, allo stesso tempo, una maggiore autonomia della batteria. Dal canto suo, Google mette a disposizione la potenza di fuoco del Play Store e la possibilità di creare una piattaforma aperta non solo ai dispositivi di Google e Samsung, ma anche di produttori di terze parti. L'interfaccia sarà basata sul concetto di Tile sfogliabili, quadranti che visualizzano le informazioni più rilevanti delle app installate facilitando l'utilizzo in multitasking; e ancora, sarà presente un editor per creare quadranti personalizzati per la funzione principale di orologio sviluppato da Samsung. In più, si presuppone una maggiore integrazione dei servizi Google, in particolare Google Assistant, Google Maps e Google Pay. Entro fine anno, inoltre sarà disponibile anche YouTube Music, con la possibilità di scaricare brani sulla memoria del telefono per l'ascolto anche senza smartphone collegato. Per quanto riguarda, invece, le funzionalità di fitness tracking, Google punta a sfruttare la recente acquisizione di Fitbit, che integrerà i suoi servizi all'interno della nuova piattaforma per la registrazione delle attività nel corso della giornata. Tra i primi dispositivi a utilizzare Wear ci saranno il nuovo Galaxy Watch di Samsung e i prossimi dispositivi Fitbit. L'indiscrezione degli scorsi giorni, secondo cui il Galaxy Watch 4 di Samsung non avrebbe fatto uso di Tizen era, quindi, solo parzialmente corretta: la sensazione è che in Wear ci sia molto più di Tizen che di Wear OS.

android-tv-box-0-128387096_m

Aggiornamenti continui

Proprio negli ultimi giorni, intanto, gli ingegneri di Google stanno tenendo diverse sessioni tecniche per aggiornare gli sviluppatori sulle novità delle librerie dei loro sistemi. In particolare, nella sessione dedicata ad Android Tv, Google ha illustrato due novità della libreria Cast Connect, che sta alla base di Google Cast. Chromecast è attualmente uno degli strumenti più potenti di Google: lo smartphone diventa un telecomando da utilizzare per “trasmettere” audio e video dalle app verso dispositivi di riproduzione che possono essere tv, smart speaker o smart device. Le novità dell’aggiornamento, che arriverà con Android 12, sono due: Stream Expansion e Stream Transfer. Stream Expansion permetterà di aggiungere dinamicamente diffusori mentre si sta ascoltando qualcosa. Se, ad esempio, si sta riproducendo la musica in soggiorno e si vuole estendere l'ascolto anche nel bagno, basterà dire “Ok Google, fammela ascoltare anche in bagno” e automaticamente il flusso audio sarà riprodotto e sincronizzato anche sul diffusore aggiuntivo. Stream Expansion riguarda solo l’audio, e non il video: non si potrà mandare su più televisori una partita oppure un film. Stream Transfer permette, invece, di trasferire un flusso in modo dinamico e senza interruzioni. Mentre si sta guardando un film in soggiorno, basterà richiamare l’assistente e dire “Ok Google, voglio proseguire la visione in camera da letto” e il film verrà semplicemente spostato verso il nuovo televisore o verso un Nest Hub, senza interruzioni e senza dover toccare lo smartphone. Le due modifiche richiederanno solo piccoli adattamenti al codice delle applicazioni.