Autore: Redazione
24/02/2021

Discovery: al via una gara media globale da 400 milioni di dollari, la tv in streaming supera gli 11 milioni di abbonati

Il lancio della piattaforma discovery+ lo scorso 4 gennaio ha fatto da volano all’offerta OTT che entro fine mese dovrebbe raggiungere i 12 milioni; in Italia il planning da 2 milioni di euro è gestito da Media Club

Discovery: al via una gara media globale da 400 milioni di dollari, la tv in streaming supera gli 11 milioni di abbonati

A pochi giorni dal lancio tenuto lo scorso 4 gennaio della nuova offerta discovery+, che in Italia ha sostituito la piattaforma Dplay, i servizi di tv in streaming a pagamento del gruppo Discovery hanno già superato gli 11 milioni di abbonati, e si avviano a raggiungere i 12 milioni entro la fine di febbraio.

Lo ha annunciato David Zaslav, presidente e CEO del gruppo televisivo Discovery, durante la presentazione dei dati del quarto trimestre e dell’anno 2020. Contemporaneamente, secondo quanto risulta a DailyMedia, il Gruppo ha avviato una revisione dei propri attuali incarichi media globali per un budget complessivo stimabile intorno ai 400 milioni di dollari, e alcuni tra i principali player mondiali sono già coinvolti. In Italia, il planning è attualmente gestito da Media Club, una delle sigle di GroupM, per un budget di circa 2 milioni di euro.

Il driver discovery+

“Il 2020 – ha detto Zaslav durante l’evento online di presentazione dei risultati - è stato un anno di cambiamenti, sfide e opportunità, e la nostra azienda ha dimostrato incredibile resilienza, creatività e concentrazione. Abbiamo chiuso con un forte slancio operativo, posizionandoci in modo equilibrato tra le nostre attività principali e quelle di prossima generazione. Il 2021 parte in maniera molto promettente grazie al successo di discovery+, i cui risultati non potrebbero essere più incoraggianti”.

Nello specifico, nelle settimane trascorse dal lancio di discovery+ l’offerta OTT ha registrato un incremento complessivo di 7 milioni di abbonati paganti rispetto ai 5 milioni dichiarati a dicembre 2020, quando la nuova offerta è stata annunciata. Quindi, presumibilmente, discovery+ ha fatto da driver a questa impennata di sottoscrizioni.

“Le nostre capacità di agire in scala globale e di servire i consumatori ovunque con un'offerta differenziata, così come i nostri solidi flussi di cassa ci mettono nelle condizioni raggiungere una crescita sostenibile a lungo termine e creare valore per gli azionisti" ha aggiunto Zaslav. Tra i progetti per discovery+ c’è l’implementazione con l’offerta Eurosport in vista delle Olimpiadi, e ulteriori sviluppi in altri mercati grazie ad accordi con operatori come Verizon, Sky, Vodafone e, in Italia, TIM Vision.

I dati del quarto trimestre

Per quanto riguarda l’ultimo trimestre dell’anno, il Gruppo sperimenta un andamento in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso sul fronte dei ricavi globali, che si attestano a 2,9 miliardi di dollari circa. Mentre negli USA la raccolta pubblicitaria si è mantenuta in linea il 2019, a livello internazionale è calata del 5%; i ricavi della distribuzione invece sono cresciuti del 5% in USA e scesi del 4% nel resto del mondo.

L’utile netto è stato di 271 milioni di dollari con un utile per azione (EPS) di 0,42 dollari per azione diluita e un EPS rettificato di 0,76 dollari. L’utile operativo totale (OIBDA) rettificato si attesta a poco più di 1 miliardo di dollari, in calo del 9%. La liquidità fornita dalle attività operative è stata di 553 milioni di dollari e il free cash flow è stato di 441 milioni di dollari.

I risultati dell’anno 2020

​​​​​​I ricavi totali del Gruppo si attestano 10,7 miliardi di dollari sono diminuiti del 4%. Sul fronte dei fatturati pubblicitari, negli USA sono diminuiti del 5% mentre in tutto il resto del network il calo è stato del 12%. Invece i ricavi di distribuzione in Usa sono aumentati del 4% (o sono aumentati del 3% escludendo alcune voci non ricorrenti riconosciute nel secondo trimestre) e sono diminuiti del 3% a livello internazionale.

Il reddito netto disponibile è stato di 1,219 miliardi di dollari e l'EPS è stato di 1,81 dollari per azione diluita; l'EPS rettificato è stato di 3,20 dollari per azione diluita. L'OIBDA totale rettificato è diminuito del 10% a 4,2 miliardi di dollari. La liquidità fornita dalle attività operative è stata di oltre 2,7 miliardi di dollari e il free cash flow di 2,337 miliardi di dollari. Riacquistati 41,6 milioni di azioni ordinarie Serie C per 965 milioni di dollari ad un prezzo medio di 23,18 dollari per azione.

Andamenti del network internazionale

Nel quarto trimestre 2020 i ricavi totali delle reti internazionali hanno raggiunto quota 1,1 miliardi di dollari, in calo dell'1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La pubblicità è diminuita dell'1% principalmente a causa di una riduzione della domanda derivante dalla pandemia di COVID-19, e per l'interruzione della distribuzione di pay-TV con alcuni operatori europei.

La distribuzione è diminuita del 4%, parzialmente compensato da maggiori entrate per la crescita degli abbonati. Le spese operative totali sono aumentate del 13% a quota 909 milioni di dollari, l'OIBDA rettificato di 196 milioni di dollari è diminuito del 38%. Nell’intero anno, i ricavi delle reti internazionali si sono attestati a 3, 7 miliardi di dollari, (-8% sul 2019), la pubblicità è calata del 12% e i ricavi da distribuzione del 3%. Le spese operative totali sono restate in linea con il 2019 a quota 3 miliardi di dollari circa.

Bilancio USA

Nel quarto trimestre dello scorso anno, il mercato USA ha registrato ricavi per 1,8 miliardi di dollari, in crescita dell’1% sul 2019. La raccolta pubblicitaria è in linea, mentre la distribuzione è aumentata del 5%. Rispetto al 2019, negli Stati Uniti il Gruppo ha sperimentato un calo di abbonamenti del 5%. Le spese operative totali sono aumentate dell'1% a 832 milioni di dollari, mentre l'OIBDA rettificato è aumentato del 2% a 946 milioni di dollari. Per quanto riguarda i risultati dell’intero 2020, i ricavi totali si attestano a 6,9 miliardi di dollari (-2%) mentre l’advertising è calato del 5% e la distribuzione è aumentata del 3%.